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Valditara Fonte foto: ANSA

Cos'è il Buono Scuola di cui parla Valditara: la polemica

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha proposto il 'Buono Scuola' per le paritarie: cos'è e perché è scoppiata la polemica.

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha parlato di ‘Buono Scuola‘ durante un incontro pubblico ed è scoppiata la polemica. Ecco cos’è e perché sono piovute critiche da opposizione e sindacati.

La proposta del ministro Valditara

Le scuole paritarie sono pubbliche” e per “garantire alle famiglie meno abbienti di poter usufruire pienamente della libertà di scelta nell’educazione” dei propri figli, “la politica deve avere il coraggio di mettere all’ordine del giorno il ‘Buono Scuola'”. Lo ha detto, come riporta ‘Ansa’, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a Roma durante un evento organizzato da Agidae (Associazione gestori istituti dipendenti dell’autorità ecclesiastica) in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2024/2025.

Per argomentare la sua posizione, il ministro ha citato l’articolo 30 della Costituzione, che “stabilisce il diritto-dovere dei genitori di istruire, educare formare i propri figli”. Per far sì che anche le famiglie con difficoltà economiche possano scegliere con libertà le scuole da far frequentare a bambini e ragazzi, secondo Valditara il ‘Buono Scuola’ dovrebbe essere disponibile anche per gli istituti privati.

Cos’è il Buono scuola

Ma cos’è il ‘Buono scuola‘ di cui parla il ministro Valditara? In generale, si tratta di un contributo economico pubblico pensato per le famiglie in difficoltà con figli studenti. Punta a sostenere il diritto allo studio e a offrire buoni per l’acquisto di libri scolastici o altro materiale utile alla didattica. Nel caso in questione, potrebbe essere pesato anche come sostegno per i nuclei familiari meno abbienti per il pagamento della retta scolastica.

“Parificare scuola statale e paritaria”

Durante l’evento, Valditara ha proseguito: “se vogliamo una scuola pubblica a 360 gradi dobbiamo completare il percorso che in questi ultimi 2 anni ha visto grandi passi avanti. È il momento di completare l’opera”.

Tra i “passi avanti compiuti”, il responsabile dell’Istruzione ha rivendicato l’aver attribuito agli istituti paritari, per la prima volta, complessivamente 150 milioni di euro di fondi Pnrr, ed altri 70 milioni per il trasporto per gli studenti con disabilità. E poi l’abilitazione dei docenti: “prima dovevi licenziarti dalla privata ed andare al pubblico” per ottenerla, “ora si può conseguire l’abilitazione anche all’interno della paritaria, una vera rivoluzione”.

“Parificare il più possibile la scuola statale e quella paritaria”, ha detto Valditara, “è un dovere non un aiuto di Stato”.

La polemica

Dopo le dichiarazioni di Giuseppe Valditara, sono arrivate le critiche del Movimento 5 Stelle e della Uil scuola.

“Valditara si è svegliato ed ha parlato di un fantomatico ‘Buono Scuola’. Ma a cosa dovrebbe servire questo strumento nei piani del ministro? A finanziare ancora di più le scuole private, a discapito di quelle pubbliche che grazie a lui e al suo governo con le autonomie leghiste verranno messe alla mercé delle regioni e ridotte soprattutto nelle aree interne e più fragili del Paese? Perché non pensa invece a tutte quelle famiglie che sono alle prese con la stangata del rincaro di libri e materiali scolastici e che questo governo abbandona loro stesse?”, si chiedono i deputati pentastellati Anna Laura Orrico, Antonio Caso e Gaetano Amato.

“La risposta è una – hanno proseguito i deputati – e si trova in Parlamento per iniziativa del Movimento 5 Stelle: dote educativa. Si impegni su questo fronte anziché sponsorizzare le scuole private a danno dell’istruzione pubblica”.

Per Giuseppe D’Aprile, segretario della Uil scuola, “le risorse del Pnrr sono destinate a rafforzare l’infrastruttura e la qualità della scuola statale, che è l’unica accessibile a tutti. Il governo farebbe meglio a pensare alle sue scuole e non a quelle degli altri. Ogni euro sottratto alle scuole statali – ha aggiunto – è un modo per renderle più deboli. Bisognerebbe invece ripartire con il potenziare prima la scuola statale, nazionale e laica di questo Paese per garantire a tutti lo stesso diritto all’istruzione che ancora evidenzia grandi problemi gestionali”.

D’Aprile ha poi concluso: “Saranno prove generali per la privatizzazione della scuola statale? Saremo vigili ed attenti affinché ciò non avvenga”.