
Il dottorando italiano che rischia di essere cacciato da Harvard
Un dottorando italiano ha raccontato di rischiare di essere cacciato da Harvard a 5 giorni dalla laurea a causa dell'attacco di Trump all'ateneo
Il presidente americano Donald Trump continua a colpire l’università di Harvard per costringere l’ateneo ad accettare le limitazioni al libero insegnamento imposte dalla Casa Bianca. Tra le ultime mosse, vuole vietare all’ateneo la possibilità di ammettere studenti provenienti dall’estero. Tra le migliaia di alunni stranieri attualmente iscritti c’è un clima di tensione come ha raccontato un dottorando italiano che rischia di essere espulso a cinque giorni dalla laurea.
Il racconto dell’italiano che rischia di essere cacciato da Harvard
Il quotidiano Il Giorno ha intervistato un ragazzo italiano, di cui non rivela il nome, che attualmente sta frequentando Harvard.
“Sono pronto a spiegarti cosa sta capitando qui, ma non posso rivelarti la mia identità: rischio che mi venga revocato il visto e di dover lasciare il campus per sempre”, ha spiegato il dottorando iscritto da oltre sei anni fa all’ateneo statunitense.
La testata giornalistica segnala che lui è l’unico tra gli italiani che abbia accettato di raccontare cosa stia succedendo, seppur mantenendo l’anonimato.
“Dovrei laurearmi fra cinque giorni: sono il primo a raggiungere questo traguardo nella mia famiglia. I miei parenti dovrebbero arrivare a breve per festeggiare insieme a me, ma ancora non so se mi lasceranno ottenere il titolo di studio”, ha detto il ragazzo.
Le paure degli studenti di Harvard e l’effetto boomerang
Gli studenti stranieri iscritti ad Harvard e nella stessa situazione del ragazzo italiano sono tantissimi, ma lo studente ha sottolineato come “in realtà la scelta di Trump colpisce l’intero ateneo, nessuno escluso. Io ho un visto F1, tipicamente destinato agli studenti, ma sono un dottorando. Questa decisione totalmente inattesa si ripercuote anche sui ricercatori che si apprestano a entrare nel mondo dell’insegnamento o che stanno già tenendo delle lezioni qui”.
Secondo la direttiva governativa, gli stranieri sarebbero infatti costretti ad andarsene dal Paese oppure a dirottare il proprio percorso di studi verso un’altra università statunitense.
Ma la misura di Trump potrebbe trasformarsi in un effetto boomerang.
“Voglio farti un esempio: buona parte degli studiosi dell’intelligenza artificiale sono giovani immigrati regolari. Così facendo l’amministrazione Trump colpisce un settore in cui gli States sono molto forti. Si stanno facendo un autogol clamoroso“, ha evidenziato lo studente italiano.
Seppure un tribunale federale statunitense abbia temporaneamente sospeso l’ordinanza emessa dall’amministrazione del presidente americano, gli studenti continuano ad aver paura per il loro futuro e per le incertezze riguardo il loro percorso di studi e professionale.
“Questa è una scelta temporanea – ha sottolineato il dottorando italiano – mi sembra di essere tornato ai tempi del Covid, quando non sapevamo se riprendere l’aereo per tornare in Italia o restare qui. Poi c’è un altro tema: se io adesso dovessi lasciare gli States per qualche giorno e volessi farvi ritorno, potrei essere respinto alla frontiera senza troppe spiegazioni. Questo è un bel problema: una volta respinto, infatti, non potrei tornare qui per ben cinque anni e questo mi cambierebbe la carriera. La mia vita, ormai, è qui”.
Perché Donald Trump sta colpendo Harvard
Lo scontro tra Donald Trump e Harvard risale a diversi mesi fa, quando l’ateneo ha rifiutato di aderire a delle misure imposte dalla Casa Bianca anche alle università private che davano al governo la possibilità di decidere sul piano di studi e sugli insegnanti, di fatto limitando la libertà dell’insegnamento dell’istituto.
Si chiedeva inoltre di consegnare la lista degli studenti stranieri e le registrazioni audio e video di attività di protesta degli studenti internazionali negli ultimi cinque anni.
Donald Trump accusa Harvard di antisemitismo perché da tempo l’università si espone politicamente sul conflitto tra Israele e Palestina.
Il Dipartimento per la Sicurezza interna (Dhs), guidato dalla Segretaria Kristi Noem, accusa Harvard di fornire un ambiente favorevole a proteste anti-americane e pro-Hamas; di collaborare con il Partito comunista cinese e di mantenere un campus ostile agli studenti ebrei.