Abraham Lincoln nasce a Hodgenville il 12 febbraio 1809, è un politico e avvocato statunitense. È il XVI presidente degli USA, dal a marzo 1861 all’aprile 1865, data in cui perde la vita, assassinato. Durante la sua carica, guida l’Unione alla vittoria nella guerra di secessione americana, la più grave crisi politica, costituzionale e morale mai avvenuta nella storia degli Stati Uniti d’America. Grazie alla vittoria mantiene uniti gli Stati federati, porta novità e modernità all’economia del Paese e rafforza il governo federale,
Lincoln nasce da modesti coloni quaccheri, vive una gioventù di stenti, lavorando come mozzo sulle zattere per il trasporto del legname a New Orleans, e poi facendo altri mestieri come garzone di negozio e carpentiere. Nel 1832, a 23 anni, partecipa con grado di capitano alla guerra contro la tribù indiana di Black Hawk.
Nello stesso anno si candida whig all’assemblea legislativa dell’Illinois, ma viene battuto; riesce però nel suo intento per la legislatura del 1834, ed è deputato fino al 1842 per il partito whig, prendendo una posizione ferrea e decisa contro lo schiavismo.
Dal 1837 esercita l’avvocatura, con grande successo professionale. Nel 1849 propone uno schema di legge rilevante, mirato all’eliminazione della schiavitù nei territori messicani annessi all’Unione. Quando scade nel ’49 il suo mandato parlamentare, si ritira a vita privata. Ma la questione della schiavitù e dello sfruttamento dei neri lo fa tornare rapidamente sulla scena pubblica.
Il discorso di Peoria del 16 ottobre 1854 esprime la sua tesi antischiavista sul principio, umanitario e democratico, che “i nuovi stati liberi sono le terre dove possono andare i poveri per migliorare la loro condizione”: citazioni importanti che rendono Abraham Lincoln celebre.
Dal 1856 è l’organizzatore del nuovo grande partito repubblicano, mosso dalla convinzione che la battaglia antischiavista contro gli stati del Sud potesse essere vinta solo realizzando il più organico accentrato potere statale, la base programmatica della nuova formazione politica.
Nel mese di maggio 1860 Lincoln viene scelto come candidato alla presidenza degli USA. Il risultato favorevole delle elezioni provoca l’insurrezione degli schiavisti. Nulla può impedire lo scoppio della guerra di secessione. Il 1º gennaio 1863 l’uomo emana il Proclama di emancipazione della popolazione negra, solo nei territori controllati dai Confederati.
Il discorso fatto da Abraham Lincoln l’11 aprile 1865, in cui dopo la resa di Lee il politico americano esalta il ristabilimento dell’autorità nazionale nel trionfo dei principi di democrazia repubblicana, è praticamente anche il suo testamento politico. Lincoln infatti viene assassinato quattro giorni dopo, in un palco del teatro di Washington, da un fanatico partigiano della secessione, G. W. Booth, che gli spara un colpo di pistola.