Sostantivo
gruccia f (plurale: grucce)
- apparecchio ortopedico di varia forma usato, da chi è impossibilitato all'uso di uno o di entrambi gli arti, per sorreggersi con l'aiuto di appoggi per le mani e di un tutore che va ad inserirsi sotto l'ascella
- accessorio usato per appendervi o posarvi qualcosa, in particolare capi d'abbigliamento; anche trespolo per volatili
- A che cosa pensava egli, mutando i passi delluomo pensieroso? A nulla, proprio a nulla. E del pari senza pensare a nulla, entrò in casa, appiccò il cappello alla prima gruccia del cappellinaio, e andò svogliato a sedersi su d'un divano del suo salotto. (Anton Giulio Barrili, Lolmo e l'edera)
- (regionale) maniglia o chiavistello dell'uscio o della finestra
- Emilio stette un momento esitante colla mano sulla gruccia della serratura; pensava se gli convenisse scassinare quella porta. (Vittorio Bersezio, La testa della vipera)
- (agricoltura|IT) strumento utilizzato per piantare barbatelle e talee di viti
- (obsoleto) protesi rudimentale in legno per gli arti inferiori
Sillabazione
grùc | cia
Pronuncia
IPA: /'grutʧa/
Etimologia
discussa, forse dal germanico longobardo krukkjia (confronta tedesco Krücke), bastone a uncino o a croce, che può essere accostato al latino crux, crucis "croce"
Citazioni
"la trattazione euclidea della matematica fondata sulla logica è una provvidenza inutile, una gruccia per gambe sane." (Arthur Schopenhauer)