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Esami di maturità 'comprati' Fonte foto: iStock

Esami di maturità "comprati" per 3mila euro: il caso a Bologna

Scoperto un altro presunto 'diplomificio' in Italia dove gli esami di maturità venivano 'comprati' per 3mila euro: scoppia il caso a Bologna

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

A Bologna sarebbe stato scoperto un altro caso di ‘diplomificio’ dove gli esami di maturità sarebbero stati ‘comprati‘ pagando una quota pari a 3mila euro.

La maturità ‘venduta’ a 3mila euro

3mila euro, a fronte di un importo previsto dalla normativa di 12,09 euro: sarebbe questa la ‘tassa d’esame’ pagata dagli studenti per ottenere il diploma di maturità in un istituto di Bologna specializzato nel recupero di anni scolastici, come riportato da ‘Ansa’.

Il presunto ‘diplomificio‘ è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bologna su disposizione del gip. La Procura contesta a vario titolo i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso a 7 indagati. Tra questi, anche i responsabili di 2 scuole paritarie, una a Fermo e una a Portici (Napoli), alle quali, secondo le indagini, venivano indirizzati i maturandi. Qui, a prescindere dalla loro effettiva preparazione, agli studenti sarebbe stato garantito il conseguimento del diploma o dell’esame di idoneità in cambio del pagamento di parte della quota pagata dagli iscritti alla struttura bolognese.

L’operazione delle Fiamme Gialle di Bologna ha portato a diverse perquisizioni, oltre al sequestro di conti correnti e anche dell’immobile a Bologna dove si svolgevano i corsi di recupero. Da quello che è emerso, si legge ancora su ‘Ansa’, l’istituto bolognese si era guadagnato una certa popolarità tra i giovani che avevano bisogno di recuperare anni scolastici, aumentando i propri ricavi del 600% in 5 anni. Per garantire il buon esito dell’esame, alla scuola campana sarebbero stati versati dal 2017 al 2023 circa 214mila euro, mentre a quella di Fermo quasi 60mila euro.

L’operazione della Guardia di Finanza

A quanto appreso da ‘Ansa’, l’indagine sarebbe stata avviata a seguito di una denuncia che segnalava situazioni irregolari nello svolgimento delle lezioni e degli esami. Durante l’inchiesta sono emerse false dichiarazioni sulla presenza degli studenti in aula, sui loro luoghi di residenza o domicilio e sui percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Inoltre in molti casi, al momento dell’iscrizione gli studenti non sarebbero stati messi a conoscenza che per sostenere l’esame di maturità avrebbero dovuto trasferirsi in un’altra regione, scoperta che avrebbero fatto solo durante il corso dell’anno scolastico.

L’operazione, ha spiegato la Guardia di Finanza, rappresenta “uno dei primi risultati del recente accordo, firmato lo scorso febbraio, tra il ministero dell’Istruzione e le Fiamme Gialle per il contrasto ai cosiddetti ‘diplomifici’”.

Il commento del ministro Valditara

“Prosegue l’impegno del governo contro i diplomifici”, ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sui suoi profili social.

Il ministro Valditara lo aveva dichiarato: “tolleranza zero verso i diplomifici“. Già a novembre scorso il ministero dell’Istruzione e del Merito aveva attivato un piano straordinario per vigilare sul rispetto dei requisiti richiesti per la parità scolastica. Dopo di che, a febbraio, il ministero ha firmato un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza per compiere “un ulteriore passo” nel contrasto ai diplomifici, rendendo il piano “ancora più efficace”, come spiegato dallo stesso Valditara.

La Guardia di Finanza ha così ispezionato 70 scuole paritarie sospette presenti in Italia. I controlli hanno portato alla revoca dello status di ‘paritarie’ a 47 istituti di secondo grado in Campania, Lazio e Sicilia.