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Riforma Medicina, l'inquietante profezia sui laureati tra 6 anni

Il sindacato Anaao Assomed ha lanciato un'inquietante profezia sui futuri laureati in Medicina con la nuova riforma: cosa succederà tra 6 anni

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La riforma dell’accesso alle facoltà di Medicina potrebbe avere conseguenze negative per migliaia di studenti, mettendo a rischio il loro futuro lavorativo. È questa l’inquietante profezia del sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani Anaao Assomed, che ha lanciato l’allarme sui futuri laureati.

L’allarme di Anaao Assomed sui futuri laureati in Medicina

Il ministero dell’Università e della Ricerca ha diffuso i numeri delle iscrizioni al semestre aperto delle facoltà mediche nelle università italiane. Sono 54.313 gli aspiranti camici bianchi che hanno scelto il corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Di questi, però, “circa la metà potrà ottenere l’agognato posto“, come ha sottolineato Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed.

Con la riforma dell’accesso a Medicina e l’eliminazione del test di ingresso, infatti, la selezione degli studenti è stata posticipata alla fine del primo semestre, che è aperto a tutti. Dal primo settembre, gli studenti seguiranno le lezioni (in presenza o online) di tre materie, dopo di che affronteranno i relativi esami. Solo chi otterrà almeno 18/30 ad ogni prova potrà essere inserito nella graduatoria nazionale, redatta in base ai voti ottenuti da ciascun aspirante camice bianco. Dalla graduatoria verranno selezionati tanti studenti quanti sono i posti a disposizione nelle università (circa 23mila), e solo loro potranno continuare il loro corso di studi in Medicina.

Una volta conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia, per svolgere la professione di medico i giovani laureati devono seguire un percorso di specializzazione. E anche qui sorgerebbero dei problemi, come evidenziato da Di Silverio: “Dal momento poi che le borse di specializzazione sono 14700 e quelle per la medicina generale sono 2000, tra 6 anni avremo almeno 10000 laureati che dovranno trovare un’occupazione, come per esempio cercare lavoro all’estero“.

Questi numeri “più che un inno alla professione per noi sono un inno alla futura disoccupazione”, ha sentenziato il segretario di Anaao Assomed.

“Dal sogno all’incubo”: l’attacco del sindacato alla riforma di Medicina

“I 26000 studenti esclusi, dopo il semestre di illusione, passeranno dal sogno all’incubo di cosa fare della propria vita, magari ritenteranno l’iscrizione partendo in ritardo rispetto ai colleghi iscritti già da 6 mesi”, ha proseguito Di Silverio. Questo dimostra che “il famigerato test non viene eliminato bensì sostituito da altre prove”, ha aggiunto.

Il sindacalista si è poi focalizzato sui pro e i contro della riforma dell’accesso a Medicina. “Sono pochi gli elementi positivi – ha osservato -: un test più attinente e la conservazione del numero chiuso. Ma il metodo di giudizio resta baronale e non di merito e i corsi saranno online in barba all’obbligo di frequenza”.

A suo avviso, si tratta di “una riforma che calata nella realtà produrrà effetti purtroppo devastanti sul futuro di molti studenti. Quale è il senso? Noi non lo vediamo. I medici mancano oggi in alcune branche non tra 10 anni“.

Secondo il sindacato, “sarebbe stato sufficiente mettere a disposizione programmi omogenei, libri di testo, corsi di preparazione gratuiti e test attinenti senza far perdere tempo e speranze a decine di migliaia di studenti”, ha concluso Pierino Di Silverio.

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