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ansia da scuola Fonte foto: 123rf

Ansia da prestazione scolastica: come gestirla

Tutto quel che c'è da sapere sull'ansia da prestazione scolastica e su come gestirla.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

L’ansia da prestazione scolastica è una problematica che non andrebbe mai sottovalutata e che può presentarsi a ogni età. Scopriamo come riconoscerla per tempo e quali sono le mosse da compiere per aiutare chi ne soffre ad affrontarla.

Ansia da prestazione scolastica: cos’è

Quando si parla di ansia da prestazione scolastica si intende una condizione di disagio parecchio intensa che lo studente vive in merito alle prove scolastiche e al confronto con i compagni. Dietro quest’ansia, detta appunto da prestazione, si cela quasi sempre un senso di inadeguatezza che porta al timore di ricevere giudizi negativi, di commettere errori pubblicamente e di deludere gli altri. Soffrirne porta, quindi, a un carico di stress elevato e che con il tempo può danneggiare la qualità dello studio, la percezione di sé e il rapporto con gli altri.

Sottovalutare l’ansia da prestazione scolastica è quindi decisamente sbagliato. Al contrario, si rende fondamentale, notarla e contrastarla fin dalle prime avvisaglie, fornendo allo studente tutti gli strumenti necessari per comprenderla e vincerla. Quanto all’età della comparsa, questo tipo di ansia tende a presentarsi di più alle medie e alle superiori. Tuttavia è sempre più frequente che si manifesti anche alle elementari o, nel caso di bambini molto sensibili, anche prima.

Quali sono i sintomi dell’ansia da prestazione scolastica e come agire

Come già accennato, riconoscere subito il problema rappresenta un primo passo vincente per sconfiggerlo. Per farlo può essere utile imparare a capire quali sono i sintomi. In questo modo sarà possibile riconoscerli fin dalla primissima comparsa. Tra i più frequenti e comuni ci sono:

  • Dolori e malesseri sempre più frequenti che portano ad assentarsi da scuola;
  • Pianti improvvisi;
  • Disturbi del sonno;
  • Crisi di panico prima di andare a scuola;
  • Ansia serale;
  • Momenti di rabbia.

A questi si possono aggiungere anche quelli psicosomatici che vanno dal mal di testa, al mal di stomaco, fino alla nausea, la diarrea, le palpitazioni e, in casi più seri, il vomito e la febbre. Davanti ai sintomi sopra riportati è quindi importante mostrare empatia e vicinanza e cercare di indagare sul possibile problema scatenante. Tra le cause più comuni ci sono infatti, problemi con gli insegnanti, bullismo, brutti voti, pessimi rapporti con i compagni e difficoltà a socializzare. Anche parlare con gli insegnanti può aiutare a farsi un’idea della situazione così come osservare con attenzione il bambino o il ragazzo nell’ambiente scolastico.

Quanto al piano d’azione, una volta individuato il problema è molto importante gestirlo. Se alla base ci sono atti di bullismo da parte di terzi bisognerà intervenire in modo idoneo e con l’aiuto del corpo docenti. In caso di problemi di socializzazione si potrebbe affrontare l’argomento con il bambino o il ragazzo, valutando l’eventuale necessità di un sostegno psicologico. Se i problemi sono con uno o più insegnanti bisognerà capire da dove nasce il tutto e trovare delle soluzioni per porvi fine. Infine, per i brutti voti si può adottare un approccio che vada dal dare una mano nelle materie carenti al far capire che l’affetto e la stima non sono collegati strettamente ai voti ottenuti.

Qualora l’ansia si sia già estesa anche in altri ambiti può rendersi utile la terapia cognitivo comportamentale che, tra le tante, sembra essere la più indicata per trattare e risolvere questo tipo di problemi. Attraverso la gestione delle emozioni e grazie a una maggior conoscenza di sé, lo studente avrà infatti nuovi strumenti da usare per affrontare le emozioni negative e per dar loro la giusta proporzione.