Salta al contenuto

The Chimney Sweeper: testo, traduzione e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

La poesia di William Blake nasce all’interno di un’epoca che assiste a trasformazioni profonde nella società e nella cultura inglese. The Chimney Sweeper è un testo che mette al centro la condizione dei piccoli spazzacamini, costretti a un lavoro duro e spesso disumano.

Il contesto e la situazione dell’infanzia nell’Inghilterra del ‘700

La seconda metà del Settecento rappresenta un passaggio cruciale nello sviluppo della società britannica, sospesa tra l’eredità delle tradizioni agrarie e l’avvento dell’industrializzazione. Molti bambini, privi di sostegni familiari o appartenenti a famiglie colpite dalla povertà, finivano impiegati in lavori massacranti, dall’attività mineraria a quella della pulizia dei camini.

L’assenza di regolamentazioni efficaci lasciava campo libero allo sfruttamento. I piccoli spazzacamini, in particolare, vivevano una quotidianità estremamente difficile. Arrampicarsi lungo le strette canne fumarie comportava continui rischi per la salute e per la sicurezza personale, e il contatto con fuliggine e residui tossici poteva provocare malattie gravi. In tale cornice, Blake sente l’esigenza di dare voce a chi era considerato privo di importanza, consapevole che la poesia, per essere realmente efficace, dovesse mettere in luce le contraddizioni di un intero sistema sociale.

La poetica di William Blake e l’ispirazione per The Chimney Sweeper

L’opera di Blake si colloca in un orizzonte romantico, benché presenti tratti del tutto originali e anticipatori. Blake era convinto che la vera arte nascesse dal confronto con il divino e con le forze profonde dell’essere umano, e che la capacità di “vedere” la realtà oltre le apparenze fosse l’unica via per raggiungere una consapevolezza più autentica.

The Chimney Sweeper riflette in modo diretto questa prospettiva. L’infanzia, agli occhi di Blake, rappresenta un simbolo di purezza e candore, ma anche di estrema vulnerabilità. L’autore si serve della figura del bambino spazzacamino per rappresentare le ingiustizie di una società incapace di proteggere i più deboli e per denunciare l’ipocrisia di chi, pur proclamando valori cristiani, tollera lo sfruttamento e la sofferenza dei minori. L’ispirazione per questa poesia affonda dunque le sue radici non solo nella realtà storico-sociale del periodo, ma anche nella personale visione morale e religiosa di Blake, che insiste sull’importanza di un amore autentico, libero da vincoli e corruzioni, in grado di riconoscere in ogni essere umano una scintilla divina.

Testo e traduzione della poesia

Nel 1789, William Blake pubblica la raccolta Songs of Innocence, all’interno della quale compare la prima versione di The Chimney Sweeper. Di seguito, la poesia originale in inglese seguita da una traduzione in italiano:

“The Chimney Sweeper” (da Songs of Innocence, 1789)

When my mother died I was very young,

And my father sold me while yet my tongue

Could scarcely cry ‘weep! ‘weep! ‘weep! ‘weep!

So your chimneys I sweep & in soot I sleep.

There’s little Tom Dacre, who cried when his head

That curl’d like a lamb’s back, was shav’d, so I said,

“Hush, Tom! never mind it, for when your head’s bare,

You know that the soot cannot spoil your white hair.”

And so he was quiet, & that very night,

As Tom was a-sleeping he had such a sight!

That thousands of sweepers, Dick, Joe, Ned & Jack,

Were all of them lock’d up in coffins of black;

And by came an Angel who had a bright key,

And he open’d the coffins & set them all free;

Then down a green plain leaping, laughing they run,

And wash in a river and shine in the Sun.

Then naked & white, all their bags left behind,

They rise upon clouds, and sport in the wind;

And the Angel told Tom, if he’d be a good boy,

He’d have God for his father & never want joy.

And so Tom awoke; and we rose in the dark,

And got with our bags & our brushes to work.

Tho’ the morning was cold, Tom was happy & warm;

So if all do their duty, they need not fear harm.

Traduzione italiana

Quando mia madre morì ero molto piccolo

E mio padre mi vendette quando a malapena

Riuscivo a gridare “piangi! piangi! piangi! piangi!”

Così pulisco i vostri camini e dormo nella fuliggine.

C’era il piccolo Tom Dacre, che pianse quando la sua testa

Che pareva il vello di un agnello, fu rasata, e io dissi:

“Silenzio, Tom! Non ci pensare, perché quando la tua testa è pelata

Sai che la fuliggine non potrà sporcare i tuoi candidi capelli.”

E così si calmò, e proprio quella notte,

Mentre Tom dormiva, vide una visione!

Migliaia di spazzacamini, Dick, Joe, Ned e Jack,

Erano tutti rinchiusi in bare nere;

E apparve un Angelo con una chiave splendente,

Aprì le bare e li liberò tutti;

Poi, correndo su un verde prato e ridendo allegramente,

Si lavarono in un fiume e brillarono alla luce del Sole.

Poi, nudi e candidi, lasciandosi alle spalle tutti i sacchi,

Salirono sulle nuvole, divertendosi nel vento;

E l’Angelo disse a Tom che, se fosse stato un bravo bambino,

Avrebbe avuto Dio come padre e non avrebbe mai conosciuto tristezza.

E così Tom si svegliò; ci alzammo nel buio,

Prendemmo i nostri sacchi e le spazzole per lavorare.

