Albert Schweitzer nasce a Kayserberg il 14 gennaio 1875. È un musicista, musicologo, teologo, filosofo, medico: un intellettuale a tutto tondo, in grado di coltivare interessi diversi per tutta la vita. La cittadina di Kayserberg si trova nell’Alsazia, in una zona oggi francese ma appartenente all’impero tedesco dal 1871 alla fine della Prima Guerra Mondiale. Il padre di Albert è un pastore luterano.
Da bambino mostra difficoltà di apprendimento, inizia tardi a leggere e a scrivere e anche le sue condizioni di salute non sono delle migliori, sembra molto dotato nella musica: impara a suonare l’organo e a soli sette anni è in grado di comporre un inno. Frequenta il liceo a Mulhouse: studia pianoforte ed è molto attratto dalla musica di Bach.
Nel 1893 Albert si iscrive all’Università di Strasburgo dove studia filosofia e teologia. Si laurea nel 1899 e nel 1902 ottiene la cattedra di teologia. Nel 1904 accade un fatto che cambia radicalmente la sua vita. Apprende da un bollettino della società missionaria di Parigi la difficoltà nel trovare personale medico e sanitario per una missione in Africa. Questo fatto lo spinge, l’anno dopo, quando ha già trent’anni, a iscriversi alla facoltà di medicina.
Si laurea nel 1913, specializzandosi in malattie tropicali. Decide quindi di trasferirsi in Gabon per esercitare la sua nuova professione, insieme alla moglie, infermiera. In Gabon fonda un ospedale, e ben presto si trova a dover affrontare malattie di ogni genere. Il suo impegno in favore dei più deboli e dei malati lo porta a vincere il Premio Nobel per la pace, nel 1952. L’inizio della sua attività di medico non è semplice: deve vincere lo scetticismo delle popolazioni africane, ma anche quello degli altri medici.
Non è facile per Schweitzer neanche dover abbandonare l’insegnamento e lo studio della teologia e della filosofia, a lui molto caro. Nel 1914, insieme alla moglie, subisce l’arresto da parte dell’esercito francese, a causa della sua cittadinanza tedesca. A seguito di uno scambio di prigionieri fa ritorno in Alsazia. Ma si tratta di pochi anni: nel 1924 Albert torna di nuovo in Africa, in Gabon, ad occuparsi delle popolazioni che aveva lasciato pochi anni prima. Viene insignito di numerose lauree honoris causa: il premio più importante, ovviamente, è il Premio Nobel per la pace, vinto nel 1952.
Nel corso degli anni Cinquanta, insieme ad altri scienziati come Albert Einstein, si schiera apertamente contro il proliferare delle armi nucleari, paventando il rischio di un’imminente Terza Guerra Mondiale. Conclude la sua vita in Africa: non vuole tornare nei suoi luoghi d’origine neanche negli ultimi anni della sua vecchiaia. Albert Schweitzer muore a Lambaréné, in Gabon, il 4 settembre 1965.