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PDP: cos'è un Piano Didattico Personalizzato e come funziona

Maria Taverna

Maria Taverna

PSICOLOGA CLINICA E DINAMICA

Psicologa clinica e dinamica, esperta nell'uso di tecniche cognitivo-comportamentali e profonda conoscitrice dei processi di comunicazione efficace. La sua esperienza pluridecennale nel campo delle disabilità le ha permesso di sviluppare una predisposizione all'individuazione e al trattamento degli stati di burnout, ansia e difficoltà nelle relazioni. Lo sviluppo ed il potenziamento delle sfere più personali dell'io individuale, attraverso il superamento di stati di blocco o difficoltà emotive, costituisce il nucleo centrale dei suoi trattamenti, che siano individuali, di coppia o di gruppo.

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è uno strumento essenziale nel contesto scolastico, pensato per supportare studenti che, per diversi motivi, necessitano di un approccio educativo specifico e personalizzato. Il PDP rappresenta un’importante risorsa che permette di garantire a ogni alunno la possibilità di accedere ai contenuti didattici e di apprendere secondo le proprie caratteristiche e potenzialità.

Viene utilizzato soprattutto per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), fornendo loro una didattica adattata e misure compensative e dispensative per superare le difficoltà che possono incontrare nel loro percorso scolastico.

Che cos’è un Piano Didattico Personalizzato

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è un documento redatto dalla scuola per gli alunni che presentano particolari necessità educative, come nel caso di DSA, BES o altre difficoltà temporanee o permanenti. L’obiettivo principale del PDP è quello di fornire una struttura di intervento personalizzata, volta a facilitare il percorso di apprendimento dell’alunno, tenendo conto delle sue specifiche esigenze.

Il PDP descrive in dettaglio gli strumenti compensativi e le misure dispensative che possono essere utilizzati per sostenere lo studente. Gli strumenti compensativi sono quelle risorse tecnologiche o metodologiche che aiutano l’alunno a compensare una difficoltà specifica, come l’uso di mappe concettuali, sintesi vocali o calcolatrici. Le misure dispensative, invece, consentono di esonerare lo studente da alcune attività che risultano particolarmente difficoltose, come la lettura ad alta voce o la scrittura sotto dettatura.

Il Piano Didattico Personalizzato non si limita solo a strumenti e misure, ma include anche l’organizzazione del percorso didattico e le modalità di valutazione, che vengono adattate per garantire che lo studente possa essere valutato in modo equo e adeguato alle sue possibilità. Il PDP si propone quindi di assicurare il diritto all’istruzione per tutti, creando un ambiente di apprendimento che valorizzi le capacità individuali dello studente e gli permetta di partecipare attivamente alle attività scolastiche.

La normativa del PDP

La normativa che regola il Piano Didattico Personalizzato in Italia è nata dall’esigenza di tutelare gli studenti con difficoltà specifiche e di garantire loro un accesso equo all’istruzione. Il principale riferimento normativo per l’implementazione del PDP è rappresentato dalla Legge 170/2010, che riconosce e tutela gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Questa legge impone alle scuole di adottare piani educativi personalizzati per tutti gli alunni con DSA, come dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.

A questa normativa si aggiunge la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, che estende l’uso del PDP anche agli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES). La direttiva riconosce che non solo gli studenti con disabilità o DSA hanno diritto a un piano educativo personalizzato, ma anche coloro che presentano difficoltà temporanee, derivanti da svantaggio socio-economico, linguistico o culturale. In questo modo, la scuola diventa un ambiente inclusivo, capace di rispondere alle diverse esigenze di apprendimento di tutti gli alunni.

Il PDP è quindi un documento giuridicamente riconosciuto, la cui elaborazione è obbligatoria in presenza di determinate condizioni. Esso rappresenta un diritto dell’alunno e un dovere della scuola di garantire che ogni studente possa esprimere al massimo le proprie potenzialità, superando le barriere che possono presentarsi nel percorso educativo.

Chi redige il PDP e ogni quanto va aggiornato

Il Piano Didattico Personalizzato viene redatto da un gruppo di lavoro costituito dal consiglio di classe, dall’insegnante di sostegno (se presente), dagli specialisti che seguono l’alunno e, ovviamente, dalla famiglia dello studente. La partecipazione attiva della famiglia è fondamentale per garantire che il piano risponda realmente alle esigenze del bambino o ragazzo e che venga applicato in modo efficace.

Il PDP deve essere elaborato entro il primo trimestre dell’anno scolastico, una volta che gli insegnanti hanno avuto modo di osservare e valutare le necessità dell’alunno. Tuttavia, è importante che il PDP sia un documento flessibile e che possa essere modificato o aggiornato nel corso dell’anno, in base ai progressi dello studente o all’emergere di nuove necessità.

Per quanto riguarda la famiglia, essa ha il diritto di accettare o rifiutare il PDP. Se i genitori rifiutano il piano, essi devono farlo in forma scritta e giustificare le loro motivazioni. In caso di rifiuto, il consiglio di classe è comunque tenuto a garantire un percorso educativo che possa venire incontro alle esigenze dell’alunno, anche se senza un PDP ufficiale. Tuttavia, il rifiuto del PDP può compromettere la possibilità di fornire gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste dalla legge, con conseguenti difficoltà nell’assicurare il successo scolastico dell’alunno.

Il PDP va aggiornato periodicamente, solitamente una volta all’anno, per verificare l’efficacia delle misure adottate e per adeguare il piano alle eventuali evoluzioni nel percorso scolastico dell’alunno. Durante l’anno scolastico, è possibile effettuare revisioni del piano in base ai feedback forniti dagli insegnanti, dai genitori e dai professionisti coinvolti. Questo garantisce che il Piano Didattico Personalizzato rimanga sempre attuale e utile per lo studente.

Il PDP è quindi un documento dinamico, pensato per essere adattato nel tempo in base alle esigenze dell’alunno. La sua corretta applicazione richiede una stretta collaborazione tra insegnanti, famiglia e specialisti, al fine di creare un ambiente scolastico che sia davvero inclusivo e rispettoso delle potenzialità di ogni studente.