(filologia) ripulire, sfrondare, emendare un testo da ciò che l'analisi critico-comparativa porta a ritenergli estraneo, come interpolazioni, errori di trascrizione, contaminazioni e simili, con la soppressione di quelle lettere, parole, frasi, ecc. che lo stesso copista e i primi filologi di epoca umanistica solevano demarcare con un punto (pungere) sopra o sottostante la parte incriminata
(per estensione) togliere, espellere da un testo qualsiasi, proprio o altrui, cancellando o depennando
(senso figurato) in senso generico, eliminare (cattivi pensieri o ricordi, ad esempio)