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Scuola Fonte foto: iStock

Amianto a scuola: allarme per oltre 2mila istituti italiani

Stando all'Osservatorio Nazionale Amianto sono oltre 2mila le scuole che non sono ancora stati bonificate in Italia: tutti i dati e l'appello dell'ONA

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

L’Osservatorio nazionale amianto (Ona) ha lanciato l’allarme sul rischio amianto a scuola. Infatti, sono oltre 2mila gli istituti scolastici non ancora bonificati in Italia. Tutti i dati.

In Italia oltre 2mila scuole sono a rischio amianto

Si riaccendono i riflettori sul rischio amianto nelle scuole. Dopo la morte del giornalista Franco Di Mare, deceduto per un mesotelioma, un tumore che nella maggior parte dei casi è causato dall’esposizione all’amianto, è tornata alta l’attenzione sulla presenza di minerali nocivi negli edifici pubblici, in primo luogo in quelli scolastici.

Ebbene, come sono messe le scuole italiane se si parla di amianto? In un convegno che si è tenuto il 23 novembre 2023, l’Osservatorio nazionale amianto ha spiegato che nel 2021 (ultimi dati disponibili) erano 2.292 le scuole (sia statali che paritarie) non ancora bonificate dall’amianto in Italia. Si tratta del 4,3% del totale.

“Data la presenza ancora diffusa di scuole contaminate – hanno spiegato dall’osservatorio -, la stima del numero degli studenti esposti in Italia è di 356.900, a cui si aggiungono circa 50mila ulteriori esposti tra personale docente e non docente“.

Come sottolineato dall’Ona, “il rischio non è solo quello legato alle onduline sui tetti o su altre strutture outdoor, ma anche quello legato agli impianti elettrici e alle pavimentazioni in linoleum presenti all’interno degli edifici”.

A questo va aggiunto che “il 58% delle scuole è privo di alcune importanti certificazioni, tra cui quelle di agibilità, e l’87% è sotto la classe energetica C”. Inoltre, “il 41,4% delle scuole italiane si trovano in area sismica 1 e 2, e soltanto il 30% è costruito con la tecnica antisismica”, hanno specificato dall’Osservatorio nazionale amianto.

L’amianto nelle scuole italiane

In base ai dati censiti dall’Ona, le città con maggiore presenza di amianto nelle scuole sono:

  • Torino, in cui sono stati riscontati 66 edifici scolastici con amianto non bonificato (in calo rispetto al 2010 quando erano 70);
  • Milano, dove gli edifici con amianto nel 2021 erano 89 su 665 complessivi;
  • Genova, con 154 strutture non ancora bonificate su 193. Nel 2019 e nel 2020, hanno specificato dall’osservatorio, nel capoluogo ligure sono stati bonificati 16 edifici scolastici con interventi che hanno riguardato cassoni dell’acqua, tetti e tubazioni.

Però, hanno fatto notare dall’Osservatorio nazionale amianto, le regioni del Nord Italia, in primis il Piemonte, sono quelle più avanzate nella segnalazione e nella rilevazione dei minerali nocivi rispetto al Centro e al Meridione. “Con molta probabilità, specialmente nel Sud Italia, la percentuale delle scuole ancora con amianto è molto più elevata della media (4,3%)”. Mentre, hanno aggiunto dall’osservatorio, le regioni più virtuose sulla bonifica sono state l’Abruzzo, la Sardegna e l’Umbria.

“L’incidenza epidemiologica – hanno spiegato dall’Osservatorio nazionale amianto – è di circa 500 decessi per malattie asbesto correlate. I mesoteliomi (91 fino al 2015) erano più di 130 nel 2021. A questo dato poi si aggiungono tutte le altre neoplasie“.

L’appello dell’Osservatorio nazionale amianto

L’Osservatorio nazionale amianto ha “mappato la condizione di rischio amianto in Italia e già nel 2012 ha presentato un report in seguito al quale ci sono stati già significativi passi avanti”. Ma, “come dimostrano i nuovi dati, c’è ancora molto da fare in Italia”, hanno aggiunto..

“Le condizioni di rischio amianto nelle scuole e negli altri luoghi di vita e di lavoro – hanno proseguito – continuano ad essere segnalate e mappate dai volontari e dai soci dell’Osservatorio nazionale amianto, nelle sedi territoriali in tutte le regioni italiane, e attraverso la piattaforma web ONA Guardia nazionale amianto”.

Questa piattaforma, hanno puntualizzato dall’osservatorio, “permette di segnalare anche in forma anonima tutti i siti che contengono amianto. In questo modo tutte le condizioni di rischio, anche quelle sconosciute e nascoste (come lo erano quelle legate all’utilizzo di amianto nelle scuole e nelle università), sono venute alla luce”.

“Molto è stato fatto ma molto ancora rimane da fare”. Da qui l’appello dell’ONA: “qualsiasi cittadino, genitori e alunni, docenti e studenti, possono chiedere chiarimenti ed approfondimenti, segnalare direttamente all’Osservatorio nazionale amianto per chiederne un intervento diretto, oppure semplicemente per integrare la mappatura della condizione di rischio”.