I dialoghi platonici: quali sono e caratteristiche
Andrea Bosio
INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA
Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.
I dialoghi platonici sono l’opera attraverso cui Platone ha esposto il suo pensiero filosofico. Essi si configurano come una serie di testi in cui Platone utilizza la forma del dialogo per esplorare i grandi temi della filosofia, dall’etica alla politica, dalla metafisica alla conoscenza. Nei dialoghi, Platone inserisce figure storiche e filosofiche, come Socrate, per discutere e approfondire questi argomenti, spesso lasciando spazio al dibattito piuttosto che a conclusioni definitive. Il dialogo diventa così uno strumento per stimolare la riflessione e il dibattito, oltre che per illustrare il metodo dialettico, cioè l’arte del ragionamento attraverso il confronto tra diverse posizioni.
- I dialoghi platonici: il loro significato
- I dialoghi aporetici o giovanili di Platone
- I dialoghi della maturità di Platone
- I dialoghi della tarda maturità di Platone
- I dialoghi dialettici o della vecchiaia di Platone
I dialoghi platonici: il loro significato
Platone utilizza la forma del dialogo per esporre il suo pensiero filosofico perché essa permette di rappresentare il processo del pensiero dialettico, che per Platone è l’unico modo per avvicinarsi alla verità. A differenza del trattato filosofico, che esprime in maniera diretta e conclusiva le idee del suo autore, il dialogo consente di mettere a confronto diverse opinioni, di solito attraverso il personaggio di Socrate, che interroga i suoi interlocutori. Questo metodo è chiamato maieutica, poiché mira a "far nascere" la conoscenza attraverso il dialogo e il confronto di tesi opposte.
Platone ritiene che la filosofia non sia solo una dottrina da apprendere, ma un’attività da praticare, ed è per questo che sceglie il dialogo come forma espressiva. Il dialogo offre l’opportunità di rappresentare in modo drammatico la ricerca della verità e il confronto delle idee, spesso senza giungere a una conclusione definitiva. Infatti, molti dialoghi platonici finiscono in una aporia, ossia in uno stato di sospensione, senza una risposta chiara o conclusiva. Questo riflette l’idea platonica che il sapere sia sempre in divenire, e che la ricerca della verità sia più importante della sua acquisizione.
La struttura dialogica permette inoltre a Platone di esprimere una molteplicità di voci e punti di vista, riflettendo la complessità della realtà e della conoscenza. Non esiste una sola verità facilmente accessibile, ma piuttosto una serie di prospettive che devono essere indagate e messe alla prova. Per Platone, il dialogo filosofico è quindi uno strumento di educazione dell’anima, che avviene attraverso la riflessione critica e la dialettica.
I dialoghi aporetici o giovanili di Platone
I dialoghi aporetici o giovanili di Platone rappresentano la fase iniziale della sua produzione filosofica e sono caratterizzati dalla figura di Socrate come protagonista principale. In questi dialoghi, Platone si concentra soprattutto sull’etica e sulla ricerca del significato di concetti come la giustizia, la virtù e il bene. La caratteristica principale dei dialoghi giovanili è che spesso non giungono a una conclusione definitiva, ma si chiudono con una aporia, ossia con uno stato di dubbio o di sospensione, senza offrire una soluzione chiara.
Tra i dialoghi aporetici più importanti troviamo:
- Apologia di Socrate: questo dialogo non è aporetico nel senso classico, ma è importante perché narra il processo e la difesa di Socrate davanti ai giudici ateniesi. Socrate difende la sua pratica filosofica e il suo ruolo di "tafano" che stimola la città a riflettere sulle proprie azioni e convinzioni.
- Eutifrone: in questo dialogo, Socrate discute con Eutifrone il concetto di pietà, cercando di comprendere cosa significhi essere pii. Tuttavia, la definizione di pietà non viene mai raggiunta, e il dialogo si chiude con un nulla di fatto.
- Critone: questo dialogo vede Critone cercare di convincere Socrate a fuggire dalla prigione prima della sua condanna a morte. Socrate rifiuta, sostenendo che sarebbe ingiusto violare le leggi della città, ma il dialogo non offre una soluzione definitiva al tema della giustizia.
- Lachete: il dialogo affronta la questione del coraggio, ma anche qui Socrate smonta le varie definizioni proposte senza mai giungere a una definizione accettabile.
Nei dialoghi aporetici, il pensiero di Platone non è ancora completamente sviluppato, e il focus è soprattutto sulla ricerca della verità attraverso il confronto dialettico. Socrate non pretende di possedere la verità, ma cerca di stimolare i suoi interlocutori a metterla in discussione e a riflettere criticamente sulle proprie convinzioni.
I dialoghi della maturità di Platone
Nella fase della maturità, Platone sviluppa in modo più compiuto la sua teoria delle idee e inizia a delineare una filosofia più sistematica. I dialoghi di questo periodo affrontano questioni fondamentali come la giustizia, la conoscenza, la politica e la metafisica, e contengono alcune delle opere più celebri di Platone.
