All'Università di Torino i cadaveri per anatomia sono un caso
All'Università di Torino gli studenti di Medicina studiano anatomia direttamente sui corpi umani: da dove arrivano i cadaveri usati?
Le lezioni di anatomia dell’Università di Torino si compiono su cadaveri veri. Si tratta di uno dei pochi centri in Italia dove è possibile operare su corpi veri: fino a poco tempo fa non era possibile e bisognava andare all’estero. Grazie ad AD-chir, il progetto destinato agli specializzandi di otorinolaringoiatria, i futuri medici possono formarsi sul campo. A renderlo possibile è l’Associazione Italiana Anatomia Dissettiva (AIAD). Purtroppo il problema è che in Italia vengono donati pochi cadaveri alla scienza.
A Torino l’anatomia si studia su cadaveri veri
Come riportato dal ‘Corriere della Sera’, che ha intervistato Maurizio Catalani, responsabile dell’unità operativa di otorinolaringoiatria dell’Istituto clinico Humanitas e presidente e tra i fondatori dell’Associazione italiana anatomia dissettiva (Aiad), si tratta di un’opportunità unica per gli studenti. “Dopo più di 35 anni di attività, ricordo ancora adesso, e benissimo, la prima volta che da specializzando ebbi la possibilità di mettere le mani su un corpo e intervenire chirurgicamente. Fu un’emozione che ancora mi commuove e che rivivo ogni volta che osservo un giovane futuro chirurgo, che per la prima volta vive questa esperienza”. La tecnologia oggi aiuta i futuri medici, ma nessuna tecnologia di realtà virtuale potrà mai superare le esercitazioni e l’osservazioni “dal vivo”.
All’epoca, però, non si poteva eseguire un “intervento” del genere in Italia, bisognava andare all’estero. Nel nostro Paese, infatti, “non si poteva operare su corpi veri fino a quando non si aveva diritto di partecipare alle procedure in sala operatoria”, ha aggiunto Catalani, che poi ha detto che oggi le cose sono cambiate: “Oggi, invece, in Italia ci sono pochi centri dove questo è permesso, e uno è a Torino: si tratta di Ad-chir, il progetto destinato agli specializzandi di otorinolaringoiatria che per 3 anni – su 4 in totale di specializzazione – permette loro, e gratuitamente, di formarsi anche sul campo, eseguendo le procedure su porzioni di cadaveri”.
Il problema è che non si trovano corpi in Italia e ci si deve sempre rivolgere all’estero.
Da dove arrivano i cadaveri usati a Torino
I cadaveri usati dagli studenti a Torino arrivano dall’estero: si tratta di corpi donati alla scienza, affinché la medicina possa progredire e gli aspiranti dottori possano sperimentare sul campo. Nel capoluogo piemontese si sta discutendo proprio in questi giorni della possibilità di usare cadaveri, che sono stati lasciati alla scienza con un lascito scritto, grazie al corso organizzato all’Istituto di anatomia umana dell’Università dall’associazione italiana anatomia dissettiva (Aiad) e della scuola di specializzazione di otorinolaringoiatria. Infatti, nel nostro Paese sono ancora troppo poche le donazioni in tal senso.
Come riportato da La Stampa, fino al 2015 c’erano circa 200 donazioni di cadaveri ogni anno, scelte consapevoli di persone che, dopo la morte, avevano deciso di lasciare il proprio corpo al servizio della scienza. Poi abbiamo assistito a un crollo decisamente importante, per questo oggi bisogna comprarli negli Stati Uniti d’America o in Olanda. Oggi i corpi donati alla scienza sono pochissimi: poche decine ogni anno. Sicuramente non sono sufficienti per tutti gli studi che si possono condurre in ambito medico, non solo per la formazione dei medici, ma anche per lo studio di malattie e per la ricerca scientifica.
I costi dei cadaveri usati per studio
Dovendo acquistare parti di corpo donati da cittadini che vivono all’estero per poterli studiare, i costi sono notevoli: si parla di 2mila euro per una testa umana e di quasi 6mila per un corpo intero. Per poter arrivare intatti nelle sale studio dei futuri medici, infatti, questi corpi hanno dovuto subire un iter di conservazione e di autorizzazioni non indifferente, che aumenta anche i prezzi finali. Sarebbe tutto più facile se i corpi fossero già disponibili in Italia.
I corsi dell’Associazione italiana anatomia dissettiva (Aiad)
Gli studenti iscritti al corso di Torino sono 24 e solo 6 son piemontesi. Durante la formazione studiano su cadaveri a mezzo busto importati dagli Stati Uniti. Aiad, però, continua a credere che le cose cambieranno: la società scientifica, nata grazie all’impegno di un gruppo di professionisti di otorinolaringoiatria, è attiva da molti anni per proporre corsi di dissezione anatomica all’estero e in Italia. I soci fondatori sui loro canali ufficiali spiegano che sono “in grado di proporre corsi di dissezione anatomica in tutti i distretti della chirurgia ORL e nelle discipline affini, quali ad esempio oftalmoplastica, odontoiatria ed implantoprotesi, neurochirurgia, chirurgia maxillo facciale e chirurgia plastica”. Alla base dei loro corsi c’è una didattica dove la pratica è fondamentale, così come l’interazione tra tutor e allievi.