Verbo
Intransitivo
inveire (ausiliare: avere ; con la preposizione contro )
lanciarsi, avventarsi con furore verbale contro qualcuno o qualcosa, investendolo con invettive, con rabbiose accuse giustificate o meno, parole di fuoco oppure aggredendolo con vituperi; da considerarsi obsoleto o improprio (in quest'ultimo caso forse per contaminazione di infierire) l'uso che estende il significato del verbo ad azioni di una violenza che travalica le parole
"- Ma tu, tu... dove sei stato? Se ti sei finto morto e te ne sei scappato... - prese a strillar la Pescatore, facendosi avanti con le braccia levate.Glien'afferrai uno, glielo storsi e le urlai:- Zitta, vi ripeto! Statevene zitta, voi, perché, se vi sento fiatare, perdo la pietà che m'ispira codesto imbecille di vostro genero e quella creaturina là, e faccio valer la legge! Sapete che dice la legge? Ch'io ora devo riprendermi Romilda...- Mia figlia? tu? Tu sei pazzo! - inveì , imperterrita, colei.Ma Pomino, sotto la mia minaccia, le si accostò subito a scongiurarla di tacere, di calmarsi, per amor di Dio.La megera allora lasciò me, e prese a inveire contro di lui, melenso, sciocco, buono a nulla e che non sapeva far altro che piangere e disperarsi come una femminuccia...Scoppiai a ridere, fino ad averne male ai fianchi." (Luigi Pirandello)
Sillabazione
in | ve | ì | re
Etimologia
dal latino invehere (vedi inveho) "trasportare dentro", nella sua diatesi medio-passiva che all'infinito dà invehi, col significato figurato di "scagliarsi a parole (contro qualcuno o qualcosa)"
Correlate
invettiva