Gabriel José de la Concordia García Márquez noto semplicemente come Gabriel García Márquez (soprannominato Gabo) nasce il 6 marzo 1927 ad Aracataca, in Colombia. È uno scrittore, giornalista e saggista colombiano naturalizzato messicano, conosciuto anche per aver vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1982.
L’autore, nelle sue opere, è in grado di mixare la dimensione reale e quella fantastica, dando vita allo stile della narrativa latino-americana definito Realismo Magico. Ricordato ancora oggi per essere stato uno dei migliori scrittori del Novecento e di tutti i tempi, quello di Gabriel García Márquez è un nome noto nel mondo.
Spesso il personaggio coincide proprio con il boom della letteratura ispanoamericana, che inizia negli anni Sessanta. Non possiamo dire che il successo di questa corrente letteraria si debba solo a Gabriel Garcìa Màrquez, ma il suo ruolo è fondamentale, e anche per questo motivo ancora oggi, in Europa, l’autore è considerato uno dei simboli dell’America Latina. La grande popolarità dello scrittore del Novecento è testimoniata anche dal fatto che i titoli di alcuni suoi importati romanzi, come L’amore ai tempi del colera o Cronaca di una morte annunciata, oggi sono addirittura diventati espressioni usate nella lingua italiana.
García Márquez usa una prosa molto scorrevole, nonostante sia altrettanto ricca e sinuosa. La struttura narrativa dei suoi scritti è molto articolata, costruita sull’intreccio di differenti punti di vista e con l’uso della prolessi e dell’analessi.
Cent’anni di solitudine è il suo romanzo più famoso in assoluto, una delle più importanti e significative opere della letteratura del Novecento, oltre che la seconda opera più importante mai scritta in spagnolo (votata come tale al IV Congresso internazionale della Lingua Spagnola, nel 2007).
Gabriel García Márquez è il primo di ben 16 figli del telegrafista Gabriel Eligio Basilio García e della chiaroveggente Luisa Santiaga Márquez Iguarán. Si trasferisce presto a Riohacha, dove cresce con i nonni materni. Nel 1936 il nonno muore e lo scrittore si trasferisce a Barranquilla per studiare, nel 1947 si sposta a Bogotà, iscritto alla facoltà di giurisprudenza e scienze politiche, ma abbandona gli studi, non interessato alla materia.
Dopo i disordini del 1948 si trasferisce a Cartagena, lavora come redattore e poi come reporter di El Universal. Nel 1949 torna a Barranquilla per fare l’opinionista e il reporter a El Heraldo. Nel 1954 rientra a Bogotá, lavora a El Espectador come reporter e critico cinematografico.
L’amico Plinio Mendoza, nel 2012, comunica che García Márquez è malato di Alzheimer e non può quindi più scrivere, notizia confermata anche dal fratello Jaime. Lo scrittore, nel 2013, dichiara alla stampa di essere “felice di essere arrivato a quest’età”, non parla minimamente della sua malattia. Il 17 aprile 2014 muore all’età di 87 anni in una clinica di Città del Messico.