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“Il fu Mattia Pascal”: riassunto dell’opera di Pirandello

Una delle opere più celebri dello scrittore siciliano, nella quale alla solitudine innata dell’individuo si somma l’illusione di dominare il caso, quando invece è sempre il caso a dominare il destino degli individui, come insegna la vicenda di Mattia Pascal

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

Introduzione

Tra i romanzi più noti di Pirandello, pubblicato per la prima volta a puntate, su “Nuova antologia”, nel 1904. Con questa sua creatura narrativa Pirandello scavalca i confini regionali e sociologici del suo mondo per concentrarsi sempre più sul caso umano, sulla crisi segreta della coscienza, sul dramma dell’individuo parcellizzato ed esposto in solitudine, come ogni individuo, a una caotica esistenza senza ordine. Un tema che nasce e si radicalizza con l’avvento del Ventesimo Secolo.

Sintesi

Nel libro si narrano le vicende del giovane Mattia Pascal, un uomo che vuole liberarsi dal peso dei ruoli sociali convenzionali, precostituiti. Marito, padre, figlio e fratello, il protagonista di quest’opera incarna infatti la crisi esistenziale umana della sua epoca, sentendosi prigioniero di una vita ripetitiva e poco stimolante.

Struttura e trama

Il romanzo, diviso in 18 capitoli, inizia dalla fine, a storia conclusa e narra la vicenda in prima persona. A raccontarcela infatti è il protagonista, Mattia Pascal, un giovane uomo che abita a Miragno, un piccolo centro ligure, e appartiene a una famiglia benestante. Alla morte del padre, egli ha ereditato una più che decente somma di denaro. Soldi che un amministratore disonesto di nome Batta Malagna ha mal gestito e dissolto, arricchendosi alle spalle della famiglia Pascal fino a ridurla sul lastrico. Mattia, infatti, per vivere è costretto a lavorare nella Biblioteca Boccamazza, lavoro che mal sopporta. Inoltre, vive costantemente in tensione con la moglie Romilda e con la suocera che lo disprezza.
Un bel giorno, decide di andarsene per darsi la possibilità di iniziare una nuova esistenza. Giunto a Montecarlo, vince alla roulette una grande somma di denaro e, con il suo nuovo capitale, pensa che le cose possano migliorare e fa per tornare a casa.
Sulla via del ritorno, in treno, sfogliando un giornale, apprende del suicidio di un uomo nel suo paese: tra lo stupore e la sorpresa scopre che si tratta del “proprio” suicidio. Per uno strano gioco del caso, il corpo in avanzato stato di putrefazione ritrovato nella gora di un mulino era stato, infatti, riconosciuto come suo da sua moglie e sua suocera. Approfittando dell’occasione ghiotta, decide di cambiare la propria identità e, una volta per tutte vivere una nuova vita libera e svincolata da ogni convenzione e prigione sociale. Cambia nome, da ora si farà chiamare Adriano Meis, e affitta una casa a Roma. Quando, innamoratosi della figlia del padrone della nuova casa, però, scopre di non poterla sposare, capisce che senza documenti, non può vivere libero come sperava. E così, ancora, quando subisce un furto e non lo può denunziare, o quando subisce offese che non può vendicare. Decide allora di morire per la seconda volta, e rinascere come Mattia Pascal. Mette quindi in scena il suicidio di Adriano Meis, così come aveva inscenato la morte di Mattia, con le carte servitegli dal caso, lasciando su un ponte il suo cappello, il bastone e un biglietto e torna alla propria vita a Miragno.
Una volta rientrato in paese, però, scopre che la moglie si è risposata ed ha avuto dei figli con il suo amico: non c’è più posto per Mattia nella sua vita. Torna a lavorare quindi nella biblioteca Boccamazza e, di tanto in tanto, porta fiori alla propria tomba. Al concludersi del romanzo e della vicenda, il fu Mattia Pascal decide di raccontare gli strani casi della sua esistenza, e lo fa in un libro destinato ad esser letto cinquant’anni dopo la sua “terza, ultima e definitiva morte”.
Il romanzo si può dunque suddividere in tre grandi sezioni:

La scansione in capitoli

– capitolo 1-6: conosciamo Mattia Pascal e scopriamo la sua morte;

– capitolo 7-16: leggiamo le vicende di Adriano Meis;

– capitolo 17-18: Mattia Pascal tenta di riprendere la propria identità e diventa il “fu” Mattia Pascal. la propria identità e diventa il “fu” Mattia Pascal.

Il messaggio del romanzo

Il doppio, la crisi di identità: Mattia Pascal è caratterizzato da una forte incapacità ad identificarsi con sé medesimo. Pirandello evidenzia il suo rapporto non lineare con la propria anima e con il proprio corpo. La crisi d’identità dipende soprattutto dalla sua predisposizione a sdoppiarsi e dalle situazioni che si ripresentano continuamente (Mattia seduce due donne, finge per due volte la propria morte ecc).