Due anni di Governo Meloni, le 10 azioni del MIM per la scuola
Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha tracciato il bilancio a due anni dall'inizio del Governo Meloni: ecco le 10 azioni del MIM per la scuola
Due anni fa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i suoi ministri giuravano nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella dando il via al primo esecutivo italiano guidato da una donna. Cosa è cambiato per la scuola in questo biennio? Ecco le 10 azioni del ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) sotto il Governo Meloni.
Il bilancio del ministero dell’Istruzione e del Merito
Con il Governo Meloni, il dicastero della scuola ha cambiato denominazione: a ‘ministero dell’Istruzione’ sono state aggiunte le parole ‘e del Merito’ per introdurre “la promozione e valorizzazione del merito nell’ambito dei servizi educativi e delle finalità delle esperienze formative”.
Oggi, trascorsi due anni da quella modifica, possiamo tracciare un primo bilancio delle azioni messe in atto dal dicastero guidato dal ministro Giuseppe Valditara. Il ministero ha pubblicato un documento nel quale ha messo insieme “le cose fatte per la scuola in 10 punti” dal Governo Meloni. Si va dalla riforma degli istituti tecnico-professionali alle linee guida per l’Educazione civica, dal divieto dei cellulari alle elementari e medie alla legge sul voto in condotta.
Le 10 azioni del MIM
La Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato, nella giornata del 21 ottobre 2024, il documento sintetico intitolato ‘Due anni di Governo Meloni’, nel quale sono stati riassunti gli obiettivi raggiunti e provvedimenti varati nel corso del primo biennio dell’esecutivo in carica.
Con successivo comunicato, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la scheda ‘Due anni di governo. Le cose fatte per la scuola in 10 punti’, nella quale sono illustrati i nuovi aspetti normativi e regolativi introdotti nel mondo della scuola. Vediamoli insieme, punto per punto.
Tutor e orientatori
Nell’ambito dell’attuazione del Pnrr, nel dicembre 2022 sono state introdotte le figure di docente tutor e docente orientatore a supporto delle circa 70mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno delle superiori.
A gennaio 2024 risultava che le scuole secondarie di secondo grado avevano completato le nomine dei docenti tutor e orientatori incaricando il 98% dei tutor previsti, ovvero 36.908 su 37.708,
e il 95% di orientatori, pari a 2.604 su 2.753.
Le due nuove figure, si legge sul documento, “costituiscono un aiuto concreto per studentesse e studenti, un passo in avanti importante per la personalizzazione della didattica, per la lotta alla dispersione e per un orientamento che sappia fornire agli studenti e alle famiglie tutti gli elementi per una scelta ponderata nello studio e nel lavoro, valorizzando i loro talenti, aiutandoli a superare le loro difficoltà, a promuovere le loro potenzialità e a pianificare il proprio percorso formativo e professionale“.
Per quanto riguarda la personalizzazione della didattica, il rapporto del ministero sottolinea che “è partito quest’anno, in via sperimentale, per 15 scuole in 4 regioni l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale nell’attività di insegnamento“.
Riforma della formazione tecnico-professionale e made in Italy
Il 31 luglio scorso, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che ha introdotto il modello della filiera del 4+2.
La legge 121/2024 è “rivolta a costruire e consolidare un canale di istruzione di sicura eccellenza, in grado di dare una solida formazione a studentesse e studenti, secondo programmi fortemente innovativi, che assicurino competenze teoriche e pratiche di qualità, anche grazie al contributo delle imprese”.
In coerenza con l’istituzione del 4+2, a fine dicembre 2023 è stato creato il nuovo percorso liceale del Made in Italy.
Contratti e concorsi del personale scolastico
Guardando ai contratti, a novembre 2022 è stato raggiunto l’accordo per la definizione economica del Ccnl 2019-2021, “attesa da tempo già nel corso del precedente esecutivo”. Un accordo che “ha consentito di rendere subito erogabili gli aumenti” al personale docente, pari a “124 euro al mese”.