Anche se il mattino era freddo, Tom era felice e al caldo;

Se tutti fanno il loro dovere, non c’è nulla da temere.

Analisi del testo: tra realtà sociale e mondo simbolico

La poesia introduce subito una realtà drammatica, quella dei piccoli spazzacamini che, venduti o abbandonati, trascorrono la loro esistenza tra la fuliggine e i vicoli bui della città. Le loro voci sono flebili, tanto da poter pronunciare a stento la parola “weep,” che risuona in modo quasi ossessivo fin dai primi versi. Questo quadro brutale lascia però spazio a un elemento di speranza e di riscatto, visibile nel sogno di Tom, dove compare un Angelo pronto a liberare i bambini dalle loro “bare nere”.

Le immagini dell’infanzia e l’uso della contrapposizione

Blake utilizza costantemente la contrapposizione tra innocenza e oppressione, fra la luce della purezza infantile e l’oscurità della realtà lavorativa. Il richiamo all’immagine del vello di agnello sottolinea la natura inalterata e pura del bambino, un candore che viene violato dall’atto stesso di dover lavorare in condizioni disumane. Eppure, la fantasia poetica dà vita a un sogno di libertà e di luce, simboleggiato dall’Angelo e da un paesaggio bucolico che fa da sfondo a una gioiosa liberazione. La contrapposizione tra la dimensione terrena, segnata dalla fatica e dall’ingiustizia, e quella ultraterrena, animata da figure divine, crea un tessuto simbolico ricco di implicazioni morali e sociali.

Critica alla religione e alla morale del tempo

L’elemento religioso, presente nell’immagine dell’Angelo e nella promessa che “Dio sarà tuo padre,” non si limita a veicolare un messaggio di consolazione spirituale. Blake pone l’accento sulla disonestà di un sistema che, pur proclamandosi cristiano, lascia che i bambini lavorino in condizioni atroci, illudendoli che solo nell’aldilà troveranno serenità. Il poeta invita a interrogarsi su una società che sembra demandare ogni giustizia a una sfera divina, senza attivarsi per alleviare le sofferenze degli innocenti nella vita di ogni giorno. Le autorità religiose e i dettami della morale corrente, secondo Blake, appaiono così conniventi con un modello economico e sociale che genera sopraffazione. Il lettore è spinto a riconoscere l’esigenza di un cambiamento immediato, terreno, che non sia soltanto rimandato all’azione divina.

La doppia versione di The Chimney Sweeper: Songs of Innocence e Songs of Experience

The Chimney Sweeper non compare solo in Songs of Innocence (1789), ma anche in Songs of Experience (1794). La presenza di due versioni della stessa poesia riflette il progetto di Blake di presentare la realtà sotto una doppia prospettiva: quella dell’innocenza, che appartiene all’infanzia e ai cuori puri, e quella dell’esperienza, in cui l’essere umano diventa consapevole del male che lo circonda. La scelta di proporre due versioni della stessa poesia consente al lettore di confrontarsi con la complessità della condizione umana, divisa tra le tensioni opposte di speranza e disillusione.

Nella prima variante, il messaggio conserva un barlume di ottimismo, pur rappresentando una dura critica sociale. Il sogno di Tom e l’apparizione dell’Angelo sembrano indicare un raggio di speranza, per quanto affidato a una dimensione ultraterrena.

Nella versione di Songs of Experience, invece, l’innocenza appare definitivamente tradita dalla crudeltà del mondo esterno. Blake, in tal modo, sottolinea la distanza tra una concezione del reale che si affida a una fede spontanea e la brutale esperienza di una società ingiusta, dove la povertà, la colpa e la solitudine si combinano in una spirale senza vie d’uscita.

Il valore letterario e l’eredità dell’opera di Blake

L’originalità di Blake emerge sia nella forza della sua scrittura, sia nella concezione della poesia come mezzo capace di parlare alle profondità dell’animo. L’idea di un’infanzia resa vittima da una società incapace di prendersi cura dei più deboli entrerà a far parte di un filone più ampio di opere, ispirando critiche e mutamenti sociali lungo il corso del XIX secolo. Nel Romanticismo, la centralità delle emozioni e l’interesse per le classi svantaggiate trovano in Blake un antesignano, mentre in epoche successive la sua vena visionaria influenzerà molti autori interessati a connettere la sfera spirituale con quella estetica.

Nella letteratura moderna, Blake viene riconosciuto come uno degli autori che ha saputo precorrere alcune istanze di emancipazione sociale e di ricerca spirituale, dimostrando che il ruolo del poeta non è solamente quello di descrivere la realtà, ma anche di farsi portavoce di un rinnovamento etico e culturale.

L’eco di The Chimney Sweeper si avverte nella critica sociale elaborata da autori che, nel corso dell’Ottocento e del Novecento, si sono posti il problema del lavoro minorile e della difesa dei diritti dei bambini. La grazia e la durezza insite nei versi di Blake continuano a far risuonare un monito importante: ogni epoca che dimentichi di proteggere i più deboli tradisce la propria umanità e ne subisce le conseguenze più devastanti. In questa prospettiva, l’eredità dell’opera di Blake va oltre i confini della poesia per diventare una riflessione su giustizia, etica e possibilità di trasformazione del mondo. È proprio nella fusione tra dimensione estetica e coinvolgimento morale che si manifesta la grandezza di questa poesia, capace di parlare a chiunque si interroghi sulla condizione umana e sui limiti di una società che, troppo spesso, dimentica la voce dei più piccoli.