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Insegnante di sostegno in caso di DSA: ruolo e normativa

Maria Taverna

Maria Taverna

PSICOLOGA CLINICA E DINAMICA

Psicologa clinica e dinamica, esperta nell'uso di tecniche cognitivo-comportamentali e profonda conoscitrice dei processi di comunicazione efficace. La sua esperienza pluridecennale nel campo delle disabilità le ha permesso di sviluppare una predisposizione all'individuazione e al trattamento degli stati di burnout, ansia e difficoltà nelle relazioni. Lo sviluppo ed il potenziamento delle sfere più personali dell'io individuale, attraverso il superamento di stati di blocco o difficoltà emotive, costituisce il nucleo centrale dei suoi trattamenti, che siano individuali, di coppia o di gruppo.

Nel contesto scolastico odierno, i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano una sfida significativa per insegnanti, studenti e famiglie. Questi disturbi, che includono difficoltà persistenti nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, rendono necessaria l’adozione di strategie didattiche mirate per garantire un’educazione realmente inclusiva e personalizzata. In questo scenario, l’insegnante di sostegno assume un ruolo di primaria importanza nel supportare gli studenti con DSA, aiutandoli a sviluppare autonomia e a sfruttare al meglio gli strumenti compensativi. Comprendere a fondo il suo ruolo, la normativa di riferimento e le buone pratiche didattiche è essenziale per creare un ambiente di apprendimento equo e stimolante, in grado di valorizzare le potenzialità di ciascuno studente.

Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) comprendono quattro principali condizioni:

  • Dislessia, che comporta difficoltà nella lettura fluente e accurata;
  • Disgrafia, che incide sulla capacità di scrittura a livello grafico e motorio;
  • Disortografia, che si manifesta con difficoltà nella scrittura corretta dal punto di vista ortografico e sintattico;
  • Discalculia, che riguarda le difficoltà nel calcolo e nella comprensione dei numeri.

Questi disturbi non sono attribuibili a un deficit cognitivo o sensoriale, ma derivano da specifiche differenze neurobiologiche che influenzano le modalità di elaborazione delle informazioni da parte del cervello. Poiché il funzionamento intellettivo generale degli studenti con DSA è nella norma, è fondamentale adottare strumenti e metodologie che possano facilitare il loro apprendimento, evitando che le difficoltà specifiche si traducano in ostacoli insormontabili nel percorso scolastico.

La normativa italiana sui DSA

L’Italia ha introdotto una normativa specifica per il riconoscimento e il supporto degli studenti con DSA attraverso la Legge 170/2010. Questa legge rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le scuole, in quanto stabilisce le misure didattiche e valutative necessarie per garantire un percorso formativo equo e inclusivo.

Secondo la Legge 170/2010, ogni istituto scolastico è tenuto a predisporre strumenti compensativi e misure dispensative per gli studenti con DSA, al fine di ridurre le barriere all’apprendimento e consentire loro di esprimere al meglio le proprie competenze. La normativa si fonda sul principio della personalizzazione della didattica, che prevede l’adozione di strategie specifiche per rispondere alle esigenze di ogni studente in modo individualizzato.

Il ruolo dell’insegnante di sostegno

L’insegnante di sostegno è una figura fondamentale nell’ambito dell’inclusione scolastica. Introdotto dalla Legge 104/1992, il docente di sostegno ha il compito di affiancare gli studenti con disabilità per favorirne la piena partecipazione alla vita scolastica. Il suo ruolo è quello di collaborare con gli insegnanti curricolari, proponendo metodologie didattiche adeguate e strategie mirate per rendere il processo di apprendimento più accessibile agli studenti con difficoltà.

Tuttavia, è importante sottolineare che gli studenti con DSA non rientrano tra coloro che hanno automaticamente diritto a un insegnante di sostegno, a meno che il disturbo non sia associato ad altre condizioni che rientrano nella definizione di disabilità ai sensi della Legge 104/1992. Per questo motivo, il supporto agli studenti con DSA si basa principalmente sull’utilizzo di strumenti compensativi, misure dispensative e strategie didattiche inclusive piuttosto che sull’assegnazione di un docente dedicato.

Strumenti compensativi e misure dispensative

Per agevolare il percorso scolastico degli studenti con DSA, la normativa prevede due tipologie principali di supporto:

  1. Strumenti compensativi: servono a ridurre l’impatto delle difficoltà specifiche sul rendimento scolastico, offrendo alternative che facilitano l’apprendimento. Tra questi troviamo:
    1. Sintesi vocale, che trasforma i testi scritti in audio, agevolando la lettura;
    2. Registratore vocale, utile per riascoltare le lezioni;
    3. Software di videoscrittura con correttore ortografico, che aiuta nella stesura dei testi;
    4. Calcolatrice, strumento essenziale per superare le difficoltà in matematica;
    5. Mappe concettuali, che facilitano l’organizzazione e la memorizzazione delle informazioni.
  2. Misure dispensative: prevedono l’esonero da alcune attività particolarmente complesse per gli studenti con DSA, come la lettura ad alta voce, la copiatura di testi dalla lavagna o l’esecuzione di esercizi scritti particolarmente lunghi. Queste misure evitano un eccessivo affaticamento cognitivo e permettono di focalizzarsi sulle competenze chiave.

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)

Uno strumento essenziale per garantire un percorso scolastico adeguato agli studenti con DSA è il Piano Didattico Personalizzato (PDP). Questo documento viene elaborato dalla scuola in collaborazione con la famiglia e, se necessario, con specialisti esterni. Il PDP definisce in dettaglio:

  • Gli obiettivi didattici;
  • Le strategie di insegnamento più adatte allo studente;
  • Gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare;
  • Le modalità di verifica e valutazione adeguate al caso specifico.

Il PDP deve essere costantemente monitorato e aggiornato per adattarsi alle esigenze evolutive dello studente e garantire la sua efficacia nel tempo.

L’importanza della formazione degli insegnanti

Affinché le misure previste dalla normativa siano realmente efficaci, è essenziale che gli insegnanti curricolari siano adeguatamente formati. La conoscenza delle caratteristiche dei DSA, delle strategie didattiche più efficaci e degli strumenti tecnologici disponibili permette di creare un ambiente di apprendimento inclusivo. La formazione continua è quindi un elemento chiave per consentire agli insegnanti di rispondere in modo appropriato alle esigenze degli studenti.

Collaborazione scuola-famiglia in caso di DSA

Un elemento fondamentale per il successo educativo degli studenti con DSA è la collaborazione tra scuola e famiglia. Una comunicazione aperta e costante consente di condividere informazioni utili, monitorare i progressi dello studente e affrontare tempestivamente eventuali difficoltà. I genitori possono fornire indicazioni preziose sulle strategie più efficaci per il proprio figlio, mentre la scuola può offrire supporto e risorse per favorire un apprendimento sereno e produttivo.

Promuovere una cultura inclusiva è essenziale per garantire pari opportunità a tutti gli studenti. Sebbene gli studenti con DSA non abbiano diritto a un insegnante di sostegno, l’adozione di metodologie didattiche personalizzate, strumenti compensativi e una stretta collaborazione scuola-famiglia possono fare la differenza nel loro successo scolastico.