Crisanti apre la sua villa del Cinquecento: invito agli studenti
Il senatore e microbiologo Andrea Crisanti ha aperto le porte della sua villa del '500 sui Colli Berici a Vicenza: l'invito agli studenti
Il microbiologo e senatore Andrea Crisanti ha aperto la sua villa del Cinquecento sui Colli Berici di Vicenza alla comunità, e domenica 26 maggio per la prima volta ha accompagnato centinaia di visitatori alla scoperta della sua abitazione. In questa occasione ha ribadito le sue intenzioni: ecco il suo invito agli studenti.
Andrea Crisanti apre la sua villa a Vicenza alla comunità
8 camere da letto, 7 bagni, 4 saloni, e oltre 12mila metri quadrati di verde: sono questi i numeri della Villa Priuli Lazzarini, dal febbraio 2022 dimora di Andrea Crisanti e sua moglie, che è stata aperta per la prima volta al pubblico domenica 26 maggio.
Il microbiologo e senatore della Repubblica, tra i volti televisivi più noti durante la pandemia, ha così fatto da guida alle centinaia di visitatori che hanno accolto l’invito del Fai Giovani Vicenza e dell’Associazione Dimore storiche italiane, ai quali Crisanti ha voluto “dare una mano” aprendo le porte della sua casa.
In origine, la villa si presentava come una struttura fortificata medievale ed era di proprietà dell’antica casata nobiliare dei Trissino. Successivamente, venne ceduta al mercante veneziano Girolamo Priuli che la trasformò in tenuta agricola. “La ristrutturazione e l’edificazione del corpo centrale della villa – ha spiegato Crisanti ai suoi ospiti, come riportato da ‘Il Corriere del Veneto’ – fu voluta da Costantino Priuli nel 1580″. Come raccontato dal padrone di casa, la villa “non era un luogo di villeggiatura per i nobili veneziani, ma di produzione, come testimoniano gli 8 grandi camini in pietra, a dimostrazione che era vissuta anche d’inverno”. A progettarla, ha proseguito il ricercatore, fu uno degli ultimi grandi architetti del ‘500 italiano ed europeo: Vincenzo Scamozzi.
La proposta di Andrea Crisanti per gli studenti
“Come avevo annunciato fin da subito – ha detto Crisanti a ‘Il Corriere del Veneto’ – è mia intenzione aprire alla comunità. Non ho potuto farlo finora perché ci siamo dedicati alla messa a norma e alla ristrutturazione, a partire dal giardino all’italiana che accoglie il visitatore, del quale abbiamo trovato traccia, ma che abbiamo completamente rifatto”.
“Resta ancora da sistemare la barchessa – ha continuato -, che vorremmo trasformare in un centro multimediale, che non esiste in questa zona”. Ma le idee non finiscono qua: “Non mi dispiacerebbe che i bambini della vicina scuola venissero qui a fare ricreazione“, ha ammesso. E sono stati proprio i piccoli alunni delle scuole della frazione di Villa del Ferro (dov’è situata la villa), nel Comune di Val Liona (Vicenza) ad aver avuto l’occasione di recarsi per primi alla tenuta di Crisanti.
L’obiettivo del senatore, infatti, non è quello di creare un business, trasformando la villa in una sede per convegni e matrimoni. “C’è ovviamente un tema legato alla sostenibilità di tutto ciò che io e mia moglie stiamo facendo qui – ha spiegato Crisanti –, ma non l’abbiamo acquistata per business. Abbiamo girato il Veneto per 20 anni alla ricerca di un luogo come questo. Abbiamo visto edifici che più che ristrutturati sono stati violentati dal punto di vista estetico. Quando ci siamo imbattuti in questa villa ce ne siamo subito innamorati”.
L’acquisto della proprietà, ha affermato il ricercatore, “è stato l’appagamento di un ideale culturale, con un pizzico di follia, ma devo dire che ci sentiamo custodi di un pezzo di storia del Rinascimento italiano”.