Salta al contenuto
Giorgio Parisi Fonte foto: ANSA

L'allarme del premio Nobel Parisi sugli insegnanti in Italia

Il premio Nobel Giorgio Parisi lancia un allarme sul sistema scolastico italiano: ecco le problematiche più urgenti da affrontare secondo il fisico

Francesca Pasini

Francesca Pasini

SEO CONTENT WRITER

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica nel 2021 per i suoi studi sui sistemi complessi, ha lanciato un allarme sul sistema scolastico italiano e sulle sue criticità. Lo ha fatto in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Alessandro Volta, a Cernobbio. Dalle infrastrutture insufficienti e inadeguate agli stipendi troppo bassi degli insegnanti (che sono anche protagonisti di un difficile cambio generazionale), fino alla revisione dei programmi scolastici, ecco quali sarebbero le soluzioni più urgenti secondo il fisico italiano.

Di cosa hanno bisogno le scuole italiane secondo Giorgio Parisi

La preoccupazione del premio Nobel Giorgio Parisi è rivolta al delicato equilibrio su cui si poggia il sistema scolastico italiano: “La scuola italiana va bene, ma servono interventi strutturali”, ha dichiarato il fisico, come riportato da Orizzontescuola. La necessità, secondo Parisi, sarebbe quella di migliorare la manutenzione degli edifici e di valorizzare il ruolo degli insegnanti.

Uno dei problemi urgenti da affrontare nelle scuole italiane sarebbe la carenza di laboratori scientifici, spesso privi di spazi adeguati e di personale specializzato. “Dalle elementari ai licei, i laboratori sono allo sbando”, ha sottolineato Parisi. Il potenziamento delle infrastrutture e l’assunzione di tecnici qualificati sarebbero quindi alla base degli interventi da sostenere per migliorare il sistema scolastico.

Perché gli stipendi troppo bassi degli insegnanti sono un problema

Un altro problema della scuola italiana, che rispecchia l’andamento generale dello Stivale, è quello del ricambio generazionale. Molti docenti con esperienza stanno andando man mano in pensione, ma non vengono adeguatamente sostituiti da altrettanti insegnanti. A questo si lega anche il problema degli stipendi del personale docente, che in Italia resta tra i più bassi d’Europa: “La scuola è sostenuta da professori bravissimi, ma se la professione perde prestigio e rimane sottopagata, diventa un lavoro di ripiego”, ha dichiarato il premio Nobel.

“Servono stipendi più alti e un maggiore rispetto per chi educa, dagli asili alle superiori”, ha aggiunto, sottolineando l’urgenza di un adeguato riconoscimento economico e sociale che smetta di attirare chi non trova alternative (con un conseguente abbassamento della qualità dell’istruzione), e che piuttosto incentivi l’assunzione di giovani talenti, che sempre più spesso sono protagonisti del fenomeno dei cervelli in fuga.

Oltre a garantire un’educazione di qualità, i giovani talenti laureati (che Valditara recentemente ha dichiarato di voler assumere come docenti) rappresentano anche un’importante risorsa per lo Stato. Basti pensare che tra il 2011 e il 2023 circa 550mila giovani italiani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato il Paese, con un valore economico del capitale umano emigrato e quindi una perdita per lo Stivale stimata in 134 miliardi di euro.

La critica di Parisi alla revisione dei programmi scolastici di Valditara

Una critica va anche alla riforma di Valditara, che si sarebbe limitata solo alla revisione dei programmi scolastici: “Non basta cambiare i contenuti, serve un investimento concreto nelle strutture e nelle risorse umane – ha affermato Parisi -. “Ci sono tanti docenti appassionati, ma le difficoltà aumentano”, ha concluso il fisico italiano, sottolineando l’urgenza di importanti miglioramenti strutturali per garantire un’educazione di qualità alle nuove generazioni di studenti.