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Libri scolastici, prezzi in aumento: la risposta del ministero iStock

Libri scolastici, prezzi in aumento: la risposta del ministero

L'Associazione italiana editori ha annunciato l'aumento dei prezzi dei libri scolastici per il 2025: la risposta del ministero dell'Istruzione

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Ogni anno, con l’avvicinarsi della riapertura delle scuole, il tema del costo dei libri scolastici torna al centro del dibattito pubblico. L’anno scolastico 2025 non fa eccezione, con l’Associazione italiana editori (Aie) che ha recentemente comunicato un aumento dei prezzi di listino. Il ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), da parte sua, ha spiegato di aver adottato delle soluzioni per sostenere le famiglie in difficoltà.

Quanto sono aumentati i prezzi dei libri scolastici nel 2025

L’Associazione italiana editori (AIE) ha pubblicato i dati relativi all’aumento medio dei prezzi dei libri di testo per l’anno scolastico 2025. Per le medie, l’incremento medio si attesta all’1,7%, mentre per le superiori l’aumento è leggermente superiore, pari all’1,8%. Questi valori, hanno spiegato dall’Aie, risultano “in linea con l’inflazione“, che a maggio, su base annua, ha registrato una stima preliminare Istat dell’1,7%.

L’Aie ha poi ricordato che gli editori stabiliscono i prezzi dei testi per la scuola nel mese di gennaio di ogni anno, e tali listini rimangono invariati per l’intera durata dell’anno scolastico, senza possibilità di modifiche o aumenti in corso d’anno.

L’associazione ha infine evidenziato che “l’inflazione cumulata nel periodo maggio 2021- maggio 2024 è stata pari al 14,7% mentre i prezzi dei libri di testo dal 2021 al 2024 sono cresciuti del 7,5% per la scuola secondaria di primo grado e dell’8,2% per la scuola secondaria di secondo grado, ovvero la metà dell’inflazione”.

Giorgio Riva, presidente del gruppo Educativo di Aie, ha commentato: “Nell’ultimo cinquennio gli editori hanno limitato gli aumenti dei prezzi contribuendo così a non aggravare il peso economico sulle famiglie, nonostante i costi che affrontano siano aumentati. L’incremento dei prezzi dei libri di testo infatti è ben lungi dall’aver recuperato l’incremento inflattivo“.

Secondo Riva “è necessario un intervento pubblico lungo due direttive: la detrazione delle spese per l’acquisto a favore di tutte le famiglie, come già c’è per le spese per la salute, lo sport e gli animali da compagnia e una maggiore razionalizzazione ed efficienza del processo di distribuzione degli aiuti alle famiglie in povertà assoluta, fondi che devono arrivare ai beneficiari e farlo in tempi brevi”.

Questi, ha concluso, “sono interventi necessari per garantire un effettivo diritto allo studio a tutte e a tutti”.

La risposta ministero dell’Istruzione all’aumento dei libri per la scuola

Di fronte all’annuncio dell’aumento dei prezzi dei libri scolastici, è arrivata la risposta del ministero dell’Istruzione e del Merito, che in una nota ha specificato gli interventi messi in atto per arginare il rincaro.

Il MIM ha evidenziato che il fondo destinato all’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno abbienti, previsto dalla legge di bilancio del 2023, per l’anno 2024 stanziava 133 milioni di euro. A questa somma, si sono aggiunti ulteriori 4 milioni di euro che il ministero ha previsto nel decreto-legge 160 del 2024.

La nota ministeriale precisa inoltre che il fondo è stato ulteriormente incrementato anche per il 2025, con un’aggiunta di 4 milioni di euro, e per il 2026 e il 2027 di 6 milioni. In termini percentuali, questi incrementi si traducono in un aumento del 3% per gli anni 2024 e 2025 e del 4,5% per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha infine dichiarato che queste “risorse compensano abbondantemente l’aumento dei prezzi deciso dagli editori“.