(linguistica) detto specialmente di verbo ma anche di vocabolo appartenente ad altra categoria grammaticale (sostantivo o aggettivo) la cui radice è costituita da un nome o da un aggettivo preceduto e seguito in contemporanea da due morfemi (affissi), prefisso e suffisso (o anche desinenza in caso di verbo), che non avendo carattere flessionale ma derivazionale, mutano con il loro concorso il significato della radice per formare produttivamente nuove parole, come negli esempi ingiallire (prefisso in-, radice giallo, desinenza -ire della terza coniugazione), dirottamento (prefisso di-, radice rotta, suffisso -mento), inasprito (in- + aspro + -ito)