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Bonus DSA 2025: detrazioni e indennità di frequenza

Maria Taverna

Maria Taverna

PSICOLOGA CLINICA E DINAMICA

Psicologa clinica e dinamica, esperta nell'uso di tecniche cognitivo-comportamentali e profonda conoscitrice dei processi di comunicazione efficace. La sua esperienza pluridecennale nel campo delle disabilità le ha permesso di sviluppare una predisposizione all'individuazione e al trattamento degli stati di burnout, ansia e difficoltà nelle relazioni. Lo sviluppo ed il potenziamento delle sfere più personali dell'io individuale, attraverso il superamento di stati di blocco o difficoltà emotive, costituisce il nucleo centrale dei suoi trattamenti, che siano individuali, di coppia o di gruppo.

Il Bonus DSA 2025 rappresenta un insieme di misure di sostegno rivolte a bambini e ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e alle loro famiglie. Questo pacchetto di agevolazioni mira a garantire pari opportunità nell’accesso allo studio, all’inclusione sociale e al benessere quotidiano, attraverso supporti economici, strumenti tecnologici e diritti lavorativi specifici.

L’obiettivo è quello di abbattere le barriere che ostacolano il percorso educativo di chi presenta difficoltà di apprendimento come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Le misure previste sono strutturate su più livelli: nazionale, regionale e previdenziale, e coprono diversi ambiti della vita scolastica e familiare.

Detrazioni fiscali per strumenti compensativi

Uno dei principali strumenti a disposizione delle famiglie è la detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute per l’acquisto di strumenti compensativi. Si tratta di una misura introdotta per rendere più accessibili i dispositivi e i software indispensabili al percorso educativo di bambini e ragazzi con DSA.

Gli strumenti compensativi sono ausili tecnologici e informatici che aiutano lo studente a superare le difficoltà legate al disturbo e a raggiungere una maggiore autonomia nello studio. La normativa consente di detrarre tali spese come se fossero spese sanitarie, purché siano soddisfatte alcune condizioni.

Ecco, in sintesi, i principali strumenti che rientrano tra quelli fiscalmente detraibili:

  • Software di sintesi vocale: programmi che leggono testi scritti, utili soprattutto per studenti con dislessia.
  • Registratori vocali: dispositivi che permettono di registrare le lezioni e riascoltarle, migliorando la comprensione.
  • Computer e tablet: strumenti fondamentali per la scrittura, la lettura assistita e l’utilizzo di programmi specifici.
  • Programmi per la videoscrittura con correttore ortografico, calcolatrici parlanti, mappe concettuali digitali e altri supporti specifici.

Come ottenere le detrazioni fiscali

Per beneficiare di questa agevolazione fiscale, è necessario seguire una procedura ben definita, che include la diagnosi del disturbo, la corretta documentazione delle spese e l’inserimento delle stesse nella dichiarazione dei redditi.

Ecco tutti i passaggi fondamentali da rispettare:

  • Diagnosi ufficiale: è necessario disporre di una diagnosi di DSA redatta da specialisti del Servizio Sanitario Nazionale o da strutture accreditate.
  • Collegamento funzionale: la documentazione deve attestare che gli strumenti acquistati sono direttamente collegati alle esigenze derivanti dal disturbo.
  • Scontrini parlanti e fatture: i documenti fiscali devono riportare il codice fiscale del beneficiario e la descrizione dettagliata del prodotto.
  • Dichiarazione dei redditi: le spese vanno inserite nel modello 730 o Redditi Persone Fisiche, tra le spese sanitarie, utilizzando il codice dedicato.
  • Conservazione della documentazione: è obbligatorio conservare tutta la documentazione per almeno cinque anni per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Contributi regionali per l’acquisto di ausili tecnologici

Oltre alle agevolazioni fiscali nazionali, ogni Regione può attivare autonomamente contributi economici specifici per l’acquisto o il noleggio di ausili tecnologici destinati a persone con disabilità o DSA. Questi contributi sono particolarmente utili quando le spese superano quanto recuperabile tramite detrazione fiscale, o quando si ha bisogno di ausili più avanzati.

In genere, i bandi regionali prevedono una copertura parziale della spesa (fino al 70%) e pongono attenzione al reddito familiare, all’età dell’utente e al tipo di strumento acquistato.

Per sapere se la propria Regione offre questa possibilità, è utile seguire i seguenti passaggi:

  • Monitorare il sito web della Regione: nelle sezioni dedicate a “Welfare” o “Disabilità” sono pubblicati bandi e avvisi relativi ai contributi.
  • Contattare gli uffici regionali competenti: è possibile ricevere assistenza diretta telefonando o scrivendo agli uffici dedicati all’inclusione sociale.
  • Affidarsi alle associazioni di settore: molte associazioni che supportano le famiglie con bambini DSA sono aggiornate sui contributi attivi e possono offrire aiuto nella compilazione delle domande.

Agevolazioni per l’orario di lavoro dei genitori

Per aiutare le famiglie nella gestione quotidiana, sono previste agevolazioni lavorative per i genitori di bambini con DSA. Queste consistono in forme di flessibilità oraria, permessi, possibilità di lavoro agile o part-time, in base al contratto collettivo applicato.

Non esiste una normativa nazionale specifica per i DSA in questo ambito, ma molte aziende e contratti prevedono strumenti di conciliazione su richiesta del lavoratore, soprattutto se supportata da certificazione medica e necessità educative accertate.

Ecco come orientarsi tra le possibilità disponibili:

  • Richiesta formale al datore di lavoro: è necessario presentare la diagnosi e una richiesta di flessibilità scritta.
  • Consultazione del contratto collettivo: per individuare eventuali diritti specifici previsti per genitori di figli con disabilità.
  • Supporto sindacale o legale: può essere utile in caso di diniego o difficoltà nell’attuazione delle misure.

Indennità di frequenza INPS

L’Indennità di frequenza è un contributo mensile riconosciuto ai minori con disabilità che frequentano scuole pubbliche, private, centri terapeutici o percorsi riabilitativi. Anche i bambini con DSA possono accedervi, a patto che vi sia un riconoscimento dell’impatto del disturbo sulla vita scolastica.

Nel 2025 l’importo mensile previsto è pari a circa 330 euro per 12 mensilità, soggetto a limiti di reddito familiare.

La richiesta dell’indennità segue una procedura specifica:

  • Domanda tramite portale INPS: accessibile con SPID o CIE.
  • Verbale medico INPS: che riconosca l’invalidità e la necessità di frequenza di percorsi scolastici o terapeutici.
  • Documentazione della frequenza: da parte della scuola o della struttura terapeutica.