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Kennedy, biografia e pensiero del presidente degli Stati Uniti

Eletto l'8 novembre 1960, fu assassinato poco più di tre anni dopo da un franco tiratore durante una sfilata su un’auto scoperta per le strade di Dallas

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

Le origini

Nato nel 1917, il 29 maggio, a Brookline, Massachusetts, John Fitzgerald Kennedy, noto anche come John Kennedy, spesso apostrofato “Jack”, era originario di una famiglia cattolica e agiata di Boston.

Genealogia del potere di Kennedy

Suo padre, un uomo d’affari con grandi disponibilità finanziarie, aveva lavorato come ambasciatore a Londra, sotto la presidenza di Roosvelt. John studiò ad Harvard. Fu poi volontario nell’esercito americano, ma venne riformato a causa dei ricorrenti dolori alla sua colonna vertebrale, date le lesioni alla spina dorsale durante un match di football a cui aveva preso parte presso l’ateneo di Harvard. In ogni caso riuscì in seconda battuta ad arruolarsi di nuovo nell’ambito della Marina statunitense.

Eroe di guerra

Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre la nave su cui era imbarcato veniva colpita e dai Giapponesi, inabissandosi, Kennedy ottenne la gloria salvando e riportando a nuoto un membro del suo equipaggio, traendolo in salvo su di un’isola vicina. È così che ha avuto origine il mito Kennedy.

Il matrimonio

In uno dei raduni conviviali organizzati nel 1952, durante la campagna elettorale per diventare senatore, John conobbe Jacqueline Lee Bouvier, avvenente ragazza di buona famiglia che allora lavorava come cronista per un quotidiano di Washington. Jacqueline s’invaghì subito dell’aspirante senatore, e il 12 settembre 1953 i due si sposarono a Boston.

La politica nel destino

Il fratello primogenito Joseph Jr. morì in guerra, allora tutte le ambizioni politiche della famiglia vennero convogliate su John. Membro del Congresso per il Partito democratico nel 1946, nel 1952 ottenne un seggio di senatore. Nel 1957 Kennedy pubblicò il libro “Profiles in Courage”, che vinse il premio Pulitzer per le biografie. L’anno successivo pubblicò il pamphlet “A Nation of Immigrants”.

L’ascesa alla presidenza

A gennaio del 1960 Kennedy lanciò la sua candidatura per la presidenza degli Stati Uniti. All’inizio l’opinione pubblica non sembrò particolarmente colpita dalla candidatura. Vinte inaspettatamente le primarie, il 13 luglio fu nominato candidato del Partito democratico. In settembre, si confrontò con il repubblicano Richard Nixon nel primo duello televisivo per la conquista della presidenza, la cui vittoria fu da tutti considerata determinante ai fini del successo finale, ottenuto, di strettissima misura, l’8 novembre.

Il motto kennediano

Celebre il suo discorso inaugurale: “Non chiedere cosa il tuo Paese può fare per te, ma chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese”. E’ il Presidente Usa che sarà ricordato nella storia come protagonista insieme a Kruscev e al Pontefice
Giovanni XXIII dei cosìddetti “Tredici giorni” vissuti da tutto il mondo con il fiato sospeso per via della crisi dei missili R-12 dell’Unione Sovietica sulle coste di Cuba.

Luci e ombre della sua presidenza

La sua controversa presidenza, segnata dall’avvicinamento ai sovietici nella corsa per lo spazio, dalla succitata crisi dei missili a Cuba, dall’Alleanza per il progresso nata per sostenere l’insediamento e il consolidamento di regimi democratici nel continente americano e dalla ipotizzata, tormentosa relazione con l’attrice Marilyn Monroe, si concluse bruscamente il 22 novembre 1963, quando fu abbattuto da un franco tiratore durante una sfilata su un’auto scoperta per le strade di Dallas, in cui era accompagnato dalla consorte.

Dinamiche dell’attentato

Ha quarantasei anni e viaggia su quella Limousine scoperta. E’ il 22 novembre 1963 e accanto gli stanno Jacqueline e il Governatore del Texas, John Connally. Dal quinto piano di un edificio e da una piccola collina sulla destra del corteo presidenziale partono alcuni colpi di carabina. Il Presidente Kennedy è gravemente ferito e viene immediatamente condotto al “Parkland Memorial Hospital”. Purtroppo non ci sarà niente da fare. Muore trenta minuti dopo l’arrivo all’ospedale. Novantanove minuti dopo la morte di Kennedy il vice presidente Lyndon B. Johnson, sull’aereo che lo conduce a Washington, presta giuramento come trentaseiesimo Presidente Usa.

Kennedy nella cultura di massa

Lee Harvey Oswald, operaio, ex militare e attivista fu indicato come responsabile dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, come risulta dalle tre inchieste ufficiali dell’FBI (1963) e dalla Commissione Warren (1964). Troppi misteri hanno continuato, fino ai giorni misteri, ad avvolgere il caso. La storia, i discorsi, le fotografie e tutto ciò che riguarda la vita e l’impegno politico di Jfk nel sito della Biblioteca Museo. Un film da rivedere è Jfk. Un caso ancora aperto di Oliver Stone con Kevin Costner.