Roberto, autore di Gomorra, e di tanto altro
Tutti lo conoscono come l’autore di Gomorra, best seller conosciuto a livello internazionale trasformato in spettacolo teatrale, film e serie televisiva da cui è nato anche il lungometraggio L’immortale. Con il suo romanzo d’esordio, Roberto Saviano è entrato a far parte della sfera dei personaggi pubblici seguendo una strada anticonvenzionale rispetto a quella dello scrittore classico.
Gomorra, infatti, è sì un romanzo a tutti gli effetti, ma allo stesso tempo è un reportage documentato – basato sugli atti processuali e sulle indagini della polizia – che parla della Mala campana, della sua struttura interna e dei traffici che gestisce. Un vero e proprio "viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra", come recita il sottotitolo.
Saviano ha sfruttato lo strumento libro per divulgare al grande pubblico notizie altrimenti inaccessibili sulla criminalità organizzata e lo ha fatto usando una forma coinvolgente capace di trascinare il lettore nel vivo della storia. Una storia che, pur avendo tutta la suspense tipica dei thriller e l’intensità emotiva dei romanzi meglio riusciti, di fatto porta alla luce eventi realmente accaduti e la complessità di strutture malavitose che tutt’oggi muovono le fila di un’economia e una politica sotterranea – ma non troppo – che si oppone a quella ufficiale dello Stato.
Il libro è una vera pietra miliare per chi intende approfondire il funzionamento delle associazioni a delinquere, in particolare di quelle insediate a Napoli: la scalata al potere per diventare boss, il ruolo di donne e mogli all’interno dei clan, gli stili di vita che scimmiottano i film hollywoodiani sulla mafia, i traffici – anche internazionali – legati al mondo dell’abbigliamento e delle scarpe, dell’edilizia e dei rifiuti urbani, e ovviamente anche della droga.
Uscito nel 2006, tradotto in 52 lingue, Gomorra ha venduto milioni di copie in tutto il mondo rimanendo nelle classifiche di diversi paesi europei ed americani per mesi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è valso all’autore una grande visibilità. Una celebrità, tuttavia, molto distante da quella dei suoi colleghi scrittori, perché responsabile di un improvviso cambio di vita: nel giro di pochi mesi dall’uscita del libro, a seguito di telefonate mute ed atti intimidatori che sono giunti a una esplicita dichiarazione di morte da parte del clan dei Casalesi, Saviano è stato messo sotto scorta.
Non per questo si è fermato. La sua produzione letteraria è continuata, intensificandosi: nel 2013 ha pubblicato ZeroZeroZero, incentrato sulla cocaina e i percorsi che compie prima di arrivare tra le mani di chi ne fa uso – anche in questo caso è stata prodotta una serie televisiva -, nel 2016 ha dato alle stampe La paranza dei bambini, in cui narra l’ascesa di un gruppo di adolescenti ammaliati dal Sistema, nel 2017 ha fatto uscire Bacio feroce, sequel del precedente romanzo. Tutti libri che inchiodano il lettore alla pagina spingendolo a leggere, leggere e leggere, senza fermarsi fino alla fine.
ZeroZeroZero
La paranza dei bambini: romanzo
Bacio feroce
Chi è Roberto Saviano, davvero?
Tutti lo conoscono, almeno di nome, ma in pochi sanno chi sia nel profondo. Un ragazzo nato a Napoli e cresciuto a Caserta, diplomato al liceo scientifico Diaz della stessa città, laureato in filosofia e successivamente insignito di plurime lauree Honoris causa: questa è la sua formazione. Uno scrittore, un giornalista, uno sceneggiatore e un conduttore televisivo specializzato sulla criminalità organizzata a stampo mafioso: questo è il personaggio pubblico. Ma l’uomo?
Chi comprende davvero cosa significhi piegare la propria esistenza alla giustizia, rimodellare la propria quotidianità e vita privata a favore di un credo che va oltre all’individualismo per guardare a ideali che abbraccino l’intera comunità umana? Nessuno, se non Roberto Saviano in persona che per la prima volta decide di mettersi a nudo. Lo fa nel suo ultimo libro, scegliendo un format del tutto nuovo: la graphic novel.
Il tratto è quello di Asaf Hanuka, il noto illustratore di origini israeliane che, tra le altre opere, ha partecipato alla realizzazione di Valzer con Bashir, il film di animazione sul massacro di Sabra e Shatila. Se la sua matita ha ridotto Saviano alla bidimensionalità, la sua sensibilità artistica lo ha dotato di una straordinaria espressività emotiva, che lo rende un personaggio vero, come se ci trovassimo di fronte l’uomo in carne ed ossa.
La trama è di Roberto che, in un immaginario dialogo con il suo fumettista, racconta con intensa semplicità ed estremo candore cosa voglia dire vivere sotto scorta, con guardie del corpo che non (ti) mollano un istante per salvaguardarne l’incolumità. L’opera, di certo la più personale di Saviano, è un riuscito tentativo di svelare il risvolto oscuro di una medaglia che non brilla solo per la notorietà raggiunta ma che nasconde sacrifici e sofferenza.
In 144 pagine sono riassunti 15 anni di sorveglianza, più di un terzo dell’intera vita dell’autore. Un fumetto da avere in libreria, non solo per i fan e gli estimatori, ma per chiunque sia interessato ad indagare il prezzo che si deve pagare per combattere una "una resistenza portata avanti con la sola artiglieria della parola e attraverso il perimetro del proprio corpo".
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