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studenti stranieri Fonte foto: 123rf

Alunni Nai: chi sono e cosa prevede la scuola

Scopriamo cosa si intende per alunni Nai e cosa prevede la scuola per il loro inserimento.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

Un termine ancora poco conosciuto è quello degli alunni Nai, ovvero gli studenti neo arrivati in Italia e che, quindi, parlano un’altra lingua.

Si tratta, ovviamente, di studenti che necessitano di un programma speciale che preveda una modalità di studio diversa e strutturata in modo da colmare le lacune riguardanti la lingua di base. Scopriamo, quindi, tutto ciò che li riguarda e cosa prevedono le istituzioni scolastiche.

Chi sono gli alunni Nai e come vengono inseriti nell’ordinamento scolastico

Come già accennato, il termine alunni Nai è un acronimo usato per descrivere gli studenti appena arrivati in Italia e che, pur dovendo proseguire gli studi, non conoscono affatto la lingua. Si tratta, in altre parole, di bambini o ragazzi che hanno già iniziato un percorso di studi all’estero e che per vari motivi si trovano a doverlo proseguire in Italia, senza però avere le conoscenze base della lingua. In alcuni casi, possono rientrare sotto questo termine anche gli studenti che, pur essendo nel contesto scolastico italiano da due anni o più, hanno ancora delle difficoltà.

È bene sapere che per l’inserimento a scuola ci sono due categorie distinte che sono quella degli studenti in età di obbligo scolastico e quella di studenti non più sotto l’obbligo scolastico. L’iter di inserimento risulta infatti diverso a seconda della categoria di appartenenza. Per gli studenti in età di obbligo scolastico è previsto (salvo rare eccezioni) l’inserimento in una classe che corrisponda all’età anagrafica o al titolo di studio conseguito fino a quel momento. Per gli studenti non più in età di obbligo scolastico, invece, è richiesta l’equipollenza dell’eventuale diploma. Mentre in alcuni casi sono previste delle prove integrative.

Ci sono, infine, dei documenti da presentare che riguardano quelli relativi agli studi svolti all’estero e a cui si aggiunge la dichiarazione di valore e traduzione in lingua italiana, certificata e giurata del titolo di studio e degli anni di scolarità effettivi.

Cosa prevede l’ordinamento scolastico per gli alunni Nai

A oggi, l’inserimento a scuola prevede un protocollo di accoglienza attuo a facilitare l’ingresso degli alunni appena arrivati dall’estero. Questo protocollo prevede anche delle pratiche di accoglienza da condividere all’interno della scuola, un sostegno per aiutare i nuovi arrivati a integrarsi al meglio e un aiuto nella comunicazione tra scuola e territorio per le tematiche sull’educazione interculturale. Ci sono poi delle misure compensative pensate per andare incontro agli studenti Nai che riguardano in particolare lo studio della lingua italiana e uno piano didattico personalizzato e volto a facilitare loro l’apprendimento di tutte le materie che, sebbene studiate, in un’altra lingua risultano ovviamente più difficili.

Una volta entrati a scuola, quindi, gli alunni Nai potranno contare sul sostegno degli insegnanti che li seguiranno in modo particolare sull’apprendimento della lingua e e su quello delle altre materie. Questo percorso comprende anche l’uso di testi facilitati, l’utilizzo del vocabolario sempre concesso, le interrogazioni programmate, prove e verifiche differenziate e la possibilità di attività laboratoriali di doposcuola.

Gli studenti avranno anche maggior tempo a disposizione per le verifiche scritte al fine di poter comprendere al meglio quanto richiesto dal testo. Per quelle orali è previsto, invece, un aiuto dato da un linguaggio facilitato e dall’integrazione di attività di gruppo che siano anche inclusive. In alcuni casi gli alunni Nai possono contare anche su un tutor o un mediatore interculturale. Si tratta, quindi, di un percorso articolato e che necessita della formazione e dell’empatia di tutto il corpo docenti e della scuola in generale.