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Lanterninosofia: la filosofia del lanternino di Pirandello

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La Lanterninosofia è una delle metafore più significative della produzione filosofica e letteraria di Luigi Pirandello, presentata nel romanzo Il fu Mattia Pascal attraverso le parole del personaggio Anselmo Paleari. Questa teoria rappresenta un’importante riflessione sull’esistenza umana, sulla fragilità delle certezze e sull’illusione come strumento necessario per dare senso alla vita. Con un linguaggio semplice e una straordinaria forza simbolica, Pirandello propone la figura del “lanternino” come metafora della luce interiore di ogni individuo, destinata a illuminare il buio dell’esistenza.

Origine e contesto della Lanterninosofia

La teoria della Lanterninosofia viene esposta da Anselmo Paleari, un personaggio secondario ma fondamentale del romanzo Il fu Mattia Pascal, durante un dialogo con il protagonista. La scena si svolge in un ambiente buio e ristretto, un pretesto perfetto per far emergere la filosofia di Paleari. La Lanterninosofia nasce come una riflessione sulle strategie che l’essere umano adotta per dare significato alla propria esistenza, pur essendo consapevole della precarietà della realtà.

Pirandello, attraverso questa filosofia, affronta temi centrali della sua poetica, come l’alienazione, l’illusione, la crisi della verità oggettiva e il bisogno umano di costruire punti di riferimento, anche se effimeri, per affrontare l’incertezza della vita.

La metafora del lanternino

Secondo la Lanterninosofia, ogni individuo possiede un “lanternino”, una piccola luce interiore che illumina la propria esistenza, permettendogli di percepire e interpretare il mondo. Questo lanternino rappresenta le convinzioni personali, i valori e le illusioni necessarie che ciascuno costruisce per dare senso alla propria realtà.

La luce del lanternino crea un cerchio di chiarezza, oltre il quale si estende l’oscurità dell’ignoto, simbolo di tutto ciò che è incomprensibile e spaventoso nella vita. L’oscurità rappresenta l’angoscia esistenziale, il vuoto che attende ogni individuo quando si spegne la sua luce interiore. Il lanternino, dunque, è sia una protezione contro il buio sia un simbolo della fragilità delle costruzioni umane.

Questa metafora suggerisce che l’essere umano vive costantemente in bilico tra luce e oscurità, tra consapevolezza e illusione, cercando disperatamente di mantenere accesa la propria fiammella contro il caos e l’assurdità della vita.

I lanternoni collettivi: credenze e valori condivisi

Pirandello amplia la metafora introducendo l’idea dei “lanternoni”, ovvero le grandi luci collettive che rappresentano le religioni, le ideologie e i sistemi di valori condivisi da intere società o epoche storiche. I lanternoni sono più potenti dei lanternini individuali, poiché forniscono una guida comune e creano un senso di appartenenza.

Tuttavia, secondo Pirandello, questi lanternoni non sono eterni: possono spegnersi nei momenti di crisi storica o culturale, lasciando gli individui smarriti e privi di punti di riferimento. Questo fenomeno riflette la situazione dell’uomo moderno, che si trova a vivere in un’epoca di decadenza dei valori tradizionali e di incertezza esistenziale. La società contemporanea, con il crollo delle certezze metafisiche e religiose, si ritrova in una condizione di vuoto e disorientamento.

L’illusione come necessità dell’esistenza

Un tema fondamentale della Lanterninosofia è l’idea che le illusioni siano necessarie per sopportare il peso della vita. Il lanternino non è una luce oggettiva o eterna, ma una costruzione fragile e personale che ciascun individuo accende per difendersi dal nulla. Pirandello sottolinea come l’uomo, consapevole della precarietà della propria esistenza, abbia bisogno di crearsi delle illusioni consolatorie per vivere.

La metafora del lanternino diventa così un invito a riconoscere la relatività della verità: non esiste una realtà oggettiva e assoluta, ma solo una serie di punti di vista individuali, ognuno con la propria luce soggettiva. Questa visione pirandelliana riflette il suo scetticismo nei confronti di ogni sistema di pensiero che pretenda di offrire una spiegazione definitiva del mondo.

La Lanterninosofia e la crisi dei valori moderni

La Lanterninosofia si inserisce nel contesto della crisi dei valori tipica della modernità. Pirandello osserva come l’uomo contemporaneo sia sempre più consapevole della relatività delle proprie credenze e della mancanza di certezze assolute. Questa consapevolezza, se da un lato libera l’individuo dalle costrizioni dogmatiche, dall’altro lo espone all’angoscia di un universo privo di significato.

L’idea che i lanternoni collettivi si spengano riflette il declino delle istituzioni tradizionali come la religione e la famiglia, che per secoli hanno fornito all’uomo una luce guida. Nella società moderna, l’individuo è chiamato a costruire da solo il proprio senso della vita, accettando l’incertezza e il rischio che il lanternino possa spegnersi da un momento all’altro.

Questa visione è profondamente tragica e allo stesso tempo liberatoria. La fragilità del lanternino non è solo una condanna, ma anche un’opportunità: ogni individuo ha la possibilità di creare la propria luce, dando un significato personale e autentico alla propria esistenza.

Il valore simbolico della Lanterninosofia nell’opera pirandelliana

La Lanterninosofia è una delle metafore più rappresentative del pensiero pirandelliano e della sua visione relativista e scettica della realtà. Essa sintetizza l’idea che la vita umana sia un continuo tentativo di costruire significati, pur nella consapevolezza della loro precarietà. Il lanternino rappresenta, quindi, la tensione costante tra il bisogno di certezza e la realtà di un mondo assurdo e privo di verità assolute.

Pirandello, attraverso questa teoria, mette in luce la natura paradossale dell’esistenza umana: siamo costretti a vivere di illusioni, pur sapendo che queste sono effimere e destinate a spegnersi. Questo paradosso è al centro della poetica pirandelliana e costituisce il nucleo della sua riflessione sulla condizione umana.