Francis Scott Fitzgerald nasce a Saint Paul il 24 settembre 1896. È uno dei più noti scrittori e sceneggiatori statunitensi, considerato fra i maggiori autori dell’Età del jazz e dei cosiddetti “ruggenti anni Venti”. Celebre nel mondo per la sua opera complessiva del XX secolo.
Diventa famoso a livello globale già dalla sua prima opera, pubblicata nel 1920 e tradotta in italiano nel 1952 (dopo la sua morte): This side of Paradise. La cosa interessante è che viene dapprima apprezzata soprattutto dai giovani della generazione che G. Stein aveva chiamato “della gioventù perduta”, gli stessi infatti vi si riconoscono e Fitzgerald diventa il loro idolo.
L’autore si ritrova improvvisamente ad essere ricco e famoso, parecchio lodato, ma anche discusso e criticato. Tante le riviste che pubblicano i suoi racconti, tra i più richiesti dell’epoca. Le opere vengono poi raccolte in Flappers and philosophers nel 1920 e in Tales of the jazz age due anni dopo.
Francis Scott Fitzgerald sposa la bellissima Zelda Sayre, che diventa l’eroina dei suoi racconti. Si trasferisce in Francia con la moglie, frequentando la mondanità di Parigi e della Costa Azzurra e gli ambienti letterari della capitale europea. La coppia rientra alcuni anni dopo in America, precisamente a Long Island, sperperando denaro a più non posso, organizzando feste sfarzose con decine di invitati; periodo e abitudini ben descritti nell’opera dell’autore, una delle più famose, The Great Gatsby.
Fitzgerald inizia poi un duro periodo di difficoltà, che corrisponde con la profonda crisi del 1929; l’autore continua a scrivere e lavorare al romanzo Tender is the night . La moglie Zelda però inizia ad avere i primi sintomi di un difficile squilibrio psichico, nel 1934 viene ricoverata in una clinica per malattie mentali, dove muore nel 1947. Nello stesso momento, inoltre, il pubblico inizia progressivamente a disinteressarsi al lavoro dello scrittore, che entra in crisi e crolla nella dipendenza dall’alcool.
La rivista Esquire pubblica nel 1936 l’opera The crack-up. L’anno successivo Francis Scott Fitzgerald si ritira a vita privata a Hollywood, passando gli ultimi anni della sua vita a scrivere copioni per pellicole cinematografiche, senza ottenere in realtà un grande successo, e nemmeno un’ottima paga. Muore a Los Angeles il 21 dicembre 1940 per un attacco di cuore; la sua opera The last tycoon resta incompiuta. Dopo la sua scomparsa sono stati pubblicati alcuni suoi racconti inediti, la sua corrispondenza (The letters of F. Scott Fitzgerald) e i suoi taccuini (The notebooks).