Il 2024 a scuola in Italia: il bilancio del ministro Valditara
È tempo di bilanci per il ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara: cosa è stato fatto per la scuola nel 2024 e quali sono le novità del 2025
Come da tradizione, in vista del termine di un lungo anno c’è chi tira le somme su ciò che è stato fatto nel corso dei 12 mesi precedenti, per fare un bilancio degli aspetti positivi e negativi, in modo da iniziare il nuovo anno con il piede giusto. Lo ha fatto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che a pochi giorni dall’inizio del 2025 ha riassunto tutte le iniziative intraprese nel corso del 2024 all’interno del mondo scolastico italiano.
Tante sono le sfide affrontate e molte altre dovranno trovare soluzioni nel corso del prossimo anno scolastico: dai temi complessi del bullismo e della violenza tra giovani, alle competenze scolastiche degli studenti, fino ai contratti e agli stipendi degli insegnanti, vediamo cosa è stato fatto nel 2024 per la scuola in Italia.
- Cosa è stato fatto nel 2024 per la scuola: le parole di Valditara
- Bilancio scuola 2024: le riforme
- Novità 2025: valutazione dei presidi e nuovi concorsi
Cosa è stato fatto nel 2024 per la scuola: le parole di Valditara
È tempo di bilanci anche per il ministro dell’Istruzione Valditara, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno. Guardando al 2024, ha parlato (in un’intervista de ‘Il Messaggero’) di “un anno segnato da un recupero importante delle competenze, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno”, come testimoniato dai dati Invalsi.
In particolare, nell’ultimo anno di superiori, in generale in matematica il 52% degli studenti ha raggiunto almeno il livello base (contro il 50% del 2023, 2022 e 2021), mentre il divario massimo tra Nord e Sud è sceso dal 31% del 2023 al 27% del 2024. In italiano, invece, il 56% dei maturandi ha raggiunto almeno il livello base (+5% rispetto al 2023, +4% rispetto al 2022), mentre il divario massimo tra Nord e Sud è sceso dal 23% del 2023 al 21% del 2024.
Valditara ha aggiunto che “Agenda Sud (la nuova strategia adottata dal Mim per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti nelle aree del Mezzogiorno, ndr.) ha cominciato a funzionare, in Italiano, Matematica, Inglese soprattutto c’è stato un recupero doppio rispetto a quello, che comunque è stato registrato al Centro e al Nord”.
Sono state tirate le somme anche per quanto riguarda la dispersione scolastica. Il titolare del Mim ha dichiarato, a tal proposito, che “la dispersione implicita, che riguarda le competenze, è scesa al 6,6% rispetto all’8,7% dell’anno precedente, ed è il dato più basso in assoluto”. La dispersione esplicita, ovvero l’abbandono del percorso scolastico, invece, “è al 9,4%, per la prima volta sotto al 10%“, secondo quanto riportato da Valditara, che ha aggiunto: “Siamo in largo anticipo rispetto ai risultati previsti dall’Europa e dal Pnrr”.
Bilancio scuola 2024: le riforme
Sono diverse le riforme apportate alla scuola dal ministero dell’Istruzione durante il 2024, citate dal Valditara:
- Riforma dell’istruzione tecnico-professionale: la legge 121/2024 ha introdotto il modello della filiera del 4+2 che mira a fornire una solida formazione a studentesse e studenti, con programmi fortemente innovativi che assicurino competenze teoriche e pratiche di qualità, in collaborazione con le imprese;
- Riforma del voto in condotta: norme molto più stringenti in base alle quali si verrà rimandati con debito formativo con il 6 e bocciati con il 5; previsto anche il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie e ai giudizi sintetici alle elementari. Nuove regole anche sulle sospensioni, che puntano su attività di ‘cittadinanza solidale’, e multe per aggressioni al personale scolastico (dai 500 ai 10mila euro);
- Continuità didattica per gli insegnanti di sostegno su scelta delle famiglie dello studente con disabilità per garantire la continuità didattica. Sarà possibile usufruirne quest’anno a valere sul prossimo anno scolastico;
- Politiche per l’inclusione: misure per stranieri di primo arrivo con le quali si prevede, ad esempio, l’obbligo per le scuole di verificare il grado di conoscenza della lingua italiana dello studente neoarrivato in Italia al momento dell’iscrizione, oltre ad assicurare il potenziamento dell’apprendimento della lingua accedendo a finanziamenti PON;
- Uso dell’IA in via sperimentale per la didattica (in 15 classi di 4 diverse Regioni): progetto pilota per sperimentare assistenti basati sull’Intelligenza artificiale, in un’ottica di personalizzazione della didattica;
- Divieto dei cellulari in classe: circolare del 24 luglio 2024 che ha vietato il cellulare anche per finalità didattiche sia nelle scuole elementari che medie;
- Aumenti previsti dai nuovi contratti del personale scolastico e concorsi: ad agosto scorso è stato sottoscritto il Ccnl 2019-2021 per i dirigenti scolastici, che hanno visto aumenti retributivi. Aperti nuovi concorsi per il reclutamento del personale della scuola, che proseguiranno nel 2025;
- Linee guida sull’Educazione civica: decreto firmato il 7 settembre 2024 dal ministro Valditara, con linee guida volte a promuovere l’educazione al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti fondamentali, valorizzando principi come la responsabilità individuale, la solidarietà, l’eguaglianza, la libertà, il lavoro, l’ambiente, la lotta all’illegalità; per la prima volta le linee guida dell’educazione civica vedono anche l’introduzione dell’educazione finanziaria, utile strumento di emancipazione femminile, come dichiarato recentemente dall’Onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Istruzione e del Merito.
Novità 2025: valutazione dei presidi e nuovi concorsi
Il 2025, l’anno del Giubileo a Roma, per la scuola sarà segnato da alcune novità. Arriva la valutazione dei presidi che “inciderà sulla retribuzione di risultato che fino adesso è stata data a pioggia – ha dichiarato il ministro Valditara -, e che ora sarà invece legata al raggiungimento di obiettivi”.
Il 2025 sarà anche l’anno dei concorsi, con selezioni “per docenti, ispettori, presidi, insegnanti di religione, personale amministrativo, arriveranno anche nuovi funzionari per gli uffici scolastici regionali che snelliranno la gestione degli appalti, ad esempio per le gite scolastiche”, ha spiegato il titolare del Mim, che ha aggiunto: “Concorsi che in alcuni casi non si facevano da 20 anni, in altri dal 2014, in altri ancora dal 2017. Mai prima d’ora così tanti concorsi”.