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Indennità di frequenza DSA: requisiti, importo e domanda

Maria Taverna

Maria Taverna

PSICOLOGA CLINICA E DINAMICA

Psicologa clinica e dinamica, esperta nell'uso di tecniche cognitivo-comportamentali e profonda conoscitrice dei processi di comunicazione efficace. La sua esperienza pluridecennale nel campo delle disabilità le ha permesso di sviluppare una predisposizione all'individuazione e al trattamento degli stati di burnout, ansia e difficoltà nelle relazioni. Lo sviluppo ed il potenziamento delle sfere più personali dell'io individuale, attraverso il superamento di stati di blocco o difficoltà emotive, costituisce il nucleo centrale dei suoi trattamenti, che siano individuali, di coppia o di gruppo.

L’indennità di frequenza è una prestazione economica erogata dall’INPS, finalizzata a sostenere l’inserimento scolastico e sociale dei minori con disabilità o con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Questo supporto mira ad agevolare le famiglie nell’affrontare le spese aggiuntive legate a percorsi educativi o riabilitativi personalizzati per i propri figli.

Cos’è l’Indennità di Frequenza

Istituita dalla Legge 11 ottobre 1990, n. 289, l’indennità di frequenza è rivolta ai minori di 18 anni che presentano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età. L’obiettivo principale è favorire l’inclusione scolastica e sociale, offrendo un sostegno economico alle famiglie per coprire le spese legate a:

  • Frequenza di scuole pubbliche o private di ogni ordine e grado.
  • Partecipazione a centri di formazione o addestramento professionale.
  • Svolgimento di trattamenti terapeutici o riabilitativi presso centri specializzati, pubblici o privati convenzionati.

È importante sottolineare che l’indennità di frequenza non è concessa automaticamente a tutti i minori con DSA, ma richiede una valutazione specifica da parte degli enti preposti.

Requisiti per l’accesso all’indennità

Per poter beneficiare dell’indennità di frequenza, è necessario soddisfare determinati requisiti sia sanitari che amministrativi:

  • Età: essere minori di 18 anni.
  • Cittadinanza: essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea. I cittadini extracomunitari devono essere residenti in Italia e possedere un permesso di soggiorno valido di almeno un anno.
  • Requisiti sanitari: avere una certificazione che attesti difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età. Per i minori con DSA, è necessaria una diagnosi clinica rilasciata da strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.
  • Frequenza: essere iscritti e frequentare regolarmente:
    • Scuole pubbliche o private di qualsiasi ordine e grado.
    • Centri di formazione o addestramento professionale.
    • Centri terapeutici o riabilitativi specializzati.
  • Reddito: il reddito personale annuo del minore non deve superare una determinata soglia, aggiornata periodicamente. Il limite di reddito personale annuo è pari a 5.725,46 euro.

È fondamentale che tutte queste condizioni siano soddisfatte al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata della fruizione dell’indennità.

Procedura per la richiesta dell’indennità

Per avviare la procedura di richiesta dell’indennità di frequenza, è necessario seguire una serie di passaggi:

  1. Certificato medico introduttivo: rivolgersi al proprio medico curante o pediatra per ottenere un certificato che attesti la presenza di DSA o altre difficoltà persistenti. Questo certificato deve essere inviato telematicamente all’INPS dal medico stesso.
  2. Presentazione della domanda: entro 90 giorni dall’invio del certificato medico, è necessario presentare la domanda all’INPS. Questo può essere fatto:
    • Online, attraverso il portale dell’INPS, accedendo con le proprie credenziali.
    • Tramite un patronato o un centro di assistenza fiscale (CAF), che possono offrire supporto nella compilazione e nell’invio della domanda.
  3. Convocazione per la visita medica: dopo la presentazione della domanda, l’INPS invierà una comunicazione con la data e il luogo della visita medica presso la commissione competente.
  4. Visita medica: durante la visita, la commissione valuterà la documentazione presentata e le condizioni del minore per determinare l’idoneità all’indennità.
  5. Esito: l’INPS comunicherà l’esito della valutazione. In caso di esito positivo, verranno fornite indicazioni sulle modalità di erogazione dell’indennità. In caso di esito negativo, è possibile presentare ricorso entro i termini previsti dalla legge.

