Ahh, il ciuccio: croce e delizia di grandi e piccini. I piccoli non vorrebbero mai dover abbandonare il loro adorato ciuccio; e i genitori si beano a sapere che i loro piccoli non sono ancora sufficientemente grandi per abbandonarlo, continuando a ciucciare e a generare quella tenerezza tipica della loro età. Purtroppo, però, la consapevolezza che utilizzare il ciuccio in maniera insistente è controproducente per la salute dal bambino arriva con prepotenza. Cosa fare allora? Ecco alcuni consigli per i genitori che devono affrontare col proprio piccolo questo passo importante e i migliori libri per imparare a togliere il ciuccio.
Perché è importante togliere il ciuccio
Quando un bimbo è ancora molto piccolo, il ciuccio è una tana sicura dalle insidie del mondo esterno. Prima il ciuccio e poi il pollice, sono un ricordo della vicinanza alla mamma e del gesto della suzione; gesto che, nel bambino, dona uno stato di incredibile calma e tranquillità psicofisica.
Arriva però un’età, in genere attorno ai 3 anni, nella quale il ciuccio fa più male che bene. L’uso prolungato del ciuccio, infatti, può provocare problemi alle arcate dentarie; problematiche che andranno risolti dal dentista quando il bambino sarà cresciuto. Inoltre, l’utilizzo smodato o sbagliato del ciuccio, cioè per zittire il bimbo che piange, senza voler capire e reali motivazioni del disagio, può provocare nel bimbo dei problemi relativi al comportamento che saranno ancor più complicati da risolvere in futuro.
Togliere il ciuccio senza generare traumi
Prendere il ciuccio e buttarlo in pattumiera, fingendo davanti al bambino di averlo perso, è sì la soluzione più immediata, ma rischia di creare nel piccolo un trauma e un forte senso di sfiducia nei confronti del genitore. Per effettuare questo passaggio fondamentale della vita del piccolo, è bene procedere per gradi e farsi aiutare, magari anche grazie alla lettura di un libro che, mediante una storiella divertente.
Togliamo il ciuccio. Sei storie illustrate, di Paola Perrone, con illustrazioni di Lisa Ciccone
Togliamo il ciuccio. Sei storie illustrate
"Togliamo il ciuccio", il libro pensato da Paola Perrone e sapientemente illustrato da Lisa Ciccone, si compone di sei bellissime storie illustrate per il tuo bambino e di una guida passo passo per te. Nei primi cinque capitoli, potrai apprendere tutto ciò che devi sapere sul ciuccio e gli altri vizi orali dell’infanzia e sulle tecniche e le soluzioni pratiche per accompagnare tuo figlio al distacco sereno e consapevole.
Spesso i genitori si chiedono "Il ciuccio può far male al mio bambino?"; "Fino a che età può usarlo?"; "Il bambino non parla bene, può dipendere dal ciuccio?"; "Come faccio a disabituare mio figlio in modo sereno e senza forzature?". Togliamo il Ciuccio è la guida semplice e concreta che ti accompagna in un percorso di consapevolezza, alla scoperta di come i vizi orali dell’infanzia possono impattare sulla vita e la salute di tuo figlio. Sei bellissime storie illustrate, La Coniglietta Beverona, L’Orsetto Succhiadito, La Volpina e il suo ciuccio, La Ranocchia Linguagiù, La Topolina e la lingua ribelle, il Leone Fifone, aiuteranno te e il tuo bambino in questo arduo ma importante compito: togliere il ciuccio, e farlo col sorriso!
Teo rinuncia al ciuccio: Il libro che invoglia i bambini ad abbandonare il loro ciuccio, di Jenny Album
Teo rinuncia al ciuccio: Il libro che invoglia i bambini ad abbandonare il loro ciuccio
Se il tuo bambino non vuole rinunciare al suo ciuccio, questo libro è la soluzione raccomandata dagli esperti. I bambini adorano questo libro perché è una fantastica storia con illustrazioni divertenti, e i genitori lo adorano perché consente ai bambini di rinunciare alla loro abitudine una volta per tutte.
Il libricino illustrato in 24 pagine racconta la storia di Teo, bimbo testardo che si rifiuta di rinunciare al suo ciuccio, Una sera la mamma gli racconta la storia della "Fatina del ciuccio": se Teo consentirà a mettere i suoi ciucci fuori dalla sua cameretta, la Fatina del Ciuccio verrà a prenderli e lascerà al suo posto un dono speciale! Ma riuscirà la Fatina del ciuccio a convincere Teo a rinunciare al suo ciuccio per sempre?