Tra i dialoghi della maturità troviamo:
- Repubblica: forse il dialogo più famoso di Platone, la Repubblica esplora la natura della giustizia e presenta il concetto dello Stato ideale, governato dai filosofi-re. Qui Platone espone la sua teoria delle idee in modo chiaro, sottolineando la distinzione tra il mondo sensibile, in cui viviamo, e il mondo delle idee, la vera realtà.
- Fedone: in questo dialogo, Platone tratta il tema dell’immortalità dell’anima. Socrate, poco prima della sua morte, discute con i suoi amici sull’esistenza dell’anima oltre il corpo e presenta diverse argomentazioni a favore della sua immortalità.
- Fedro: il Fedro affronta questioni legate all’amore, alla retorica e alla natura dell’anima, introducendo il famoso mito della biga alata. Platone presenta l’amore come una forza che spinge l’anima a cercare la bellezza e la verità nel mondo delle idee.
- Simposio: il tema centrale del Simposio è l’amore, visto come una forza che guida l’anima verso la conoscenza e il bene. Attraverso una serie di discorsi, Platone sviluppa una visione dell’amore come un processo ascendente che porta l’anima a contemplare il Bello assoluto.
In questi dialoghi, Platone non si limita più a porre domande, ma inizia a offrire delle risposte filosofiche più elaborate. La sua teoria delle idee diventa il fondamento della sua metafisica e della sua visione etica e politica.
I dialoghi della tarda maturità di Platone
Nella fase della tarda maturità, Platone continua a sviluppare e perfezionare il suo pensiero filosofico, affrontando in modo ancora più approfondito questioni legate alla politica e alla metafisica. In questa fase, tuttavia, i dialoghi diventano più complessi e, in alcuni casi, presentano una certa critica interna alle idee che Platone aveva espresso nei dialoghi precedenti.
Alcuni dei dialoghi più importanti di questa fase sono:
- Teeteto: in questo dialogo, Platone esamina il tema della conoscenza, chiedendosi cosa significhi realmente "sapere". Teeteto propone diverse definizioni di conoscenza, ma nessuna di queste riesce a risolvere completamente il problema.
- Parmenide: qui Platone mette alla prova la sua stessa teoria delle idee attraverso una serie di argomentazioni critiche proposte da Parmenide. Questo dialogo rappresenta una riflessione autocritica, in cui Platone esplora i limiti e le difficoltà della sua metafisica.
- Sofista: il tema principale è la distinzione tra essere e non essere, e Platone introduce una riflessione complessa sulla natura del linguaggio e del falso. Questo dialogo segna un passo avanti nella riflessione platonica sulla dialettica e sulla struttura della realtà.
In questa fase, Platone si dimostra più consapevole delle difficoltà del proprio sistema filosofico e cerca di risolvere le aporie emerse nei dialoghi precedenti, senza però abbandonare del tutto i principi fondamentali della sua teoria.
I dialoghi dialettici o della vecchiaia di Platone
Negli ultimi anni della sua vita, Platone si dedica a una riflessione ancora più complessa e sistematica sui grandi temi della filosofia, dando vita ai dialoghi dialettici o della vecchiaia. In questi testi, Platone sviluppa una visione più articolata della politica, della giustizia e delle leggi, tentando di offrire una soluzione definitiva a molte delle questioni lasciate aperte nei dialoghi precedenti.
Tra i dialoghi della vecchiaia troviamo:
- Politico: in questo dialogo, Platone riflette sulla figura del politico e sul suo ruolo nella gestione dello Stato. Viene esaminata la natura del potere e della leadership, e Platone cerca di definire le qualità necessarie per un buon governante.
- Filebo: questo dialogo tratta il tema della felicità e del piacere, ponendo la questione se la vita migliore sia quella dedicata al piacere o quella dedicata alla ragione. Platone giunge alla conclusione che la sapienza e la ragione devono guidare la vita umana, ma non esclude del tutto il ruolo del piacere.
- Leggi: le Leggi rappresentano l’ultimo e più lungo dialogo di Platone, in cui il filosofo offre una visione dettagliata del funzionamento dello Stato e delle leggi che lo governano. A differenza della Repubblica, dove Platone immaginava uno Stato ideale guidato dai filosofi, nelle Leggi egli propone un modello più realistico e pratico, in cui le leggi svolgono un ruolo centrale per mantenere l’ordine e la giustizia.
In questi dialoghi, Platone riflette in modo più sistematico e maturo sui temi della politica e della legge, cercando di conciliare il suo ideale filosofico con la realtà delle istituzioni umane. La dialettica diventa uno strumento fondamentale per comprendere le sfumature della realtà e per risolvere i conflitti tra teoria e pratica.