È consigliabile conservare tutta la documentazione relativa al percorso diagnostico e scolastico del minore, poiché potrebbe essere richiesta durante la valutazione.

Importo e durata dell’indennità

L’importo dell’indennità di frequenza è soggetto a rivalutazioni periodiche. Per il 2024 l’importo è di 333,33 euro mensili. L’indennità viene erogata per i mesi di effettiva frequenza scolastica o terapeutica, generalmente da ottobre a giugno. Tuttavia, se il minore partecipa a programmi riabilitativi o educativi anche durante i mesi estivi, l’indennità può essere estesa fino a coprire tutti i 12 mesi dell’anno.

È importante notare che l’indennità non è concessa automaticamente per l’intero periodo scolastico. La durata dell’erogazione è stabilita dalla commissione medica durante la valutazione iniziale e può essere soggetta a rinnovi periodici. Alla scadenza del periodo stabilito, è necessario presentare una nuova domanda e sottoporsi nuovamente alla valutazione da parte della commissione medica dell’INPS.

Compatibilità e incompatibilità dell’Indennità di Frequenza

L’indennità di frequenza presenta alcune regole di compatibilità e incompatibilità con altre prestazioni economiche:

  • Compatibile con altre agevolazioni: l’indennità può essere cumulata con misure di supporto scolastico e con detrazioni fiscali previste per i DSA, come il rimborso per l’acquisto di strumenti compensativi (PC, software di sintesi vocale, ecc.).
  • Incompatibile con l’indennità di accompagnamento: se il minore percepisce già l’indennità di accompagnamento per disabilità gravi, non può ricevere l’indennità di frequenza.
  • Sospensione in caso di ricovero: se il minore è ricoverato in una struttura ospedaliera a carico del Servizio Sanitario Nazionale per un periodo superiore a 30 giorni, l’indennità viene temporaneamente sospesa.
  • Sospensione se non si frequenta la scuola o i centri riabilitativi: la mancata frequenza scolastica o terapeutica comporta la revoca dell’indennità.

Per garantire la continuità dell’erogazione, è fondamentale rispettare i requisiti richiesti e segnalare eventuali cambiamenti che possano influenzare l’idoneità a ricevere il beneficio.

Criticità sull’Indennità di Frequenza

Nonostante l’indennità di frequenza rappresenti un aiuto importante per le famiglie con figli DSA, esistono alcune criticità nel sistema di accesso e fruizione di questo beneficio:

  • Difficoltà nell’ottenere il riconoscimento: molti bambini e ragazzi con DSA non ottengono l’indennità perché la normativa non sempre riconosce i loro bisogni come “difficoltà persistenti nelle funzioni proprie dell’età”. Questo porta a discrezionalità nelle valutazioni delle commissioni INPS.
  • Procedure burocratiche complesse: il processo per la richiesta dell’indennità è articolato e può risultare oneroso per le famiglie, che spesso devono rivolgersi a CAF o patronati per ricevere assistenza.
  • Importo insufficiente: sebbene l’indennità fornisca un supporto economico, l’importo mensile è spesso ritenuto insufficiente per coprire interamente le spese per strumenti compensativi, logopedia e supporto educativo specializzato.

Per migliorare la situazione, si potrebbe proporre un aggiornamento della normativa, riconoscendo esplicitamente i DSA tra le condizioni che danno diritto all’indennità, semplificando l’iter burocratico e aumentando l’importo erogato per coprire meglio le esigenze educative e terapeutiche.

L’indennità di frequenza rappresenta un importante strumento di supporto per i minori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, anche se il suo accesso non è automatico e richiede una valutazione specifica. Il contributo economico aiuta le famiglie a sostenere le spese legate alla scuola e ai percorsi riabilitativi, ma permangono alcune criticità nell’iter burocratico e nei criteri di assegnazione.

È essenziale che le famiglie interessate siano ben informate sui requisiti e sulle procedure per fare richiesta dell’indennità, rivolgendosi a specialisti, associazioni e patronati per ricevere il supporto necessario. Parallelamente, un aggiornamento delle normative potrebbe rendere questa misura più inclusiva ed efficace, garantendo un maggiore sostegno a chi ne ha realmente bisogno.