Salta al contenuto
Facciamo chiarezza, MIM smentisce dati su dispersione scolastica iStock

Facciamo chiarezza, MIM smentisce dati su dispersione scolastica

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato i dati reali sulla dispersione scolastica nel nuovo focus chiamato Facciamo chiarezza

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Nella sezione “Facciamo chiarezza” del sito del ministero dell’Istruzione e del Merito, è stato pubblicato un articolo che replica a quello pubblicato su “La Ragione” del 20 giugno in cui si parla di “dispersione scolastica del 10,5% (dato 2023) tra i più alti in Europa, con punte drammatiche relativamente alla dispersione implicita nel Mezzogiorno”. Il MIM ha precisato che il dato non è aggiornato e che nel 2024 in Italia, la percentuale è scesa al 9,8%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 9% previsto per il 2030.

Cos’è il progetto “Facciamo chiarezza”

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una sezione nel sito ufficiale in cui spiega o smentisce notizie in circolazione non corrispondenti al vero, non aggiornate o confuse. La sezione si chiama “Facciamo chiarezza” e il primo articolo pubblicato è proprio quello del 24 giugno 2025 dal titolo: “Dispersione scolastica, il MIM risponde: ecco i dati”.

Il ministero spiega che l’obiettivo della sezione “Facciamo chiarezza” è quello di approfondire le tematiche della scuola rispondendo ad articoli di stampa, contenuti che circolano sui social, dibattiti in corso sull’istruzione, domande frequenti degli utenti raccolte attraverso gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico. L’obiettivo è fare chiarezza e fornire dati e informazioni ufficiali che saranno predisposti dagli Uffici del Ministero in ottica di dialogo e trasparenza.

I dati reali sulla dispersione scolastica

Nell’articolo sulla dispersione scolastica, il MIM segnala che in Italia nel 2024 è scesa al 9,8%, e che quella implicita, inoltre, è crollata dall’8,7% del 2023 al 6,6% registrato nel 2024, con il recupero maggiore proprio nel Mezzogiorno.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha poi segnalato che, recentemente, ha organizzato il seminario dal titolo “Il miglioramento dell’offerta formativa: le sfide per il sistema scolastico nell’epoca della transizione tecnologica e demografica per combattere la povertà educativa”.

L’evento, in collaborazione con l’INVALSI, ha rappresentato per docenti delle scuole di ogni ordine e grado un’occasione di riflessione sul sistema scolastico e sugli esiti di apprendimento, con particolare attenzione ai divari territoriali, alla dimensione delle classi, alla dispersione scolastica esplicita e implicita, e al ruolo dei dati INVALSI come strumenti a supporto del contrasto alla dispersione scolastica.

Nella scuola secondaria di II grado, dove il tasso di abbandono scolastico è più alto, si registrano differenze in base all’indirizzo dell’istituto frequentato. Tassi di abbandono particolarmente marcati sono evidenti negli Istituti Professionali (5,3%) e gli Istituti Tecnici (3,7%), rispetto a quello registrato mediamente nei Licei (1,3%).

Il ministero segnala che grazie alle politiche intraprese, negli ultimi anni si è registrata una progressiva decrescita del tasso di
abbandono complessivo; i dati mostrano, tuttavia, anche l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sugli studenti della scuola secondaria di II grado, determinando una lieve crescita dell’abbandono negli anni scolastici immediatamente seguenti.

Le caratteristiche degli studenti che abbandonano gli studi

Rispetto alle analisi effettuate sui dati presenti in Anagrafe Nazionale Scolastica, sono emerse alcune caratteristiche degli studenti che abbandonano la scuola. Le principali sono:

  • Genere degli alunni: il tasso di abbandono è tendenzialmente più alto per gli studenti di genere maschile rispetto ai loro pari
    età di genere femminile, indipendentemente dal grado scolastico di riferimento.
  • Nazionalità degli alunni: il tasso di abbandono degli studenti stranieri è superiore rispetto a quello degli agli studenti italiani, in particolar modo se si analizzano gli studenti stranieri nati all’estero e indipendentemente dal grado scolastico di
    riferimento.
  • Regolarità nel percorso di studi: il tasso di abbandono degli studenti in ritardo scolastico è nettamente più elevato di quello
    registrato dagli studenti in regola con il proprio percorso di studi; si evidenziano tassi particolarmente elevati nella scuola
    secondaria di II grado.
  • Indirizzo di studi: il tasso di abbandono varia in maniera rilevante in base agli indirizzi della scuola secondaria di II grado. Si notano tassi complessivi di abbandono particolarmente significativi per gli Istituti Professionali (5,4%), seguiti dagli Istituti Tecnici (3,7%) e dai Licei (1,3%).