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NATO, cos'è e quali Paesi ne fanno parte

“Una mente libera nel prendere decisioni": questo per sottolineare la finalità dell’organizzazione, ossia garantire gli equilibri internazionali attraverso gli equilibri diplomatico e la protezione militare

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

All’indomani della conclusione della Seconda Guerra Mondiale, gli equilibri che avrebbero caratterizzato il pianeta a livello politico e di conseguenza militare erano già preordinati: mentre si consumava la seconda parte del conflitto, nelle conferenze di Teheran del 1943 e di Yalta del 1945 i governanti delle tre più forti nazioni schierate sul fronte antinazista avevano iniziato a determinare quelli che sarebbero stati l’equilibrio mondiale e la sua divisione geopolitica. Josip Stalin per l’Unione Sovietica, Franklin Delano Roosevelt per gli Stati Uniti e Winston Churchill per il Regno Unito avevano iniziato a confrontarsi, tra reciproche convenienze e altrettanto reciproche e comprensibili diffidenze, sulla logica spartitoria con la quale avrebbero determinato le rispettive aree d’influenza, per quanto riguarda gli ambiti territoriale, politico, ideologico.

Il motto ispiratore

La frase ispiratrice, sin dalle origini, delle finalità e delle ragioni della nascita di questo organismo internazionale è: – Animus in consulendo liber – che in latino sta a significare “Una mente libera nel prendere decisioni”. Questo per sottolineare la finalità dell’organizzazione, ossia garantire gli equilibri internazionali attraverso gli equilibri diplomatico e la protezione militare.

La nascita della NATO

North Atlantic Treaty Organization, acronimo NATO; oppure, in francese: Organisation du traité de l’Atlantique nord, in sigla OTAN): nella sua essenza un’alleanza militare intergovernativa nell’ambito della difesa internazionale tra 31 Stati membri, assortiti in questo modo: 29 europei e 2 nordamericani, inaugurata all’indomani della conclusione del secondo conflitto mondiale, dopo la sconfitta del Terzo Reich nazista e delle forze con esso alleate.
Il trattato attraverso il quale sono state poste le basi della NATO, il cosiddetto Patto Atlantico, venne siglato a Washington il 4 aprile del 1949, per poi diventare effettivamente operativo il 24 agosto dello stesso anno.

Quali sono i compiti della NATO

La NATO è un sistema di sicurezza collettiva nell’ambito degli Stati che compongono l’organizzazione: i suoi Stati membri indipendenti sono tutti coinvolti nel difendersi a vicenda qualora uno o più di loro dovessero essere attaccati da terzi.

La NATO durante la Guerra Fredda

Sin dalla seconda metà degli anni Quaranta e in particolar modo dopo l’erezione del Muro di Berlino nel 1961, la contrapposizione politica e ideologica tra gli USA e L’URSS, con tutti i suoi risvolti nel campo dell’economia e della diplomazia in ambito internazionale, aveva provocato uno stato di progressiva tensione tra le due cosìddette superpotenze, che implicava anche il coinvolgimento di tutti quegli stati che gravitavano nella sfera d’influenza dell’una o dell’altra. Per il mondo occidentale, vale a dire per il “blocco” rappresentato dagli Stati Uniti e dai loro alleati, la NATO ha sempre agito da deterrente riguardo alla percepita minaccia dell’Unione Sovietica e di tutti gli stati comunisti che rispondevano ai dettami di Mosca.

Il contraltare della NATO negli anni della Guerra Fredda

Sull’altro versante del confine stabilito dalla cosiddetta “Cortina di ferro”, tra l’URSS e gli altri Paesi caratterizzati da un regime politico – economico ispirato ai dettami del Socialismo Reale, era entrato in vigore e si era consolidato negli anni il “Patto di Varsavia”, un’alleanza politico-militare e al contempo un’organizzazione di mutua assistenza fra l’Unione Sovietica e le cosiddette “democrazie popolari” dell’Est europeo, operativa dal 1955 al 1991.

La NATO dopo la Guerra Fredda

L’Alleanza Nordatlantica è rimasta in vigore anche dopo la caduta del Muro di Berlino, che a sua volta ha portato alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e alla caduta dei regimi comunisti che consorziati con l’URSS; negli anni dal 1991 in poi è stata coinvolta in operazioni militari nei Balcani, in Medio Oriente, in Asia meridionale e in Africa, sempre perseguendo la logica del mantenimento dell’equilibrio su scala mondiale.

Gli stati membri

La NATO, sin dalla sua istituzione nel 1949 ha sempre avuto al proprio interno 12 Paesi (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti d’America); si sono poi aggiunte Grecia e Turchia nel 1952, Germania Ovest nel 1955, Spagna nel 1982. Nel 1990 la porzione di Germania che in precedenza aveva rappresentato la Repubblica Democratica Tedesca; nel 1999 Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia; nel 2004 Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia; Albania e Croazia nel 2009, nel 2017 il Montenegro, nel 2020 la Macedonia del Nord.
Il 31mo membro, la Finlandia, è entrata a far parte della NATO nel marzo del 2023