Festa dei nonni, quando si festeggia
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Festa dei nonni, quando si festeggia

Il 2 ottobre, nel nostro Paese, ricorre la festa dei nonni: perché proprio in quella data? Che tipo di celebrazione è? Da dove viene? Quanto sono cambiati, negli ultimi decenni, i nonni e il loro modo di rapportarsi con i figli dei loro figli?

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

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La Festa dei nonni si festeggia nella data del 2 ottobre. Tale data è stata scelta in ragione del fatto che per la Chiesa cattolica è la ricorrenza della celebrazione degli Angeli custodi.

La festa in Italia

Questa ricorrenza è stata istituita con in Italia con la Legge 159 del 31 luglio 2005, con lo scopo precipuo di riconoscere alla figura dei nonni un’importanza imprescindibile all’interno della società, partendo ovviamente dall’importantissimo, a volte insostituibile ruolo che rivestono all’interno delle singole famiglie.

Origini della festa dei nonni nel mondo

In assoluto, la Festa dei nonni ha visto la luce negli Stati Uniti nel 1978, quando l’allora Presidente Jimmy Carter condivise le motivazioni della Signora Marian McQuade, casalinga della Virginia Occidentale, la quale aveva messo assieme la bellezza di quindici figli e quaranta nipoti e un giorno, di conseguenza, trovò naturale chiedere al Presidente di individuare un giorno che servisse allo scopo di rendere merito ai nonni di tutta la nazione per la loro affettuosa opera di supporto quotidiano, tanto nell’ambito pratico quanto in quello affettivo.

L’importanza dei nonni

Da questo presupposto ricaviamo innanzitutto due indicazioni, che definiremmo complementari: in primis quella secondo la quale la Festa dei nonni in Italia è di diretta derivazione cattolica, pur trattandosi a tutti gli effetti di una ricorrenza civile; la seconda, socialmente e anche sociologicamente molto rilevante, consta nella deduzione che per una serie di ragioni che andremo ad analizzare in sintesi, decontestualizzando la definizione dal suo significato sacro, i nonni nel momento storico che attraversa la nostra società e per l’articolazione sempre più complessa che caratterizza la quotidianità delle famiglie italiane, sono i più meritevoli della definizione di angeli custodi, stavolta con la minuscola e in accezione del tutto laica.

Nonni sempre meno vecchi

La tendenza statistica è incontrovertibile: in una società come quella occidentale in generale, con l’Italia che presenta statistiche aggiornate molto in linea con il dato generale, la popolazione presenta un’età media sempre più elevata e una durata media dell’esistenza, in particolare per le donne, sempre più protratta nel tempo. Questo, come è risaputo, per una serie di fattori che vanno dall’alimentazione sempre più curata alle cure mediche sempre più mirate ed efficaci, passando per una crescente cultura del benessere psicofisico a tutti i livelli e una diffusione della pratica di discipline sportive che sempre più coinvolge la terza età. La longevità media, in poche parole, assicura a bambini e ragazzi il privilegio, mai termine fu più azzeccato, di godersi i propri nonni per un tempo medio sempre più considerevole, a volte addirittura fino alle soglie della maturità.

L’importanza dei nonni per le famiglie di oggi

Per dirla in una maniera estremamente efficace, mamma e papà sono sempre impegnati, con il proprio lavoro e a volte con altre attività, collegate o meno alla loro professione; in più, con frequenza crescente può darsi che siano separati, con tutto ciò che il sopraggiungere di questa situazione comporta: maggiori difficoltà organizzative per la gestione della vita dei figli, bisogno di un supporto emotivo da parte di questi ultimi per gestire emotivamente la gestione della disgregazione del nucleo familiare originario, necessità di figure sostitutive come ricettacolo d’affetto, soprattutto nel caso delle separazioni più problematiche e ricche di tensioni che a volte, inevitabilmente, si riversano sui figli. Nel frattempo, i nonni sono diventati sempre più efficienti a dispetto dell’anagrafe; sempre più "sprint" come amano definirli i ragazzi e sempre più adatti a farsi carico di una serie di adempimenti quotidiani che i genitori da soli gestirebbero con difficoltà o che addirittura sarebbero impossibilitati a gestire.

Come apparivano i nonni di un tempo

L’immagine che fino a qualche decennio fa si aveva dei nonni, anche se paradossalmente la distanza tra le varie generazioni era statisticamente molto più ridotta, era quella di amorevoli vecchini, rappresentati come particolarmente anziani, sia per l’atteggiamento che per il vestiario, attraverso una iconografia veicolata dalle varie fiabe più popolari e utilizzata da vignette, fumetti e addirittura spot pubblicitari d’epoca. I nonni visti, dunque, come "nido" di affetto, amorevoli concessioni e consigli che sapevano e dovevano essere più saggi rispetto a quelli dei genitori.

Come sono i nonni di oggi

Oggi i nonni hanno figli la cui quotidianità è sempre più complessa, articolata e di conseguenza stressante, non soltanto per il lavoro ma anche per il soddisfacimento di esigenze personali che sono entrate a far parte delle necessità, oltre che del tempo libero: pratica di attività sportive, corsi di aggiornamento, parti di tempo destinate a momenti di evasione. Di conseguenza, anche per il benessere indotto dalla percezione di essere necessari, oltre che ancora attivi, un sempre crescente numero di nonni si fa carico della gestione quotidiana degli impegni e delle necessità dei loro nipoti, i quali hanno a loro volta una quotidianità e una successione degli impegni ben diversa da quella che era la giornata tipo di un ragazzino di trent’anni fa. Ecco che allora cresce a livello esponenziale il numero dei nonni che accompagnano i nipoti a scuola al mattino e li attendono all’uscita del pomeriggio; che li portano agli allenamenti di calcio, basket, nuoto, ginnastica artistica e chi ne più ne ha, più ne metta; che addirittura si fanno carico di accompagnarli alle festicciole di compleanno. Non episodicamente, ma abitualmente. Nonni dei quali nel frattempo stanno cambiando il look e le abitudini, in quanto non più giovanili, ma oggettivamente più "giovani" non per l’anagrafe ma per la mentalità e le energie. Sempre più frequenti, per esempio, i nonni che accompagnano i nipoti in scooter o in motocicletta, che adottano un look non dissimile da quello dei loro figli, casual o sportivo che sia, che sono a conoscenza dei gusti musicali o digitali dei loro nipoti e sono in grado di interagire con loro anche in quell’ambito.

Giocare con i nonni

Una dimensione fondamentale, per curare la quale occorre avere a disposizione quel tempo che spesso oggi un genitore non ha, o che può dedicare solamente di rado ai propri figli: quella del gioco. Soprattutto quando i bambini hanno un’età inferiore ai dieci anni, se giocano con qualcuno in famiglia questo qualcuno è sempre più spesso un nonno, anche perché sempre più di rado un bambino ha dei fratelli, oggi, in una società di famiglie, come riferiscono le ultime statistiche, senza figli o con un figlio unico. Nonni che giocano con i Lego, con i giochi da tavolo o addirittura che hanno imparato a cavarsela con i videogiochi; nonni che dunque non badano semplicemente ai nipotini, ma che si sono attrezzati per interagire con loro, riuscendo a essere al passo con le abitudini e i gusti di ragazzine e ragazzini nati molto tempo dopo il Duemila.