Che scuola ha fatto Federica Pellegrini: le scritte contro i prof
La campionessa italiana di nuoto ha ricevuto una laurea honoris causa: ma che scuola ha fatto Federica Pellegrini prima di diventare un mito?
Federica Pellegrini è una grandissima campionessa italiana di nuoto: nel corso della sua lunghissima carriera ha vinto moltissimi titoli a livello nazionale e mondiale, distinguendosi anche alle Olimpiadi. Oggi si gode la sua bambina e continua a impegnarsi per il nuoto nazionale. Che scuola ha fatto Federica Pellegrini e quali sono i suoi ricordi dei tempi in cui era una studentessa?
La scuola di Federica Pellegrini, dal liceo a Ragioneria
Federica Pellegrini è nata a Milano il 5 agosto del 1988. Tutto il mondo conosce l’ex nuotatrice italiana, specialista dello stile libero, che ha infranto molti primati nel corso della sua lunga carriera. Non a caso è stata soprannominata La Divina. Ha partecipato a cinque Olimpiadi, la prima nel 2004, quando aveva solo 16 anni e, dunque, andava ancora a scuola. In quell’occasione ha portato a casa un argento, mentre quattro anni a Pechino ha vinto la medaglia d’oro.
Federica ha trascorso la sua giovinezza a Spinea, ereditando la passione per la piscina dalla madre che l’ha avviata al nuoto nel 1995, dopo i corsi di acquaticità per bambini: ha frequentato i primi corsi avanzati nella piscina della società Serenissima. Ha continuato a coltivare questo talento anche quando andava a scuola. Alle superiori si è iscritta al Liceo Scientifico di Mestre, ma ha poi scelto un altro indirizzo, Ragioneria, diplomandosi con il punteggio di 75 su 100. Per lei lo studio è sempre stato importante, come ha spesso raccontato, perché le ha permesso di crescere nel rispetto, comprendendo l’importanza del sacrificio e dell’impegno.
Le scritte di Federica Pellegrini contro i prof a scuola
Nella sua autobiografia ‘Oro’, Federica Pellegrini ha raccontato alcuni aneddoti di quando era una studentessa. In particolare una cosa successa quando frequentava la terza media. “Qualche giorno prima dell’esame di terza media è accaduto un fatto che mi è servito a capire chi sono. Quel giorno, avevo tredici anni, mi sono lasciata andare all’irrazionale. Quello che è accaduto, una sciocchezza in verità, era così stupido che me ne sono vergognata a lungo. Nella mia scuola c’era la tradizione di firmare le porte come gesto di buona fortuna. Per salutare le aule prima di congedarsi. Lo si faceva in bagno, di nascosto, perché non era consentito anche se tollerato. Quando mi sono trovata lì, davanti a quella porta dove già c’erano i nomi dei compagni che mi avevano preceduto, ho mollato i freni. L’equilibrio è saltato”. La Divina ha detto che al posto di “firmare” la porta con il suo nome ha “iniziato a scrivere frasi violente e offensive nei confronti degli insegnanti. Insulti, goliardie. Tante, una dopo l’altra”.
Ha detto che non le importava nulla di quello che stava scrivendo: “La furia si era impossessata di me, la compressione era saltata. Ma io sono un soldato. Quando la professoressa si è accorta di quello che era successo e ha chiesto al colpevole di confessare, io ho confessato, senza esitazioni. Gli insegnanti sono rimasti stupiti. Ero l’ultima persona sospettata, mi conoscevano come una ragazzina tranquilla. E lo ero. Lo sono sempre stata”.
Non ha mai dimenticato quella storia, che le è servita come monito chiedendosi spesso perché l’avesse fatto. “Quel giorno forse ho sentito il pericolo di un cambiamento. Il minuscolo sgranarsi di giornate sempre uguali. Forse ho pensato che avrei dovuto trovare un altro contenitore sicuro per la mia forza, un’altra pace. E mi sono spaventata”.
La laurea honoris causa a Federica Pellegrini
Il 29 settembre del 2022 Federica Pellegrini ha ricevuto una laurea honoris causa, per il suo impegno nello sport e per aver scritto pagine importanti della storia del nuoto, vincendo tutto quello che era possibile vincere in 20 anni di competizioni. È, dunque, diventata dottoressa in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate all’Università San Raffaele di Roma.
Come riportato all’epoca da ‘RaiNews’, il membro del CIO aveva commentato con gioia e felicità questo importante riconoscimento, ottenuto portando una tesi sull’impatto delle mestruazioni sulle prestazioni delle atlete: “È il coronamento di una parte della mia vita. Portare una tesi sul ciclo mestruale nelle atlete, un argomento a me molto caro, mi ha dato tanta soddisfazione”.
Due anni dopo il quarto posto alle Olimpiadi di Rio 2016, la campionessa aveva confessato che l’obiettivo non era stato centrato proprio a causa del ciclo, che non “aveva calcolato” bene, trovandosi a gareggiare in condizioni fisiche non ottimali. Proprio per questo motivo ha scelto questo argomento come oggetto della tesi per diventare dottoressa in Scienze Motorie, così da abbattere uno degli ultimi tabù del mondo dello sport.