Lev N. Tolstoj, all’anagrafe Lev Nikolàevič Tolstòj, nasce a Jàsnaja Poljàna il 9 settembre 1828. È uno scrittore, un educatore, un filosofo e un attivista. Diventa famoso in Russia per i suoi racconti sulla guerra. La celebrità a livello internazionale arriva con i romanzi Anna Karenina e Guerra e Pace, caratterizzati dall’introspezione e dalla riflessione morale dei personaggi. La sua produzione letteraria promuove la non violenza, celebrata dal Mahatma Gandhi.
Rimasto orfano, viene educato da precettori tedeschi e francesi. Frequenta prima la facoltà di orientalistica e poi di giurisprudenza, ma non si laurea. La sua adolescenza è caratterizzata da un’inquietudine alla quale cerca di dare risposta attraverso i libri. La morale, la sincerità e l’autocontrollo diventano valori fondamentali che lo accompagnano per tutta la vita. In Italia giungono Racconto della giornata di ieri e Infanzia (prima parte di una trilogia di autoanalisi e psicologia completata da Adolescenza e Giovinezza).
Nel 1851 parte per il Caucaso e intraprende la carriera militare, che coincide con un filone letterario caratterizzato da istinto e sentimenti profondi. Natura e cultura sono in antitesi. Riesce a dare a se stesso la tanto agognata prova di valore durante la guerra di Crimea, partecipando all’assedio di Sebastopoli.
È il momento dei viaggi in Francia, in Svizzera e in Germania; ma anche in Belgio, Inghilterra e Italia. Non si interrompe la sua produzione letteraria e il suo impegno pedagogico. Tornato in Russia, riprende il suo posto di maestro, lasciato per la guerra, e illustra le sue idee attraverso il mensile Jasnaja Poljana.
Nel 1862 sposa Sofija Andreevna Bers, di 17 anni. Dalla loro unione nascono 13 figli. È il momento di mettere da parte l’insegnamento per la scrittura e dà vita a L’anno 1805, pubblicato a pezzi. L’opera, una volta completata, diventerà Guerra e Pace. Racconta la storia di alcune famiglie nobili sullo sfondo delle guerre napoleoniche, dalle quali traspare la “dialettica dell’anima”. Inizialmente suscita critiche, per poi essere apprezzato a livello mondiale.
Sono gli anni dei lutti familiari: muoiono due figli di Lev N. Tolstoj. Trova conforto nella pedagogia e scrive due libri sulla formazione intellettuale e morale del bambino: sono Sillabario e Quattro libri di lettura. Anna Karenina viene pensato in un periodo di inquietudine. Viene abbandonato, modificato e ripreso. Lo scrittore affronta una fase di asocialità, lascia l’ortodossia e si converte “al Vangelo”. È dalla parte di chi soffre e dei perseguitati.
Si trasferisce in Canada e parte della sua opera viene censurata, perché considerato un folle e un sobillatore. Nel 1901 viene scomunicato dal Sinodo, ma è apprezzato in Russia e all’estero. Sviluppa una nuova concezione di arte cristiana, valida solo se corrisponde alla coscienza religiosa del popolo.
Del 1889-99 è l’ultimo grande romanzo di Lev N. Tolstoj, Resurrezione, una storia di riscatto. Anziano e malato, fugge abbandonando la famiglia e la proprietà. Muore ad Astàpovo dieci giorni dopo, il 20 novembre 1910. “Fais ce que dois” – “fa ciò che devi” – sono le ultime parole che lascia. Molte delle sue opere vengono pubblicate postume e Tolstòj diventa lo scrittore russo più celebre del suo tempo.