
Liceo di Trento, 1 su 4 non arriva alla Maturità: prof nel mirino
Al liceo classico di Trento uno studente su quattro non finisce il percorso di studi e molti giovani hanno crisi d'ansia, il richiamo dell'assessora
Si parla spesso di come gli studenti vivano la scuola e della necessità di creare un ambiente sereno e non stressante. Mentre si continua a dibattere sul metodo di valutazione e sulla competizione che i voti possono stimolare, in maniera negativa, tra i compagni di classe, a Trento una scuola è stata messa sotto sorveglianza dall’assessora provinciale all’istruzione a causa di alcune denunce di genitori e alunni che descrivono un clima “teso e senza umanità”. Nella struttura solo uno studente su quattro arriverebbe alla Maturità e tra i ragazzi sarebbero frequenti crisi di pianto nei corridoi e attacchi di ansia.
Perché il liceo Prati di Trento è sotto sorveglianza
Il caso del liceo Classico Prati di Trento è riportato dal Corriere della Sera. L’assessora provinciale all’istruzione Francesca Gerosa ha fatto sapere che, per qualche tempo, sarà “sorvegliato speciale“. La decisione è stata presa a seguito dell’ispezione della Provincia che, dopo le lettere di genitori e studenti, ha confermato l’esistenza dei problemi segnalati.
Nei mesi si sono ripetute le denunce delle famiglie ed è diventata in un certo senso virale, la missiva di un’alunna della scuola che ha scritto che “a volte pare che per alcuni insegnanti sia normale trattarci con durezza. Molti di noi rinunciano a qualsiasi attività extra scolastica per far fronte a un carico di studio che divora ogni energia. Ma il prezzo da pagare è alto, e lo paghiamo con l’ansia, con crisi di pianto, con quella sensazione costante di non essere mai abbastanza. Eppure tutto continua come se nulla fosse”.
Cosa non funziona al liceo Prati di Trento
Durante l’ispezione della Provincia sono state evidenziate cinque criticità. In primo luogo è stato osservato un elevato tasso di selezione con numeri di studenti che non finiscono il percorso definiti “agghiaccianti”.
“Si ritira o viene bocciato 1 studente su 4 – ha detto Gerosa al Corriere della Sera – sono numeri incredibili, e c’è un importante tasso di riorientamento nei primi due anni. Basti pensare che lo scorso anno scolastico in quarta ginnasio, ci sono state sette bocciature”.
La seconda criticità riguarda “la scala dei voti” che verrebbe “usata in modo penalizzante senza arrivare al massimo”, ha spiegato sempre l’assessora aggiungendo che “le valutazioni finali sono mediamente inferiori rispetto alla media delle altre scuole”.
Il fenomeno contribuirebbe a generare un clima d’ansia. La terza criticità rilevata riguarda proprio l’eccessiva pressione esercitata da parte di alcuni docenti.
“Se ci sono continuamente ragazzi disperati nei corridoi non si può dire che sia una tantum. Dobbiamo crescere persone che sappiano affrontare i problemi non che ne rimangano schiacciati”, ha detto Gerosa.
“C’è un turnover pesante del personale ata che rende complicato gestire le cose e una forte criticità nei percorsi di supporto alle difficoltà, a partire dagli studenti Bes, ossia con bisogni educativi speciali, arrivando alle strategie di rafforzamento e di recupero delle materie”, ha spiegato infine l’assessora.
Il piano di miglioramento e la prima valutazione
Per riportare serenità tra gli studenti della scuola che viene riconosciuta come essere di “alto profilo“, il dipartimento istruzione della Provincia di Trento ha consegnato all’istituto un piano di miglioramento con diverse aree di intervento e azioni da attuare entro delle deadline”.
“Ci si aspetta dal dirigente scolastico che metta in campo le azioni per far sì che situazioni come quelle che ci sono non ci siano più – ha spiegato l’assessora Gerosa – nel piano c’è tutto, obiettivi e azioni da mettere in atto. Con le tempistiche e diversi step di monitoraggio. Rifaremo le valutazioni opportune tra qualche tempo. La prima scadenza? A fine luglio“.