L’accordo ha poi portato alla firma dell’ipotesi di Ccnl a luglio 2023 e alla firma definitiva a gennaio 2024, “segnando un importante passo in avanti verso la sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docente sia ATA”.
Ad agosto scorso è stato anche sottoscritto il Ccnl 2019-2021 per i dirigenti scolastici, che ha permesso “aumenti retributivi significativi”.
Nei due anni di Governo Meloni, inoltre, “sono state avviate importanti procedure di reclutamento del personale della scuola, segnando così una significativa stagione di ripartenza dei concorsi”, hanno specificato dal ministero dell’Istruzione.
Linee guida sull’Educazione civica e STEM e divieto dei cellulari
Il 7 settembre scorso, il ministro Valditara ha firmato il decreto recante le Linee guida
per l’insegnamento dell’Educazione civica, che si “ispirano alla Costituzione”. In tal senso, le nuove Linee guida “promuovono l’educazione al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti fondamentali, valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, l’eguaglianza non solo nel godimento dei diritti ma anche nella soggezione ai doveri, la libertà e la consapevolezza
di appartenere a una comunità nazionale definita ‘Patria’ dai Costituenti, il lavoro, l’iniziativa economica privata nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita, la tutela della proprietà privata come di quella pubblica, la lotta a ogni mafia e illegalità”.
Relativamente all’uso del cellulare nelle scuole, a dicembre 2022 Valditara aveva diramato una circolare con le indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi elettronici nelle classi, chiarendo il divieto di
utilizzare lo smartphone durante le lezioni, “in quanto elemento di distrazione, propria e altrui, e di mancanza di rispetto verso i docenti”. Con la successiva circolare del 24 luglio 2024, “si è fatto un passo in avanti molto importante”, vietando il cellulare anche per finalità didattiche sia nelle
scuole elementari che medie. Con la stessa circolare si è disposto l’obbligo di tornare ad utilizzare il diario cartaceo per gli studenti di primarie e secondarie di primo grado “al fine di responsabilizzarli, renderli autonomi dai genitori ed evitare l’impiego del cellulare”.
Il ministro ha inoltre approvato, con decreto del 15 settembre 2023, le Linee guida per le discipline STEM, “per introdurre nel piano triennale dell’offerta formativa delle scuole azioni dedicate a rafforzare le competenze matematiche-scientifiche-tecnologiche e digitali attraverso metodologie didattiche innovative”.
Politiche per l’inclusione
Tra queste, il documento del ministero ha citato:
- “un importante piano di potenziamento” delle assunzioni di insegnanti di sostegno;
- , una nuova offerta formativa di specializzazione sul sostegno erogata da Indire;
- la conferma del docente precario di sostegno in servizio nel precedente anno scolastico su richiesta della famiglia dello studente con disabilità “per garantire la continuità didattica”;
- misure per l’integrazione degli studenti stranieri. Per esempio, si prevede l’obbligo per le scuole di verificare il grado di conoscenza della lingua italiana dello studente neoarrivato in Italia al momento dell’iscrizione, oltre ad assicurare il potenziamento dell’apprendimento della lingua accedendo a finanziamenti PON;
- i piani ‘Agenda Sud‘ e ‘Agenda Nord‘ per il contrasto alla dispersione scolastica;
- il ‘Piano Estate‘ di euro per aprire le scuole anche nel periodo estivo.
Riforma del voto in condotta
La riforma del voto in condotta prevede diverse novità per la scuola:
- bocciatura con il 5 in condotta;
- debito formativo in caso di 6, da riparare con una prova a settembre;
- il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie;
- il ritorno ai giudizi sintetici alle elementari;
- nuove regole sulle sospensioni, che puntano su attività di ‘cittadinanza solidale’;
- multe per aggressioni al personale scolastico (dai 500 ai 10mila euro).
