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L'apparato riproduttore maschile e femminile

Terry Costanzo

Terry Costanzo

DOCENTE DI SCIENZE

Nata a Prato nel 1975, ha frequentato il liceo linguistico Carlo Livi di Prato perché grande amante delle lingue, passione che le è rimasta anche se in quinta liceo è stata folgorata dalla chimica. È quindi approdata all'Università di Farmacia a Firenze Rifredi, corso di laurea Chimica e Tecnologia Farmaceutica(CTF). Dopo anni di grande sacrificio ed impegno, terminati gli stud, è arrivata a Milano ed ha lavorato presso un’ azienda chimica occupandosi di ricerca clinica con il ruolo di CRA. Si è occupata di sperimentazioni cliniche e ha imparato tantissime cose sulla ricerca e sul mondo farmaceutico in genere. Collabora da ormai 9 anni con l'Istituto Montini, che le dà la possibilità di entrare in contatto con i giovani e di tenersi sempre aggiornata.

L’apparato riproduttore umano è un complesso sistema biologico progettato per la riproduzione e la perpetuazione della specie. Esso è costituito da strutture anatomiche esterne e interne, distinte in apparato riproduttore maschile e femminile, ognuno con specifiche caratteristiche, funzioni e processi. L’apparato maschile è prevalentemente esterno, mentre quello femminile è localizzato all’interno della bassa cavità addominale.

Nel maschio, l’apparato riproduttore include i testicoli, dove vengono prodotti gli spermatozoi, e il pene, attraverso il quale lo sperma viene espulso. Nella femmina, comprende le ovaie, che rilasciano ovuli, l’utero, dove può avvenire lo sviluppo dell’embrione, e la vagina, che collega l’utero all’esterno del corpo.

Questi organi lavorano in sinergia, regolati da complessi equilibri ormonali, per rendere possibile la fecondazione, la gravidanza e il parto, assicurando così la continuità della vita umana.

L’apparato riproduttore: come ci riproduciamo

La riproduzione è il processo attraverso il quale un organismo garantisce la sopravvivenza della propria specie. La riproduzione della specie umana è definita come:

  • BISESSUATA per formare un nuovo individuo sono necessari due gameti, lo spermatozoo e la cellula uovo, prodotti dai due sessi diversi;
  • A FECONDAZIONE INTERNA che avviene attraverso l’accoppiamento. L’uomo grazie all’eiaculazione deposita i suoi spermatozoi tramite il pene nei genitali femminili. Solo uno spermatozoo feconderà l’ovulo;
  • PLACENTATA in quanto attraverso la placenta, mediante il cordone ombelicale passano sostanze nutritive, ossigeno, sostanze di scarto o anidride carbonica.

Anatomia dell’apparato riproduttore maschile

L’apparato riproduttore maschile è prevalentemente esterno al corpo ed è formato dai testicoli, la prostata, le vescichette seminali e il pene. Essi formano gli spermatozoi e le sostanze che compongono il liquido seminale, producono gli ormoni sessuali FSH ed effettuano le fecondazione.

Possiamo suddividere l’apparato riproduttore maschile in:

  • GENITALI ESTERNI di cui il principale componente è il pene. Il pene è l’organo copulatore maschile di forma cilindrica e costituito internamente da corpi cavernosi ( tessuto spugnoso che consente l’erezione riempiendosi di sangue) e uretra (canale che ha origine nella vescichetta attraversa la prostata e consente l’espulsione dell’urina e dello sperma);
  • CANALI GENITALI che a loro volta sono formati da rete testicolare (sottili canali che confluiscono nell’epididimo), epididimo (zona a cappuccio sopra i testicoli che raccoglie gli spermatozoi), dotti deferenti (vie di passaggio per gli spermatozoi). I due dotti risalgono il canale inguinale, si collegano alle vescicole seminali e attraversano la prostata. La prostata, le vescicole seminali e le ghiandole bulbouretrali hanno il compito di produrre il liquido seminale;
  • GONADI maschili (o testicoli) sono la sede di produzione degli spermatozoi e di testosterone (ormone responsabile dell’eccitazione). Sono due strutture ovali contenute in una sacca cutanea detta scroto che sporge a livello inguinale e assicura una temperatura inferiore due o tre gradi rispetto al corpo, necessaria per la sopravvivenza e la maturazione degli spermatozoi.

Anatomia dell’apparato riproduttore femminile

L’apparato riproduttore femminile è un complesso sistema biologico progettato per svolgere diverse funzioni, tra cui la produzione di ovuli (gameti femminili), l’accoglienza dello sperma per la fecondazione, lo sviluppo e il sostegno della gravidanza, e infine il parto.

Questo sistema è costituito da una serie di organi interni ed esterni, ognuno con ruoli specifici nel processo riproduttivo. Possiamo suddividerli tra:

  • GENITALI ESTERNI di cui il principale componente è la vulva, formata dalle grandi e dalle piccole labbra e dal clitoride, una piccola struttura erogena erettile;
  • CANALI GENITALI in cui possiamo distinguere vagina (canale muscolare che accoglie il pene durante il rapporto sessuale e diventa poi il canale del parto), imene (membrana che protegge la vagina), cervice (o collo dell’utero che mette in comunicazione vagina e utero), cripte ghiandolari (che producono più o meno muco in base alla fertilità), utero (organo che ospita la nuova vita in seguito alla fecondazione assicurandone crescita e sviluppo), tube di Falloppio (canali che servono al transito delle cellule uovo e degli spermatozoi);
  • GONADI femminili o OVAIE sono la sede della produzione dei gameti femminili, le cellule uovo e producono estrogeni. Le ovaie sono due ghiandole a forma di mandorla che si trovano nella cavità addominale.

