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La carriola di Pirandello: trama e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

“La carriola” è una novella scritta da Luigi Pirandello nel 1917, parte della raccolta “Novelle per un anno”. Quest’opera esplora temi profondi come l’alienazione, la crisi d’identità e la dicotomia tra vita e forma, elementi centrali nella produzione pirandelliana.

La carriola: trama e riassunto

Il protagonista della novella è un avvocato e professore di diritto, un uomo di successo, rispettato nella società e con una famiglia. Nonostante l’apparente perfezione della sua vita, egli avverte un profondo senso di insoddisfazione e alienazione. Un giorno, durante un viaggio in treno di ritorno da Perugia, mentre è immerso nelle sue carte, viene colto da uno stato di dormiveglia che lo porta a una riflessione profonda sulla sua esistenza. Si rende conto di vivere una vita che non sente più sua, intrappolato in una maschera imposta dalle convenzioni sociali e dai ruoli che gli sono stati assegnati.

Arrivato a casa, questa sensazione si intensifica. Si sente come un attore che recita una parte in una commedia, distaccato dalla propria autenticità. Per sfuggire a questa oppressione, trova un modo singolare per liberarsi, anche solo per pochi istanti: ogni giorno, nel segreto del suo studio, prende la sua cagnetta per le zampe posteriori e le fa fare la carriola, facendola camminare sulle zampe anteriori per alcuni passi. Questo gesto, apparentemente insignificante, rappresenta per lui un atto di ribellione contro la rigidità della sua esistenza, un momento di follia consapevole che gli permette di sentirsi vivo e autentico. Tuttavia, lo sguardo terrorizzato della cagnetta dopo questo atto riflette il giudizio della società, pronta a condannare qualsiasi deviazione dalla norma.

La carriola: analisi e spiegazione

La novella “La carriola” affronta temi profondi e complessi, tipici della poetica pirandelliana, offrendo una riflessione sulla condizione umana e sulle dinamiche tra individuo e società.

Pirandello esplora il contrasto tra la vita, intesa come flusso dinamico e spontaneo, e la forma, rappresentata dalle convenzioni sociali e dai ruoli imposti. Il protagonista è intrappolato in una forma che non gli appartiene, costretto a recitare un ruolo che lo allontana dalla sua vera essenza. Questo conflitto genera in lui un profondo senso di alienazione e insoddisfazione, portandolo a cercare una via di fuga, seppur momentanea, attraverso un gesto di ribellione. Il protagonista incarna l’uomo moderno, costretto a indossare una maschera per conformarsi alle aspettative della società. Questa maschera lo aliena dalla sua vera identità, creando una frattura tra il suo io autentico e l’io sociale. La consapevolezza di questa scissione lo porta a una crisi esistenziale, evidenziando l’impossibilità di conciliare la propria natura con le imposizioni esterne.

Il gesto di far fare la carriola alla cagnetta rappresenta un atto di ribellione contro le costrizioni sociali. In questo momento di follia consapevole, il protagonista si libera temporaneamente dalle sue catene, ritrovando un senso di autenticità e libertà. Tuttavia, la necessità di compiere questo atto in segreto e lo sguardo terrorizzato della cagnetta sottolineano la difficoltà, se non l’impossibilità, di esprimere la propria vera natura in una società repressiva. Nonostante la profondità dei temi trattati, la novella è permeata di un umorismo amaro. Il contrasto tra la serietà del protagonista e l’assurdità del suo gesto crea una situazione paradossale, tipica dell’umorismo pirandelliano, che induce il lettore a riflettere sulle contraddizioni della condizione umana.

Attraverso la figura del protagonista, Pirandello critica la società borghese, evidenziando come le sue rigide convenzioni soffochino l’individualità e la spontaneità. La necessità di conformarsi a ruoli prestabiliti porta l’individuo a una vita inautentica, generando insoddisfazione e alienazione. Il protagonista trova nella follia consapevole un mezzo per evadere dalla sua prigione esistenziale. Questo tema, ricorrente in Pirandello, suggerisce che solo attraverso un atto di follia l’individuo può liberarsi dalle costrizioni sociali e ritrovare se stesso. Tuttavia, questa libertà è effimera e limitata, evidenziando la tragicità della condizione umana.

La novella è narrata in prima persona, permettendo al lettore di entrare nella mente del protagonista e di comprendere le sue angosce e riflessioni. Lo stile è caratterizzato da un linguaggio preciso e analitico, che riflette la professione del protagonista, ma anche da momenti di lirismo che esprimono la sua interiorità tormentata.

Il titolo “La carriola” assume un significato simbolico, rappresentando il tentativo del protagonista di ribellarsi alla propria condizione di alienazione attraverso un gesto apparentemente banale ma carico di significato. La carriola non è solo un atto fisico, ma una piccola esplosione di libertà contro il soffocante ordine sociale che domina la sua vita. Il gesto, tanto assurdo quanto liberatorio, è un grido silenzioso contro l’impossibilità di vivere autenticamente in un mondo regolato da forme imposte e rigide.

Il protagonista vive una vita di successo e di apparente serenità, ma ciò che emerge è una profonda scissione interiore. Egli è prigioniero di ruoli costruiti, del dovere, delle aspettative altrui. In questa vita scandita da ordine e razionalità, l’individuo perde la propria spontaneità, diventando un automa che recita una parte. La carriola rappresenta una rottura momentanea di questo schema, un’azione fuori dalla logica comune che gli permette di sentirsi vivo, seppur per un breve istante. Questo gesto apparentemente insignificante è una sorta di catarsi, una ribellione silenziosa contro l’oppressione quotidiana che impedisce all’individuo di essere veramente se stesso.

Tuttavia, Pirandello evidenzia l’ambiguità e la fragilità di questa ribellione. Lo sguardo terrorizzato della cagnetta, che non comprende il gesto del padrone, riflette lo sguardo della società: severo, giudicante e incapace di accettare deviazioni dalla norma. La libertà conquistata attraverso il gesto della carriola è effimera, costringendo il protagonista a rientrare nei ranghi e a continuare a vivere la propria esistenza inautentica. È qui che emerge la tragicità della condizione umana, costretta a oscillare tra l’illusione della libertà e il peso delle convenzioni.