Scuole paritarie e lotta ai diplomifici
Il ministro Valditara ha promosso l’accesso anche delle scuole paritarie non commerciali
ai fondi Pnrr e altri stanziamenti per “rafforzare la libertà di scelta educativa delle famiglie”.
Inoltre ha dato avvio ad attività di controllo degli istituti paritari per combattere il fenomeno dei diplomifici. In questo senso, il 6 febbraio 2024 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il ministero e la Guardia di finanza “per potenziare le specifiche attività d’indagine”. Il contrasto ai diplomifici, si legge nel documento, “costituisce un ulteriore passo nella protezione della vera attività formativa, contro ogni forma di violazione di legge in danno degli studenti e, inoltre, del buon nome delle scuole paritarie”.
Piano Mattei e attività internazionali
In linea con gli obiettivi del Piano Mattei, il ministro Valditara ha firmato un Memorandum di Intesa con il ministro dell’Istruzione dell’Etiopia, per, tra le altre cose “rafforzare e rilanciare la collaborazione tra i rispettivi sistemi di istruzione”. Stessa cosa è stata fatta con il ministro dell’Istruzione dell’Egitto e della Tunisia.
Come si legge sul documento, “si sta sviluppando un piano per l’utilizzo della intelligenza artificiale in Africa e per divulgare le migliori esperienze didattiche italiane in Stati africani, a partire dal Ghana“.
Semplificazioni
Il ministro dell’Istruzione, con un decreto del 28 aprile 2023, ha adottato la direttiva con le linee di indirizzo per le iniziative in materia di semplificazione e il Piano di semplificazione per la scuola, imperniato in particolare sui seguenti 20 progetti:
- nuova piattaforma per famiglie e studenti;
- welfare per le famiglie;
- Spid e Cie: integrazione per i servizi della Scuola;
- Pagopa e App Io: ampliamento dei servizi disponibili;
- velocizzazione avvio anno scolastico;
- copertura assicurativa e gestione infortuni;
- scuole paritarie;
- fascicolo digitale del dipendente;
- sistema gestione acquisti per le scuole;
- incarichi individuali affidati dalle scuole a esperti;
- supplenze brevi saltuarie;
- gestione delle cessazioni;
- gestione del contenzioso;
- revisori dei conti;
- accompagnamento Pnrr;
- strumenti digitali di finanziamento delle scuole;
- contributi per libri di testo;
- firma elettronica avanzata;
- cruscotto dati per gli uffici del ministero;
- interventi di semplificazione sul sistema informativo per le scuole.
Attuazione del Pnrr
L’ultimo punto del documento che traccia il bilancio dell’attività del ministero dell’Istruzione e del Merito nei due anni di Governo Meloni riguarda l’attuazione del Pnrr relativo al mondo della scuola:
- al momento, sono stati rispettati tutti i target del Pnrr;
- per gli asili nido, sono stati finanziati complessivamente, ad oggi, 3.563 interventi per oltre 3,9
miliardi; - sono state investite risorse per 1,18 miliardi per il finanziamento di 215 scuole nuove sull’intero territorio nazionale, “ben oltre il target Pnrr di 166 scuole”;
- per la messa in sicurezza sono stati investiti, ad oggi, 5,1 miliardi per 3.238 interventi di edilizia scolastica;
- “importante investimento” per le mense scolastiche “con il fine di ridurre le disparità territoriali sulla presenza nelle scuole di classi a tempo pieno e quindi di opportunità di apprendimento e di socialità”;
- sono stati finanziati 443 interventi per le palestre scolastiche;
- accanto alla riforma, ad oggi sono stati investiti 1,3 miliardi a favore delle Fondazioni ITS “per la realizzazione di laboratori altamente specializzati e per favorire il legame con il mondo del lavoro e per il potenziamento della didattica, per borse di studio e percorsi all’estero per favorire l’internazionalizzazione”.