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Il Fedro di Platone: analisi e spiegazione del dialogo

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

Il Fedro è uno dei dialoghi più affascinanti e complessi di Platone, in cui vengono affrontati temi legati all’amore, alla retorica e alla natura dell’anima. La conversazione si svolge tra Socrate e Fedro, due figure centrali nel pensiero platonico, e si dipana attraverso una serie di riflessioni che spaziano dalla concezione dell’amore all’arte del discorso. Platone utilizza questo dialogo per esplorare la relazione tra desiderio, conoscenza e verità, offrendo una visione profondamente spirituale del rapporto tra uomo e bellezza. Il Fedro, inoltre, introduce uno dei miti più celebri della filosofia platonica: quello della biga alata, simbolo della lotta interiore tra ragione e passione.

Il Fedro: di cosa tratta il dialogo di Platone

Il Fedro si apre con una conversazione tra Socrate e Fedro, che si trovano fuori dalle mura di Atene in una piacevole ambientazione campestre. Fedro ha con sé un discorso scritto da Lisia, un noto oratore dell’epoca, sul tema dell’amore. In questo discorso, Lisia sostiene che sia meglio concedere i propri favori a chi non è innamorato piuttosto che a chi lo è, perché l’innamorato è soggetto a passioni irrazionali che lo rendono inaffidabile e instabile. Fedro legge a Socrate il discorso di Lisia, e questo dà il via a una serie di riflessioni sulla natura dell’amore e sulla retorica.

Socrate inizialmente si dimostra critico nei confronti del discorso di Lisia, ritenendolo ben costruito ma privo di sostanza morale e filosofica. Decide quindi di proporre a sua volta un discorso sull’amore, in cui critica l’idea di Lisia secondo cui l’amore è un male. In un primo momento, Socrate sembra sostenere che l’amore sia una forma di follia che porta gli uomini a comportarsi in modo irrazionale, ma successivamente corregge questa visione, sostenendo che esistono diversi tipi di follia, e non tutte sono dannose. C’è infatti una follia divina, ispirata dagli dèi, che può essere estremamente benefica, e l’amore è una di queste forme di follia.

A questo punto del dialogo, Platone introduce il celebre mito della biga alata, con cui Socrate descrive l’anima come una biga trainata da due cavalli: uno bianco, nobile e docile, simbolo della parte razionale e virtuosa dell’anima, e uno nero, ribelle e incline al desiderio irrazionale, che rappresenta la parte impulsiva e passionale. L’auriga, che guida la biga, rappresenta la ragione, il cui compito è tenere sotto controllo i cavalli e orientare l’anima verso il mondo delle idee. Il cavallo bianco tende verso l’alto, verso il divino e la conoscenza, mentre il cavallo nero cerca di tirare la biga verso il basso, verso i piaceri terreni.

Socrate sostiene che l’amore sia una forma di follia divina che spinge l’anima a ricordare le idee che ha contemplato nel mondo iperuranio prima di incarnarsi. L’amore, quindi, non è semplicemente desiderio carnale, ma un impulso che può guidare l’anima verso la contemplazione della bellezza e del bene. Il dialogo tocca anche il tema della retorica, con Socrate che critica la retorica tradizionale per la sua mancanza di verità e propone una retorica che si basi sulla conoscenza dell’anima e sulla capacità di guidarla verso il bene.

Il significato del Fedro

Il Fedro è un dialogo ricco di significati filosofici che spaziano dall’amore alla conoscenza e alla retorica. Uno dei temi centrali è l’amore come forza che guida l’anima verso la conoscenza. Per Platone, l’amore non è semplicemente un sentimento umano o un desiderio sessuale, ma una forma di follia divina che spinge l’anima a cercare ciò che è bello e buono. Attraverso l’amore, l’anima può ricordare le idee che ha contemplato nell’iperuranio e avvicinarsi alla verità.

Il mito della biga alata rappresenta in modo simbolico la lotta interiore che ogni essere umano vive tra le forze razionali e quelle irrazionali. L’auriga, che simboleggia la ragione, deve cercare di controllare il cavallo nero, che rappresenta i desideri e le passioni. Solo se la ragione riesce a dominare questi impulsi, l’anima può elevarsi verso il mondo delle idee, dove risiedono la verità, la giustizia e il bene. Questo percorso di elevazione spirituale è possibile grazie all’amore, che funge da motore per il viaggio dell’anima.

Un altro tema importante del Fedro è la retorica, intesa come arte del discorso. Platone critica la retorica tradizionale, che si concentra solo sulla persuasione e non sulla verità. Per Platone, la vera retorica deve essere basata sulla conoscenza dell’anima e delle idee. Il compito dell’oratore non è semplicemente convincere il pubblico, ma guidare l’anima verso la verità e il bene. Questo approccio alla retorica è profondamente legato alla concezione platonica della filosofia come ricerca della verità e della giustizia.