William James nasce a New York l’11 gennaio 1842 ed è uno psicologo e filosofo statunitense di origine irlandese e presidente della Society for Psychical Research dal 1894 al 1895. La sua famiglia è di origine e tradizione calvinista, emigrata dall’Irlanda agli Stati Uniti. William James studia Medicina e nel 1869, a 27 anni, si laurea. Continua i suoi studi da autodidatta, approfondendo le conoscenze inerenti la psicologia, da cui è particolarmente attratto.
Inizia la sua carriera nel 1872 presso l’università di Harvard, dove lavora per tutta la vita, diventando (solo 4 anni dopo il suo esordio), nel 1876, assistente professore di Fisiologia. Diventa poi professore di Filosofia nel 1885 e ottiene la cattedra di Psicologia 5 anni dopo. William James crea uno dei primi laboratori di psicologia sperimentale di tutti gli USA proprio nell’università di Harvard e nel 1894-95 è presidente della “Society for Psychical Research”.
Principi di Psicologia è una delle sue opere, scritte nel 1890, due volumi che anticipano la corrente del Funzionalismo. Un trattato molto influente e importante per la storia della psicologia; un vero e proprio manuale per molti, negli anni della formazione universitaria, negli Stati Uniti.
Il pensiero psicologico e filosofico di William James, cercando di riassumerlo in poche parole, si distacca dall’empirismo tradizionale nel modo di intendere l’esperienza che, per il professore stesso, “autocontiene e non poggia su nulla”. Svolge ricerche sulla fenomenologia delle esperienze religiose e ne pubblica il risultato nel 1902 con l’opera intitolata La varietà dell’esperienza religiosa. Nel 1907 termina la sua carriera di insegnante.
Possiamo dire che William James è uno dei più famosi filosofi al mondo, e addirittura il più noto negli Stati Uniti all’inizio del Novecento. Un aneddoto riguardante la sua vita racconta che, nel 1909, alla Clark University viene invitato il medico viennese Sigmund Freud, altro personaggio di stima e fama mondiale, che giunge dall’Europa insieme a tre vicini collaboratori, padri fondatori della nuova psicologia psicanalitica: il britannico Ernst Jones, l’ungherese Sandor Ferenczi e il giovane svizzero Carl Gustav Jung. Durante l’incontro personale tra Freud e James, ormai anziano, quest’ultimo esprime tutta la sua stima e la sua ammirazione per Freud e la psicoanalisi. In quest’occasione pronuncia una frase che oggi è ancora un emblema: “Il futuro della psicologia è nel suo lavoro”.
Si dice che James però non rimane pienamente soddisfatto, come invece si aspettava, dall’incontro con Freud; descrive infatti in modo negativo, solo qualche tempo dopo, il simbolismo onirico come “un metodo pericoloso” e il filosofo Sigmund Freud come una persona “ossessionata da alcune fissazioni”. William James muore il 26 agosto 1910, un anno dopo, a Tamworth, nel New Hampshire, all’età di 68 anni.
Tra le sue principali opere ricordiamo Principi di Psicologia (1890), La volontà di credere e altri saggi di filosofia popolare (1897), Talks to Teachers on Psychology: and to Students on Some of Life’s Ideals (1899), Pragmatismo (1907), Un universo pluralistico (1909), Il significato della verità (1909), Memories and Studies (1911), Letters of William James (1920).