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L'idea "spring break" a scuola Fonte foto: iStock

Scuole chiuse e vacanza tra Natale e Pasqua? La novità in Italia

L'Emilia Romagna propone una pausa primaverile scolastica tra Natale e Pasqua, seguendo il modello del Nord Europa: in cosa consiste la "spring break"

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Arriva dall’Emilia Romagna la proposta di modificare il calendario scolastico per istituire una pausa tra Natale e Pasqua. Parliamo dell’idea di introdurre uno “spring break” sulla base del modello nordeuropeo, avanzata dall’assessora regionale all’Istruzione dell’Emilia-Romagna, Isabella Conti. Vediamo in cosa consiste nello specifico.

Cos’è lo “spring break” tra Natale e Pasqua

In Emilia Romagna si prevede un’innovazione nel calendario scolastico regionale, che vede l’aggiunta di uno “spring break”, una pausa primaverile, mirata a migliorare il benessere degli studenti e ad organizzare in modo più flessibile l’anno scolastico.

Ad annunciarlo è stata Isabella Conti, neo-assessora regionale all’Istruzione della regione, durante la presentazione del suo programma di mandato in commissione, come riportato dal Corriere Romagna. Si punta quindi, in futuro, ad una pausa ulteriore tra Natale e Pasqua, allungando il termine delle lezioni a giugno e anticipandone l’inizio a settembre.

Vacanze di Carnevale in Italia: dove e quando chiudono le scuole

Una delle pause già previste per gli studenti tra Natale e Pasqua è quella di Carnevale. Molte regioni italiane, infatti, hanno previsto alcuni giorni di stop dalle lezioni, dando agli alunni un po’ di riposo prima delle tanto attese vacanze di Pasqua.

Ecco dove e quando chiudono le scuole per il Carnevale 2025 (che è iniziato il 16 febbraio e si conclude il 4 marzo, il Martedì grasso):

  • Basilicata – 3 e 4 marzo 2025;
  • Friuli Venezia Giulia – dal 3 al 5 marzo 2025;
  • Lombardia – 3 e 4 marzo 2025;
  • Molise – dal 3 al 5 marzo 2025;
  • Piemonte – dall’1 al 4 marzo 2025;
  • Sardegna – 3 e 4 marzo 2025;
  • Provincia Autonoma di Bolzano – dall’1 al 9 marzo 2025;
  • Provincia Autonoma di Trento – dal 3 al 5 marzo 2025.

Nelle altre regioni non citate, alcune scuole potrebbero aver deciso di chiudere comunque per Carnevale, grazie all’autonomia scolastica che permette ai vari istituti di individuare dei giorni di sospensione all’interno del calendario scolastico della propria Regione. Questo viene fatto tenendo conto delle festività nazionali stabilite dal ministero dell’Istruzione e del Merito e garantendo lo svolgimento di almeno 200 giorni di lezione.

Ad esempio, a Milano e altre zone limitrofe della Lombardia, si festeggia il Carnevale Ambrosiano, che dura alcuni giorni in più rispetto a quello classico e vede il culmine dei festeggiamenti nel Sabato grasso (quest’anno l’8 marzo 2025). Per questo motivo, alcuni Consigli d’Istituto hanno deliberato la chiusura delle scuole in giorni diversi, ovvero il 6 e il 7 marzo 2025.

Vacanze estive in Italia tra le più lunghe: confronto con l’Europa

Le vacanze più attese dagli studenti, oltre a quelle natalizie e pasquali, sono quelle estive, che in Italia sono storicamente tra le più lunghe rispetto agli altri Paesi europei.

Secondo quanto riportato da Eurydice, rete di informazione sull’istruzione finanziata dalla Commissione europea, il Belpaese si colloca tra gli stati con più settimane di vacanze estive, che per quest’anno scolastico 2024/2025 sono ben 14. Simile la situazione in Bulgaria (tra 13 e 15 settimane di vacanza) e Islanda (13 settimane).

Tra i Paesi con meno vacanze estive, invece, troviamo la Germania, i Paesi Bassi e il Liechtenstein, con poco più di 6 settimane, e la Danimarca con poco più di 5. La Francia avrà invece 8 settimane. Tra le 8 e le 12 settimane di vacanze le avranno anche Irlanda, Grecia, Lettonia, Malta, Portogallo e Albania.

La questione della lunghezza delle vacanze estive scolastiche è largamente dibattuta in Italia, tanto che se ne sta chiedendo una riduzione. Da una parte ci sono le difficoltà che coinvolgono il turismo nazionale, strettamente connesso con le vacanze scolastiche, e le difficoltà legate possibilità per certi territori, soprattutto quelli del Sud, di garantire le lezioni durante i mesi più caldi. Dall’altro lato, c’è l’allarme legato alla dispersione delle conoscenze da parte degli studenti, che per molte settimane non si allenano su ciò che hanno acquisito durante l’anno e fanno più fatica a recuperare tutto a settembre.