Salta al contenuto
Giorgio Parisi Fonte foto: ANSA

Cervelli in fuga e IA, l'appello del Premio Nobel Giorgio Parisi

Il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha lanciato un allarme sul futuro dell'Italia: dai cervelli in fuga all'IA, cosa deve essere fatto

Francesca Pasini

Francesca Pasini

SEO CONTENT WRITER

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Come sarà l’Italia del futuro? E come funzioneranno il mondo dell’istruzione e del lavoro con la presenza massiccia dell’Intelligenza Artificiale nella vita di tutti i giorni? Sono domande a cui tutti stanno cercando di dare risposte e previsioni plausibili. La verità è che è necessario farsi trovare pronti e iniziare a riflettere sui prossimi passi da muovere. A ribadirlo è anche Giorgio Parisi, Premio Nobel per la fisica nel 2021, intervenuto all’apertura del New Year’s Forum al Maxxi di Roma.

Lo studioso, nel suo discorso, ha riflettuto su diversi temi di rilievo, lanciando un appello: cervelli in fuga, sistema scolastico, ricerca scientifica, lavoro e IA. Vediamo cosa ha detto.

Il problema italiano dei “cervelli in fuga”: l’allarme di Giorgio Parisi

“È importante che il nostro Paese cominci a riflettere sul futuro”, ha dichiarato Giorgio Parisi al Maxxi di Roma. “Ci sono tante cose che noi non riusciamo ad analizzare o tante cose che esistono ma escono fuori dai radar”, ha aggiunto, riferendosi alla situazione italiana.

Secondo il fisico, il problema della denatalità dello Stivale va di pari passo con l’emigrazione italiana: “Abbiamo un’emigrazione di 100mila italiani che vanno all’estero, di cui non si parla nonostante sia quasi la metà di quelli che nasceranno” quest’anno nel nostro Paese.

“Questa emigrazione – ha proseguito – è sostenuta principalmente da persone con titoli di studio, che hanno grandi capacità, persone che noi formiamo e vanno all’estero. Mentre l’emigrazione che viene in Italia è a livello molto più basso”, è l’allarme lanciato dal Nobel per la fisica a proposito della problematica dei “cervelli in fuga” dall’Italia. Secondo quanto spiegato da Parisi, il sistema scolastico italiano prepara bene i propri studenti, seppur sia sempre migliorabile, ma poi i laureati e le persone qualificate emigrano poiché “l’Italia non è in grado di offrirgli delle buoni condizioni“. Un tema essenziale per il fisico, ma che normalmente viene trascurato.

Lavoro e IA, l’appello di Giorgio Parisi

Spazio anche ad una riflessione sul mondo del lavoro nel futuro in Italia e sull’IA, per i quali ha proposto un cambiamento: “Dobbiamo immaginare che parte delle sfide dell’intelligenza artificiale venga risolta politicamente con la riduzione dell’orario di lavoro, qualcosa di molto delicato che può esser fatto gradualmente – ha dichiarato Parisi -. Bisogna cominciare a pensarci”.

Anche a livello di comunicazione e informazione, l’IA avrà un impatto decisivo. È quindi necessario “capire cosa fare e stabilire un certo tipo di “accordo internazionale anche in collaborazione con chi sta dietro all’IA”, ha suggerito. Inoltre, visto che “il pubblico non sa bene come funzionino queste cose”, sarebbe “necessario fare un centro di ricerca europeo come il Cern sull’IA“, ha aggiunto il fisico.

Ricerca scientifica in Italia: qual è il problema più grande secondo Parisi

Passando al tema della ricerca scientifica, la preoccupazione di Parisi è la sua continuità. Se negli ultimi anni, grazie ai finanziamenti del PNRR, la ricerca scientifica ha avuto un grande impulso, ci si chiede come potrà mantenersi allo stesso livello con la fine di tali aiuti economici. “C’è una mancanza di programmazione a lungo termine“, ovvero per i prossimi 5, 7 10 anni, così come non esiste “una programmazione a lungo termine dell’economia – ha concluso -: non sappiamo cosa il governo voglia fare per i prossimi dieci anni”.