
DSA e legge 104: quando se ne ha diritto
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), riconosciuti dalla Legge 170/2010, sono condizioni che influenzano l’acquisizione e l’utilizzo di abilità specifiche, come la lettura, la scrittura e il calcolo. Questi disturbi includono dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. Sebbene rappresentino una sfida significativa per chi ne è affetto, i DSA non compromettono l’intelligenza generale o la capacità di svolgere la maggior parte delle attività quotidiane.
La Legge 104/1992, invece, è stata concepita per tutelare le persone con disabilità che presentano minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali tali da determinare una significativa difficoltà nell’apprendimento, nella relazione o nell’integrazione lavorativa. Questo tipo di tutela mira a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità e a fornire supporti adeguati sia a loro che alle loro famiglie.
Nel caso dei DSA, si crea quindi una distinzione importante: questi disturbi non sono automaticamente classificati come disabilità ai sensi della Legge 104, in quanto non comportano una compromissione globale delle capacità cognitive o sensoriali. Tuttavia, vi sono alcune situazioni particolari in cui un individuo con DSA potrebbe accedere ai benefici della Legge 104, come nei casi in cui siano presenti altre condizioni associate che amplificano le difficoltà del soggetto.
- Quando i DSA possono rientrare nella Legge 104
- Indennità di frequenza: un'alternativa per i minori con DSA
- La Legge 170/2010: un quadro normativo dedicato
Quando i DSA possono rientrare nella Legge 104
Sebbene la Legge 104 non sia generalmente applicabile ai DSA, ci sono casi specifici in cui le difficoltà legate ai DSA possono essere considerate all’interno del quadro normativo. Ad esempio:
- Comorbidità con altre patologie: se un soggetto con DSA presenta una diagnosi associata di altre condizioni che rientrano nella definizione di disabilità, come disturbi dello spettro autistico, deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD) o deficit sensoriali, potrebbe essere valutata l’applicazione della Legge 104. In questi casi, il riconoscimento come persona con disabilità avviene non per il DSA in sé, ma per l’interazione tra i disturbi che comportano una significativa compromissione globale.
- Impatto grave sul funzionamento quotidiano: in situazioni eccezionali, qualora le difficoltà legate ai DSA siano così gravi da compromettere profondamente la capacità di svolgere attività scolastiche, lavorative o sociali, un’equipe medica potrebbe considerare l’applicabilità della Legge 104. Questo però richiede una documentazione dettagliata e una valutazione multidisciplinare.
Indennità di frequenza: un’alternativa per i minori con DSA
Per i bambini e gli adolescenti con DSA, esiste la possibilità di accedere all’indennità di frequenza, una misura economica che supporta l’inserimento scolastico e sociale di minori con difficoltà persistenti. Questa prestazione è erogata dall’INPS e richiede una valutazione medica che attesti:
- La presenza di una difficoltà significativa che influisca sulle capacità scolastiche e sulle attività quotidiane.
- La necessità di interventi educativi e riabilitativi specifici.
L’indennità di frequenza è particolarmente utile per le famiglie che devono affrontare costi legati a terapie specialistiche, tutoraggio o l’acquisto di strumenti compensativi. Tuttavia, non tutti i minori con DSA hanno diritto a questa prestazione, poiché è necessaria una valutazione accurata che dimostri un impatto significativo sulle attività del bambino.
La Legge 170/2010: un quadro normativo dedicato
Anche se i DSA non rientrano generalmente nelle tutele della Legge 104, la Legge 170/2010 rappresenta un importante riferimento normativo per garantire i diritti delle persone con questi disturbi. Questa legge si concentra sulla protezione del diritto allo studio e prevede:
- Piano Didattico Personalizzato (PDP): uno strumento che consente agli studenti con DSA di accedere a strategie didattiche e valutative personalizzate, strumenti compensativi e misure dispensative.
- Formazione degli insegnanti: la legge promuove la formazione del personale scolastico per garantire un approccio inclusivo e adeguato.
- Accesso agli strumenti compensativi: come sintesi vocali, software di supporto e altri ausili tecnologici che facilitano l’apprendimento.
Queste misure assicurano che gli studenti con DSA possano accedere a un’istruzione equa e inclusiva, senza essere considerati disabili.
I DSA non rientrano automaticamente tra le condizioni tutelate dalla Legge 104/1992, poiché non rappresentano una disabilità generalizzata. Tuttavia, in situazioni particolari, come la presenza di altre patologie associate o un impatto grave sulla vita quotidiana, potrebbe essere valutata l’applicabilità della legge. Per la maggior parte dei casi, la tutela normativa offerta dalla Legge 170/2010 garantisce un supporto adeguato e personalizzato per l’inclusione scolastica e sociale.
Comprendere queste distinzioni è fondamentale per identificare le risorse e le tutele più appropriate per le persone con DSA, assicurando che possano affrontare con successo le sfide educative e professionali, senza essere considerate disabili in senso stretto ma ricevendo il supporto necessario per esprimere appieno il loro potenziale.