Salta al contenuto
A Cassino la prima laurea presa da un'Intelligenza Artificiale Fonte foto: iStock

A Cassino la prima laurea presa da un'Intelligenza Artificiale

Un avatar digitale discuterà una tesi di laurea magistrale in Scienze dell'Educazione all'università di Cassino, cosa dimostra il progetto

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

L’intelligenza artificiale si può laureare? A quanto pare sì. All’università di Cassino un avatar digitale discuterà, per la prima volta, una tesi di laurea magistrale. Il progetto si inserisce nel dibattito su come l’IA stia cambiando la società in tutti i gli ambiti, a partire dalla scuola, al lavoro e alle relazioni.

La laurea conseguita dall’IA

L’avatar digitale, alimentato da un avanzato motore di intelligenza artificiale, conseguirà la laurea magistrale in Scienze dell’Educazione discutendo una vera e propria tesi. Come è possibile? Una studentessa, candidata alla laurea magistrale, ha addestrato un modello di intelligenza artificiale sulla sua tesi e sulle fonti scientifiche utilizzate per redigerla.

L’IA, attraverso il suo avatar virtuale, sarà in grado di rispondere alle domande della commissione, argomentare le tesi sostenute nel lavoro e interagire in tempo reale con i docenti presenti alla discussione.

Il relatore della tesi, il professor Alfredo Di Tore, ha spiegato che con il progetto si è “voluto esplorare le potenzialità dell’IA nella formazione e nella comunicazione accademica. Si tratta di una sperimentazione che apre scenari inediti sul rapporto tra studenti e nuove tecnologie”.

Il progetto sull’IA e gli obiettivi dell’Università di Cassino e di Salerno

Il progetto è nato all’interno di TIRESIA, il Team Interateneo Ricerca Educativa su Intelligenza Artificiale, che riunisce le Università di Cassino e di Salerno e che, da due anni, indaga le possibili applicazioni dell’IA nel campo dell’educazione.

L’obiettivo del gruppo è indagare su come le nuove tecnologie si integrano nei processi formativi e soprattutto comprendere in che modo esse trasformano le pratiche didattiche, le dinamiche relazionali e le modalità stesse di costruzione della conoscenza.

Il team ha costruito l’avatar a partire da una scansione tridimensionale della studentessa coinvolta nel progetto. Il ruolo della ragazza è stato fondamentale, in quanto proprio lei si è occupata dell’addestramento del chatbot e della redazione dei contenuti, dimostrando come la co-progettazione tra studenti e sistemi digitali possa aprire nuove prospettive nel design dell’apprendimento.

Il progetto riflette su come l’intelligenza artificiale sia in grado di utilizzare il linguaggio che non è solo un mezzo di comunicazione, ma la sostanza stessa attraverso cui la cultura si crea, si articola e si trasmette.

La seduta di laurea dell’avatar digitale sarà aperta al pubblico sia in presenza che tramite diretta streaming sui canali ufficiali dell’Università. L’obiettivo è stimolare un dibattito per riflettere sulle implicazioni etiche, pedagogiche e tecnologiche dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di apprendimento e valutazione.

L’IA e il pensiero critico

Secondo gli esperti, attualmente è importante riuscire a capire come gestire lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, tra problemi etici e opportunità. In questo contesto, le università rappresentano lo spazio migliore per sperimentare l’IA in ambienti tutelati e sorvegliati e seguire la direzione di uno sviluppo etico e umanamente sostenibile delle nuove tecnologie.

Una riflessione che l’uso dell’IA sempre più diffuso ci porta a fare riguarda l’importanza dello sviluppo del pensiero critico. Per i ricercatori, nell’educare bisogna tenere ben presente questo aspetto, perché il pensiero critico è uno strumento molto utile per non diventare succubi della tecnologia.

Gli algoritmi ci permettono di scegliere tra proposte preconfezionate, senza poter uscire dagli schemi predisposti, mentre avere una solida coscienza critica ci permette di creare le condizioni per affrontare le varie sfide che la vita ci propone sempre in maniera innovativa, in modo da trovare le soluzioni anche se non le abbiamo mai sperimentate. In questo contesto l’Intelligenza Artificiale può trasformarsi in un alleato, creando ambienti simulati nei quali sperimentare e creare soluzioni innovative.