Durante la pubertà, l’ovaia viene stimolata dall’ipofisi e diventa funzionante. Essa produce ormoni che determinano lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie della donna (crescita delle ghiandole mammarie nei seni, allargamento del cinto pelvico…).

Dopo la pubertà un uovo che si trova in una delle ovaie giunge a maturazione circa una volta al mese.

L’apparato riproduttore femminile: ciclo ovarico e ciclo uterino

La riproduzione nell’essere umano avviene mediante fecondazione e sviluppo interni. La fecondazione può avvenire solo nel periodo di ovulazione del ciclo mestruale in cui l’endometrio (mucosa interna dell’utero) si ispessisce e arricchisce di vasi sanguigni per accogliere l’ovulo fecondato. Se la fecondazione però non avviene, ecco che tutta questa materia viene espulsa tramite le mestruazioni.

Questi cambiamenti avvengono in modo ciclico e secondo tempo regolati dagli ormoni che determinano il ciclo mestruale (FSH e LH). In media la durata del ciclo è di 28 giorni e si può suddividere in:

– CICLO UTERINO, che comprende tre fasi:

  • mestruazione dura da 3 a 7 giorni e consiste nell’eliminazione di sangue e liquido sieroso;
  • fase proliferativa consiste nell’ispessimento dell’endometrio con produzione di estrogeni;
  • fase secretoria consiste nell’ulteriore ispessimento grazie al progesterone che finisce in mestruazione se la fecondazione non avviene.

– CICLO OVARICO, che comprende tre fasi:

  • follicolare in una delle ovaie matura una cellula uovo per volta all’interno di un follicolo;
  • ovulatoria il follicolo maturo si rompe e libera la cellula uovo che si incanala nell’ovidotto dove potrà essere fecondata. L’ovulazione avviene intorno alla metà del ciclo e presenta segnali riconoscibili (produzione di muco cervicale, rialzo temperatura basale, sintomi vari);
  • lutea il follicolo si trasforma in corpo luteo, una struttura gialla che produce progesterone.

Prima fase del processo riproduttivo: la fecondazione

La fecondazione consiste nella penetrazione di uno spermatozoo all’interno dell’ovulo e nella fusione dei loro nuclei.

In ogni eiaculazione vengono liberati circa trecento milioni di spermatozoi di cui solo uno riesce a raggiungere l’ovulo fino al suo interno. Con la fecondazione il nucleo dello spermatozoi si unisce a quello dell’ovulo riformando una cellula con 46 cromosomi chiamata zigote. Lo zigote comincia a dividersi ripetutamente e da questa divisione si forma l’embrione. Sia gli ovuli che gli spermatozoi hanno nel nucleo 23 cromosomi, mentre tutte le altre cellule ne contengono 46.

Sette giorni dopo la fecondazione, il trofoblasto entra in profondità nella parete interna dell’utero.

I tre foglietti primari dell’embrione si diversificano, per poi formare tutti i tessuti e gli organi del corpo. Sono:

  • l’ectoderma, che provvede alla formazione dell’encefalo, del midollo spinale, dell’epitelio di bocca, capelli, unghie, cristallino dell’occhio e pelle;
  • il mesoderma, che forma lo scheletro, i muscoli, il sistema circolatorio, gli organi riproduttori, e i reni;
  • l’endoderma, che forma l’epitelio di rivestimento dell’apparato digerente, vescica, uretra, fegato, pancreas e polmoni.

Circa due settimane dopo la fecondazione tutti gli organi hanno già iniziato a formarsi. Dopo le otto settimane di sviluppo dell’embrione, questo viene chiamato feto.

Seconda fase del processo riproduttivo: la gravidanza

La gravidanza viene suddivisa in trimestri ai quali corrispondono specifiche fasi di sviluppo dell’embrione e del feto:

    • PRIMO TRIMESTRE – già nel primo mese l’embrione ha una lunghezza di circa 5 mm e possiede coda, branchie, notocorda, quindi tutti i caratteri vertebrati. Il cuore comincia a battere. Verso i due mesi l’embrione misura 25 mm e il viso è umano. Ora l’embrione è considerato feto alla fine del terzo mese il feto è lungo 9 cm e pesa circa 30g;
    • SECONDO TRIMESTRE – il feto cresce da 9 a 36 cm e pesa da 30 a 680g. Il cuore diventa più forte e si possono sentire i primi movimenti;
    • TERZO TRIMESTRE – il grasso comincia a depositarsi sotto la pelle arrotondando le forme. Si formano i tessuti nervosi e tutti gli organi sono ormai completi. Il feto è pronto per venire al mondo.

Ultima fase del processo riproduttivo: nascita e sviluppo

Il parto è stimolato e controllato da una serie di ormoni e si compone di tre fasi:

  • DILATAZIONE è la prima fase del parto in cui la cervice dell’utero si dilata diventando larga fino a 10/11 cm. I muscoli dell’utero cominciano a contrarsi e forzano il feto a scendere verso il basso insieme al sacco amniotico;
  • ESPULSIONE inizia quando la cervice è completamente dilatata e finisce con la nascita del bambino. Le contrazioni sono sempre più frequenti e forti;
  • FASE PLACENTALE le contrazioni dell’utero allontanano la placenta dalle pareti dell’utero fino all’espulsione della stessa insieme ad altri tessuti e liquidi.

Tra la nascita e la fine del terzo anno di vita la crescita del corpo è veloce e si assesta durante la pubertà quando il corpo comincia a crescere a scatti.

Dopo la pubertà, il ritmo di crescita cala velocemente per avvicinarsi a zero verso i diciotto anni.

In seguito avremo l’invecchiamento, che è la diminuzione delle capacità dell’organismo di svolgere i processi vitali. L’invecchiamento è comune a tutte le specie ed ognuna in modi particolari e diversi.