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Cassandra: chi era la profetessa inascoltata

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Cassandra è una delle figure più drammatiche e simboliche della mitologia greca, conosciuta per il dono della profezia e per la sua tragica incapacità di farsi ascoltare. La sua storia è legata alla guerra di Troia e agli eventi che portarono alla caduta della città, di cui aveva previsto il destino. Tuttavia, Cassandra fu destinata a vivere con una maledizione che le impediva di essere creduta da chiunque, trasformandola in una figura tragica, emblema dell’inutilità della verità quando non viene accettata. La sua vicenda rappresenta la sofferenza di chi conosce la verità ma è impotente nel cambiare il corso degli eventi.

Chi era Cassandra

Cassandra era una principessa troiana, figlia del re Priamo e della regina Ecuba, e quindi sorella di personaggi leggendari come Ettore e Paride. Dotata di una straordinaria bellezza, Cassandra attirò l’attenzione del dio Apollo, che si innamorò di lei e le offrì il dono della profezia in cambio del suo amore. Cassandra accettò il dono, ma successivamente rifiutò le avances di Apollo, scatenando l’ira del dio.

Per vendicarsi del suo rifiuto, Apollo le lasciò il dono della profezia, ma lo trasformò in una maledizione: Cassandra avrebbe continuato a vedere chiaramente il futuro, ma nessuno le avrebbe mai creduto. Questo destino la condannò a vivere in un mondo dove, nonostante conoscesse le verità più oscure e i destini futuri, non poteva fare nulla per impedire che si realizzassero, poiché la sua voce veniva sempre ignorata o ridicolizzata.

Cassandra fu profondamente coinvolta nelle vicende della guerra di Troia. Grazie alla sua capacità di predire il futuro, sapeva fin dall’inizio che la città sarebbe stata distrutta e che il cavallo di legno lasciato dai Greci all’ingresso di Troia era una trappola. Tuttavia, il suo avvertimento non fu ascoltato, e il cavallo, introdotto all’interno delle mura della città, portò alla distruzione di Troia.

Cassandra: la profetessa mai ascoltata

Il tema centrale della figura di Cassandra è la sua maledizione, quella di essere una profetessa mai creduta. Questo destino tragico è il cuore della sua storia, poiché rappresenta la frustrazione e il dolore di vedere il disastro imminente ma non poter fare nulla per evitarlo. La sua figura è spesso associata all’idea dell’inutilità della verità se non è accettata da chi dovrebbe ascoltarla. Cassandra, quindi, incarna il conflitto tra il sapere e l’impotenza.

Uno degli episodi più emblematici legati a Cassandra è il suo avvertimento riguardo al cavallo di Troia. Quando i Greci lasciarono il famoso cavallo alle porte della città, fingendo di ritirarsi, Cassandra capì immediatamente che si trattava di un inganno e cercò di avvertire i Troiani. Prevedeva chiaramente che i Greci, nascosti all’interno del cavallo, avrebbero distrutto Troia una volta calato il buio. Tuttavia, il suo avvertimento fu ignorato, e i Troiani, pensando che il cavallo fosse un’offerta di pace, lo introdussero all’interno delle mura. Quella notte, i Greci uscirono dal cavallo e misero a ferro e fuoco la città, portando alla rovina di Troia.

Questo episodio mette in luce non solo la tragicità del destino di Cassandra, ma anche un tema universale che attraversa molte culture: la difficoltà di ascoltare la verità, soprattutto quando è scomoda o minaccia di ribaltare le convinzioni dominanti. Cassandra diventa, quindi, un simbolo della verità rifiutata, una figura che, pur essendo nel giusto, viene emarginata e ignorata, con conseguenze catastrofiche.

Dopo la caduta di Troia, Cassandra fu catturata dai Greci e divenne schiava di Agamennone, re di Micene. Anche in questo caso, le sue visioni profetiche continuarono a essere ignorate. Predisse la morte di Agamennone e la sua stessa fine per mano di Clitennestra, la moglie del re, ma ancora una volta nessuno diede credito alle sue parole. La sua vita si concluse tragicamente, assassinata insieme ad Agamennone.

La storia di Cassandra è una delle più tragiche della mitologia greca, non solo perché ella era condannata a vedere il futuro senza poterlo cambiare, ma perché il suo isolamento non derivava da una sua colpa o errore, bensì da una punizione ingiusta inflittale per un rifiuto. Questo rende il suo personaggio estremamente complesso e significativo, poiché incarna la sofferenza che deriva dal conoscere il destino ma essere impotenti di fronte a esso.

Cassandra, quindi, rappresenta non solo il dolore della conoscenza, ma anche l’inutilità della saggezza non ascoltata. La sua figura è diventata simbolo del potere distruttivo del rifiuto della verità e della tragica solitudine di coloro che vedono oltre il presente ma non riescono a convincere gli altri della necessità di agire.