Sostantivo
disfemismo m (plurale: disfemismi)
- (linguistica) figura retorica che consiste nell'usare, invece di un termine o di un'espressione gradevole, un termine o un'espressione di per sé sgradevole o persino offensiva che nel contesto linguistico ed extralinguistico acquista però un valore positivo e scherzoso, anche ammirativo o affettuoso
- Wojtylaccio (Roberto Benigni a papa Giovanni Paolo II)
- demonietto (appellativo di un bambino vivace)
- sei proprio un gran figlio di puttana! (per riconoscere ad un amico una qualità come, ad esempio, l'astuzia)
"Ci sono molti epiteti per persone del genere: Nazisti della grammatica, Maniaci dell'uso, Snob della sintassi, Il Battaglione della grammatica, la Polizia linguistica. Il termine con cui sono stato cresciuto io è Snob. La parola è forse leggermente autoironica, ma gli altri termini sono disfemismi belli e buoni. Una definizione ampia di Snob potrebbe essere una persona che sa cosa significa disfemismo e cui non dispiace farvelo capire." (David Foster Wallace)
Sillabazione
di | sfe | mì | smo
Etimologia
derivato di eufemismo, che ha origine nel greco antico euphemizo "pronunciare parole di buon auspicio", con sostituzione del prefisso peggiorativo dis- a eu-
Correlate
disfemistico, disfemia
Iperonimi
figura retorica