La stessa Jenny Album, autrice del libro Teo rinuncia al ciuccio, sostiene essere stata la storia con la quale ha convinto il suo bimbo a salutare per sempre il tanto amato ciuccio.
"Dopo aver ascoltato questa storia tre volte, mio figlio", spiega Jenny, "mi ha chiesto se potevo mettere i suoi ciucci fuori dalla porta perché la Fatina potesse portarli al Paese delle fiabe. E dopo che la Fatina li ha portati via, non gli sono mancati affatto."
Anna dorme senza ciuccio, di Kathleen Amant
Quella di "Anna" è una serie di libricini illustrati a colori pensati per accompagnare i bambini attraverso ogni sfida che la crescita presenta loro: dall’igiene personale, all’imparare ad usare correttamente il wc, fino alla nascita di un fratellino.
In "Anna dorme senza ciuccio", Anna racconta di avere tre cucci e di esserci tanto, tanto affezionata. Ma arriva il momento in cui Anna diventa grande e, suo malgrado, deve abbandonare l’uso del ciuccio. All’inizio non ci riesce, piange e desidererebbe riaverli indietro ma poi, piano piano, Anna si calma e si convince che è la cosa giusta da fare.
Le frasi sono brevi ed incisive, i disegni semplici ed essenziali con colori sgargianti.
Lupetto vuole il ciuccio, di Orianne Lallemand e Éléonore Thuillier
Quello dedicato alla storia di Lupetto è un libricino di 20 pagine illustrato a colori. Anche in questo caso si tratta di una serie per accompagnare i bimbi durante le fasi della crescita.
In questo caso particolare, il libro "Lupetto vuole il ciuccio" è consigliato per bambini piccoli che hanno già un fratellino o una sorellina, a causa della particolare storia narrata.
Lupetto, fattosi ormai grande, deve abbandonare il ciuccio, ma l’idea per lui è assolutamente impensabile. Un giorno Lupettina, la sorellina minore di Lupetto, perde il suo ciuccio e chiede al fratello di aiutarla a cercarlo. I due lo cercano invano e, non trovandolo, Lupetto, resosi conto di essere abbastanza grande per rinunciare al suo, decide di regalare il ciuccio a Lupettina. In compenso, Lupetto è felice per aver sostituito il suo ciuccio con un nuovo piacevole giocattolo: un morbido pupazzetto a forma di pecora, che lo aiuterà a dormire.
Le principesse non hanno il ciuccio
Le principesse non hanno il ciuccio
Abbandonare il ciuccio è sempre un momento molto delicato per i bambini, perché richiede di lasciare un oggetto che dona sicurezza, adattandosi senza soluzione di continuità a una nuova situazione.
"Le principesse non hanno il ciuccio" è un libricino illustrato a colori dedicato in particolare alle bimbe restie a lasciare il loro ciuccio. Con le sue 31 pagine illustrate a colori, propone un modo semplice, originale e divertente per imparare a lasciare il ciuccio attraverso la storiella di Martina che, con l’aiuto della fata Fragolina, sceglie di lasciare il ciuccio per diventare una vera principessa, perché le principesse non usano il ciuccio. Il libro contiene frasi da leggere, immagini da osservare, alcuni disegni da colorare e altre piccole attività.
Ciao ciao ciuccio!
Ciao ciao ciuccio! è un libro illustrato a colori progettato per imparare ad abbandonare il ciuccio, per bambini a partire dai due anni di età.
Ambientata nella cameretta del piccolo protagonista di nome Mimmo, la storia illustra una graduale presa di coscienza nel diventare grandi. Con l’aiuto della sua piccola amica, il protagonista scopre quanto sia bello avere un sorriso con denti forti senza ciuccio, e quanto sia importante aiutare i bimbi più piccoli che non lo hanno.
In un’edizione illustrata a colori, questo libro non solo è stato progettato per aiutare i bambini a trovare un modo genuino per lasciare il proprio ciuccio, ma anche per supportare genitori e educatori in tale intento, e quindi per la promozione e l’implementazione delle autonomie personali. Oltre alla storiella da leggere guidata passo a passo dalle divertenti illustrazioni, all’interno del libro i bambini potranno svolgere tre semplici pagine di attività, al fine di promuovere un loro maggiore coinvolgimento.
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