Salta al contenuto

Colori primari, secondari e terziari: cosa sono

Silvia Pino

Silvia Pino

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Ho iniziato con le lingue straniere, ho continuato con la traduzione e poi con l’editoria. Sono stata catturata dalla critica del testo perché stregata dalle parole, dalla comunicazione per pura casualità. Leggo, indago e amo i giochi di parole. Poiché non era abbastanza ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.

I colori sono tra i primi giochi che abbiamo sperimentato da bambini. Da piccoli ci hanno insegnato che mescolando tra di loro alcuni colori si possono creare diverse nuance, e che la creazione di un nuovo colore è un gioco meraviglioso, un esperimento incredibile che stimola la creatività. Per fare ciò bisogna però comprendere prima come funzionano i colori e soprattutto capire la differenza tra colori primari, colori secondari e terziari. Con questa guida di Virgilio Sapere scopriremo insieme cosa sono e come si usano.

I colori primari

I colori primari sono quei colori che non derivano da nessun altro colore. Sono i colori fondamentali, quelli a partire dai quali si possono creare tutti gli altri. Sono un numero perfetto, sono tre, e sono: il rosso, il giallo e il blu.

Cosa significa che questi tre sono colori fondamentali? Vuol dire che se vogliamo dipingere e abbiamo a disposizione solo il rosso, il giallo e il blu possiamo creare qualsiasi colore ci servirà. Ecco perché si chiamano colori primari e sono detti anche assoluti: sono alla base di tutti gli altri colori e non possono essere riproducibili a partire da altri.

Al contrario, se nella nostra tavolozza mancherà, ad esempio, il rosso, potremmo provare e riprovare, usare tutti i colori a nostra disposizione, ma non riusciremo mai a ottenerlo. Incredibile, vero?

Una precisazione: il vero rosso primario è il magenta, mentre il vero blu primario è il ciano.

I colori secondari

I colori secondari derivano dalla combinazione dei colori primari nella stessa percentuale. Poiché i colori primari sono tre, ne deduciamo che le combinazioni di colori secondari possibili sono tre.

I colori secondari sono l’arancione, il verde e il viola. Vediamo come si ottengono:

  • rosso + giallo = arancione
  • giallo + blu = verde
  • blu + rosso = viola

Per sperimentare un po’, si può fare una prova con dei colori acrilici, basta ricordare di aggiungere la stessa quantità di colore primario per ottenere un colore secondario.

I colori terziari

Adesso tocca ai colori terziari. Questi, così come i secondari, si ottengono combinando due colori primari, ma in percentuali diverse. Si prendono ad esempio due colori e se ne usa uno in maggiore quantità rispetto all’altro.

I colori terziari danno vita a tantissime sfumature in base alle percentuali di colore. Ad esempio, se si utilizza in proporzione più giallo o più rosso, si ottengono toni più caldi, mentre se si utilizza più blu si ottengono sfumature più fredde.

La classificazione ufficiale dei colori terziari è la seguente:

  • blu + rosso + rosso = rosso violaceo
  • blu + giallo + giallo = verde giallognolo
  • rosso + blu + blu = viola bluastro
  • rosso + giallo + giallo = giallo aranciato
  • giallo + blu + blu = blu verdastro
  • giallo + rosso + rosso = rosso aranciato

I “non colori”

Ma in questo infinito gioco di combinazioni, dove si collocano il bianco e il nero?

Si tratta anche in questo caso di due colori che è molto importante avere nella nostra tavolozza. Certo, forse sono meno importanti dei colori primari, ma bianco e nero consentono di regolare l’intensità delle sfumature.

Secondo le regole della fisica, però, bianco e nero non vengono considerati dei colori, partendo dal presupposto che i colori che percepiamo sono il risultato delle lunghezze d’onda della luce che rimbalzano sugli oggetti e colpiscono i nostri occhi. Ma il bianco e il nero non hanno una lunghezza d’onda: il bianco combina tutte le lunghezze d’onda della luce, mentre il nero è l’assenza di luce.

In ambito artistico, però, bianco e nero sono colori, eccome! Ma, se il nero si ottiene dalla somma di tutti i colori, il bianco puro è l’assenza stessa di colore.

Per comprendere meglio questa magia, bisogna ricorrere alle tecniche di sottrazione o addizione dei colori primari.

RGB e CMYK

RGB e CMYK sono sigle che ricorrono spesso, soprattutto quando si sente parlare di digitale o di stampa.

RGB è un modello di colori e non è che l’acronimo di Red Green e Blue…i colori primari. Anche CMYK è un modello di colori e significa Ciano, Magenta, Yellow e Key (ovvero nero).

Gli RGB sono colori primari additivi, che si servono di una tecnica additiva, ovvero di “somma”, nella combinazione dei colori. Vuol dire che il risultato, che si ottiene unendo i tre colori rosso, verde e blu con la loro intensità massima, sarà il colore bianco. Gli RGB sono colori utilizzati dai monitor nella visualizzazione schermo.

I CMYK usano invece una tecnica sottrattiva e vengono chiamati colori primari sottrattivi. Mescolandoli insieme si ottiene il nero. I CMYK vengono utilizzati per lo più nella stampa.