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Libri Fonte foto: iStock

Caro scuola, prezzi dei libri in aumento: la difesa dei librai

Si accende la polemica sul caro scuola: dopo la diffusione della notizia sull'aumento dei prezzi dei libri di testo, arriva la difesa dei librai

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Continua la discussione sul caro scuola. Dopo la diffusione della notizia riguardante l’aumento dei prezzi dei libri scolastici, è arrivata la difesa dei librai.

Librai e caro libri

“Negli ultimi giorni sono state diffuse notizie riguardo al costo delle dotazioni per l’inizio dell’anno scolastico molto lontane dalle realtà: si parla di aumenti quantificabili nel 15%, quando gli aumenti si collocano mediamente attorno al 3%, in un range che va dall’ 1,8% al 3,5%. E a dirlo non siamo noi: è sufficiente confrontare il prezzo dei singoli testi presenti nei cataloghi degli editori sia nel 2023 che nel 2024 per riscontrare l’effettivo aumento del prezzo dei libri di testo”.

Così Antonio Terzi, presidente del Sindacato italiano librai e cartolibrai (SIL) Confesercenti, ha respinto l’accusa ai mittenti. Tra questi c’è Federconsumatori, il cui Osservatorio nazionale ha parlato di rincari per libri e materiale scolastico che raggiungerebbero in media il +6,6% rispetto al 2023, con punte del +18% per i soli testi scolastici. Secondo questi dati, per l’anno scolastico 2024-2025 le famiglie dovranno spendere circa 647 euro a studente per l’acquisto del materiale scolastico e oltre 590 euro per i soli libri di testo, per un totale che supera i 1.200 euro.

Secondo il presidente di SIL Confesercenti, “queste ricostruzioni non rappresentano certo una fotografia reale della situazione”, visto che “spesso vengono conteggiati anche gli aumenti della cancelleria di base”. Ma “pur mettendo insieme i due dati – gli aumenti della cancelleria sono nell’ordine del 4/5% e sono legati principalmente ad articoli griffati – siamo comunque ben lontani dal 15% in più sul 2023 fatto circolare in questi giorni”, ha sottolineato.

La polemica

“Ammesso che esistano, non certo in cartolibreria, zaini da 210 euro o diari da 35 euro, articoli inseriti in queste rilevazioni, non possono essere considerati in un’analisi sugli acquisti medi delle famiglie”, ha affermato Terzi. Che ha aggiunto: “Far passare picchi massimi di spesa come medie ingenera solo allarmismi esagerati e orienta in maniera errata le scelte d’acquisto”.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, “le voci più care si confermano quelle relative allo zaino, specialmente se si sceglie la versione trolley o la versione hi-tech, con tanto di power bank integrato per poter ricaricare i propri dispositivi“. Per dare un’idea di prezzo, secondo i dati riportati da Federconsumatori, si va da una media minima di 28,60 euro per uno zaino da asilo (prezzo medio al super/ipermercato, lo scorso anno 26,80) ad una massima di 136,90 euro per uno zaino di marca trolley (prezzo medio in cartolibreria, nel 2023 129 euro).

L’appello dei librai alle istituzioni

“Quello che dispiace maggiormente è che ad essere messe alla gogna, in relazione agli aumenti, sono sempre librerie e cartolibrerie”, ha spiegato Antonio Terzi, che ha evidenziato che “i librai non fissano i prezzi dei libri né possono, con il margine risicatissimo loro riservato, farsi carico di riduzioni o sconti significativi”.

Infine, l’appello di SIL Confesercenti: “Come sindacato teniamo a ribadire che la filiera del libro tutto l’anno – e non solo tra agosto e settembre – chiede alle istituzioni di intervenire con sostegni alle famiglie, nel rispetto delle esigenze e del diritto al lavoro della categoria che rappresenta. I librai da sempre sono con le famiglie, perché senza acquirenti i nostri esercizi non avrebbero senso di esistere”, ha concluso il presidente Antonio Terzi.